Lui adesso
sente già il sapore della novità che gli è appena stata ventilata: poter avere
un piccolo finanziamento per la sua associazione di cui soltanto da poco è
riuscito con fatica a stendere e depositare lo Statuto. Certo, è nata da poco,
loro stessi che l’hanno fondata non hanno ancora le informazioni sufficienti
per muoversi con disinvoltura nell’ambito del volontariato, ma forse proprio
per questo tra tutti quelli che tra non molto decideranno di destinare i fondi
a qualche raggruppamento come il loro, magari ci potrà essere qualcuno che
ritenga di dover aiutare anche gli ultimi giunti nel calderone
dell’associazionismo no-profit, specialmente se è il caso di un piccolo
manipolo di amici con l’auspicio e l’interesse di portare avanti la Cultura
come bene utile alla socializzazione e al bene di tutti, come recitano le carte.
Gli altri fondatori, a differenza di Mauro, oltre agli ottimi propositi ed alle
buone parole usate in sede di stesura dell’Atto Costitutivo, non sembra proprio
abbiano molta voglia di impegnarsi troppo per far crescere e rendere attiva quest’Associazione
che pur hanno contribuito a creare, forse anche perché non c’è ancora una vera
e propria direzione verso cui protendere tutti i loro sforzi, ma ricevere all’improvviso
una piccola spinta da parte delle Autorità Comunali sotto forma di un concreto
finanziamento economico giusto per intavolare dei progetti concreti, secondo Mauro
significherebbe dare un impulso reale a tutte quelle idee che fino adesso sono
rimaste soltanto delle chiacchiere tra amici, quasi senza un vero costrutto.
Però
quell’impiegata comunale è stata estremamente chiara e cortese: il bando per
devolvere dei finanziamenti da parte della città alle organizzazioni senza
scopo di lucro è in fondo uno strumento fatto apposta per sostenere le idee
migliori, i positivi propositi di quegli enti che più di altri riescono a
dimostrare l’intenzione di dare un apporto vitale al volontariato e a tutto ciò
che ne consegue, premiando i progetti più convincenti. Monica, ha detto di
chiamarsi, ed il suo numero telefonico d’ufficio è per Mauro adesso la speranza
più forte e concreta tra tutte quelle che ritiene possibili per il futuro della
sua Associazione. Se le cose andassero davvero a buon fine potrebbe addirittura
farle un regalo, pensa subito con spontaneità; magari portarla fuori a cena, oppure
invitarla ad una delle loro riunioni, e in ogni caso usare una qualche maniera
per ringraziarla di quelle preziose informazioni di cui lui non era a
conoscenza. Gli è anche proprio sembrata una gran bella donna, e soprattutto
una persona aperta e generosa, tale da apparirgli addirittura familiare con i
suoi modi di fare e con le sue espressioni sorridenti, tanto da sperare di
poter restare con lei in contatto nel futuro, anche oltre i suoi interessi per il
mondo del volontariato. Anche per quanto riguarda le documentazioni che
serviranno per presentare la domanda di finanziamento alla sua organizzazione,
Mauro ha già pensato di rivolgersi al Carletti, il ragioniere titolare dello
studio di commercialista che fortunatamente ha deciso di seguire le sue
pratiche, e per questo motivo lui si sente già perfettamente a posto,
assolutamente assistito in tutto e per tutto in tutti i passi che dovrà
affrontare.
Anche Monica, d’altra parte, ha
ricevuto una buona impressione da parte di questo signore che le ha subito
fornito un suo biglietto da visita, dove si legge a chiare lettere che svolge
il ruolo di Presidente di una Associazione Culturale, anche se per il momento lei
non è stata in grado di domandargli in che ramo specifico la sua organizzazione,
anche se nata da poco tempo come le ha spiegato, intenda svolgere la propria
attività di volontariato. Ma l’impressione di rivederlo presto, questo Mauro Anselmi,
Monica la prova già, come un istinto, un’impressione precisa dalla quale non
crede di sbagliarsi, e che probabilmente si potrà mostrare possibile tra non
molto, considerato che lui le ha promesso di telefonarle per avere informazioni
d’ufficio già la settimana successiva. <<Mi piacerebbe saperne di più su
questo mondo del Volontariato, soprattutto conoscere in modo più diretto quali
siano i motivi reali che spingono una persona ad impegnarsi in questo percorso,
pur sapendo di non poter aspirare a dei veri profitti. Forse potrebbe nascerne
un impegno anche per me, che in questo momento ho molto tempo libero, e provo
il profondo desiderio di essere utile a qualcuno>>. Poi Monica torna alla
sua scrivania, per ricominciare come sempre a timbrare e a far firmare le carte
che gli altri impiegati le passano continuamente sopra al suo piano di lavoro:
forse non è esattamente quello il tipo di mestiere che aveva sognato quando era
più giovane, si ritrova certe volte a pensare ancora una volta, però si è ormai
abituata a quell’andamento di cose, ed anche se in ufficio il suo ruolo è
quello di una semplice passacarte, sa perfettamente che esiste un mondo pieno
di altre cose che da qualche tempo sembra attirarla sempre di più verso di sé.
Bruno Magnolfi
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