Ci sono
certe volte in cui Caterina si ritrova a riflettere, pur di sfuggita, su quanto
la sua giornata appaia sempre troppo vuota, pur essendo lei affiancata da un
marito brillante, notoriamente sempre molto indaffarato, che però ad esempio
non ha mai manifestato l’interesse e il desiderio di avere dei figli, e che
quindi in fondo non dimostra una grande opinione della sua famiglia, limitando
le proprie preoccupazioni solo al lavoro e alla indubbia disponibilità verso i
clienti del suo studio di commercialista. E quindi lei, in mancanza di
qualsiasi vero interesse individuale che prima o dopo l’abbia fatta
appassionare, ed in assenza anche di un motivo importante che oggi veda
giustificati dei piccoli sacrifici da dedicare ad una qualunque attività di svago,
nonostante frequenti spesso con suo marito i cinema e i teatri della città,
anche per assistere a qualche concerto di musica, e che si veda nei pomeriggi
con qualche vecchia amica che ancora le è rimasta, compresa Monica a cui si
sente senz’altro più vicina che ad ogni altra conoscenza, alla fine prova un
leggero ma indubbio stato di solitudine. Nello studio di suo marito, dove da
diversi anni svolge il ruolo di segretaria tuttofare, raramente poi arriva
purtroppo qualche personaggio davvero interessante da conoscere e studiare, e
purtroppo nessuno di questi si trattiene mai a parlare un po’ con lei in quella
stanza dove lavora e che funge anche da ingresso, da sala di attesa, e persino
da ufficio per le proprie piccole attività di segreteria, sfoderando sempre
delle pratiche e dei conteggi da sottoporre soltanto ed esclusivamente al
ragioniere suo marito nello studio a cui da lì si accede.
Non che si
lamenti poi troppo della monotonia delle sue giornate, però Caterina qualche
volta si ricorda che quando era soltanto una semplice ragazzina, per la sua
maturità aveva più volte aspirato anche a qualcosa di migliore di questa
semplice realtà, anche se non trova certo da lagnarsi di qualche specifica mancanza.
<<Oggi pomeriggio non ho niente da fare>>, dice al telefono alla
sua amica Monica, e quando decidono quindi di vedersi e di fare qualcosa
assieme, naturalmente ne è subito contenta. Vanno a fare delle compere in un
centro commerciale poco lontano, ad esempio, mentre si scambiano delle opinioni
sulle semplici cose che sembrano accadere a delle persone che conoscono ambedue.
<<Ho invitato a cena un uomo>>, dice Monica poi senza troppi
preamboli. E naturalmente Caterina mostra tutta la curiosità possibile
manifestando anche il proprio entusiasmo per questa novità così inattesa e
stupenda, almeno secondo il suo parere. Poi parlano di Renato, ma mentre lei si
mostra molto curiosa di questo collega dell’amica, Monica non si lascia andare
a descrivere troppi dettagli di questo impiegato comunale che da qualche tempo
ha preso a frequentare.
<<Ci
sono molte cose tutte da ponderare>>, confida alla sua amica. <<E
non so ancora decidere se sia proprio la timidezza che lui mostra spesso ad
attirarmi, oppure se siano i suoi comportamenti capaci di farmi immaginare,
dietro l’espressione seria un uomo dolce e comprensivo, incapace di alzare la
voce o di polemizzare su qualcosa, un individuo assolutamente giusto per me. Mi
pare sia una persona remissiva, tranquilla, priva di asprezze, anche se devo
ancora conoscere meglio Renato per poter giudicare bene i suoi
comportamenti>>. Caterina non insiste con domande curiose, si accontenta
di questi pochi giudizi per formarsi già una propria idea, e in ogni caso si
sente in condizioni di fare un salto fra qualche tempo negli uffici comunali
dove lavora Monica, e farsi presentare così questo collega di cui si sente
notevolmente incuriosita. Quindi parlano d’altro, e mentre l’amica insiste per
capire meglio quali siano le mire di Monica nei confronti di quest’uomo che sta
iniziando ad inserirsi nelle sue giornate, l’altra si tiene estremamente sul
vago, specificando che non ha neppure riflettuto sul fatto di dare o meno un
vero seguito a questa sua frequentazione.
<<Certe
volte, mentre siamo nei rispettivi uffici, ci chiamiamo in interfono usando
qualche scusa di lavoro>>, dice lei tanto per darle qualche dettaglio più
neutrale. <<Lui non sembra abbia molti interessi, però è gentile con me,
e questo per il momento mi sembra sia l’elemento più importante di ogni altro,
considerando che al tempo in cui sono stata sposata per la prima volta, mio
marito al contrario era riuscito ad apparire subito una persona rude, che con
me non accettava quasi mai dei compromessi, e le cui maniere mi erano sembrate
certe volte addirittura un po’ pericolose. Probabilmente anche per questo sono
riuscita a far trascorrere così tanto tempo prima di accettare l’avvicinarsi a
me di un altro uomo. Però adesso mi pare proprio sia giunto il momento, e forse
Renato è la persona giusta capace di farmi dimenticare ulteriormente il mio
primo marito>>. Caterina annuisce, in fondo è contenta che la sua amica
riesca a sbloccare i propri sentimenti, tanto che quando alla fine del
pomeriggio si salutano, a lei viene spontaneo di abbracciarla, anche per farle
sentire tutto il sostegno di cui in questo momento sicuramente l’altra sente la
necessità.
Bruno
Magnolfi
Nessun commento:
Posta un commento