sabato 7 dicembre 2024

In fondo alla decisione.


<<Sei una sciocca>>, le dice bonariamente Caterina, mentre ambedue proseguono a ridere ognuna davanti ad una tazza di tè caldo, sedute al tavolino di quel piccolo locale dove vanno spesso a trascorrere un’ora e a chiacchierare, in una saletta sul retro molto accogliente dalla cui vetrata si vedono transitare tutti i pedoni che si trovano a passare lungo il marciapiede a fianco. <<Sai benissimo che ti puoi fidare di me, e che non starò certo a parlare in giro dei sacrosanti fatti tuoi>>. Monica la guarda con un’improvvisa espressione di serietà, poi le confessa: <<C’è uno degli impiegati nel palazzo del Comune dove sono a lavorare, che ultimamente si è rivelato piuttosto simpatico, anche se è evidente la sua timidezza, e da qualche giorno ho immaginato che potrei con lui instaurare una certa amicizia, anche se sono preoccupata che i colleghi d’ufficio nel caso ci scoprissero potrebbero subito iniziare a fare delle congetture fuori luogo e a parlare di noi in tutte le maniere possibili>>. Caterina resta immobile per un attimo, osserva la sua tazza, infine dice: <<Credi che questo possa davvero essere un ostacolo al fatto che due persone adulte come voi possono iniziare ad avere una frequentazione?>>. Monica riflette un attimo, forse immagina di aver già parlato troppo, anche se ormai è tardi per tentare di tornare indietro. <<Non lo so, comunque non è affatto stabilito che si possa cominciare davvero a frequentarci: piuttosto, l’introversione di questo tizio riesce a renderlo piuttosto accettabile ai miei occhi, e la mia assodata ritrosia ad avvicinare qualsiasi uomo da quando mi sono separata, nei suoi confronti mi pare riesca a passare addirittura in un secondo piano, anche se non so fino a che punto riuscirò a farmi coinvolgere da lui>>.  L’amica annuisce, vorrebbe cercare dentro di sé un parere maggiormente neutrale e rispettoso, anche se al momento non trova neppure le parole adatte per esprimerlo, e in fondo non le interessa neanche troppo.   

Quindi parlano d’altro, e in seguito si alzano dalle loro sedie ed escono per strada, dove scambiandosi un piccolo abbraccio come fanno sempre, si salutano in fretta dividendosi per andare in direzioni opposte. Monica si sente meglio per aver rivelato a Caterina del suo rapporto nascente con Renato, e in ogni caso è molto contenta di aver fatto comprendere alla sua amica che non desidera affatto restarsene da sola per il resto dei suoi anni. Ma l’idea che le gira dentro la testa da un po’ di tempo non è del tutto quella che in questo momento ci si potrebbe attendere, anche se è lei stessa la prima di tutti a non credere troppo nella propria capacità e determinazione nel mettere in atto un piano così ben architettato da non poter essere rivelato ad anima viva prima della sua esecuzione, neppure ai suoi genitori. Ma ogni volta che Monica torna a riflettere su di lui, Renato le sembra sempre di più la persona perfetta per tentare di rendere complice involontario del suo disegno, e lei è già assolutamente sicura fin da adesso che lui stesso, in seguito, non indagherà affatto sui propositi reali di Monica, accontentandosi di prendere una posizione distaccata, uguale a quella di chi si sente frustrato, e per questo motivo non desidera più saperne di una donna da cui improvvisamente è stato rifiutato persino senza alcuna plausibile spiegazione.

In seguito, lei avrà bisogno senz’altro dell’appoggio dei propri genitori, questo lo ritiene praticamente dato per scontato, ma loro sono ancora piuttosto giovanili, e farebbero senz’altro di tutto per la propria figlia, e conoscendoli bene come li conosce, è sicura fin da adesso di trovare in loro al momento più opportuno tutto l’aiuto di cui si mostrerà addirittura evidentissima la necessità, sia sul piano economico che su quello pratico. No, lei non deve assolutamente farsi uscire una sola parola di bocca con nessuno sulla sua volontà di generare un bambino con un uomo di cui è pronta a disinteressarsi appena sicura di essere in stato interessante: è una sua decisione, una propria scelta, una voglia che le sorge dal profondo, un’idea che in questa fase la fa già sentire bene, completa, realizzata, come le appare l’immagine di una madre da sola che vive in funzione e si preoccupa soltanto del proprio figlio o della figlia che sia. Probabilmente saranno in molti in seguito a criticarla, a dire di lei che è soltanto il frutto del proprio egoismo l’aver anche solo messo a punto un’idea di questo genere, ma Monica si sente già pronta per affrontare qualsiasi possibile maldicenza nei propri confronti, perché il suo scopo in quel momento sarà oramai raggiunto, e non ci sarà collega di lavoro o vicino di casa o anche amicizia e conoscenza  di ogni genere in grado di farla pentire anche solo minimamente della sua scelta di diventare finalmente madre. È un sentimento sempre più forte quello che prova, quasi un istinto inalienabile, tale da non poter essere neutralizzato in altro modo che dandogli un adeguato compimento, ed è per questo che deve assolutamente andare fino in fondo alla sua decisione, ad ogni costo.

 

Bruno Magnolfi

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