Lei sale le
scale lentamente. È da molto tempo che non percorre quei larghi corridoi e quei
gradini fino al piano superiore degli uffici, e perlomeno non lo ha certo fatto
da quando ha maturato delle evidenti simpatie per Renato, che ha la propria
scrivania in una delle molte stanze che compongono quel luogo di lavoro,
proprio per evitare che tra gli impiegati comunali iniziassero a circolare dei
pettegolezzi su di loro. Ma adesso che si sente molto più sicura di sé, molto
più certa di quale percorso iniziare ad intraprendere, quel suo passo calca
forse il vero principio di tutto quello che probabilmente secondo lei dovrà
accadere. Lui è seduto, sta consultando delle carte, sembra del tutto immerso
nel proprio lavoro, e non sembra neppure accorgersi di lei, mentre alcuni
colleghi in piedi lì accanto, che stanno semplicemente parlando tra di loro,
subito salutano Monica, anche se con un semplice cenno. Lei si accosta alla sua
scrivania, e quando Renato alza gli occhi dal piano di lavoro e dal video che
sta consultando, Monica gli dice subito con espressione aperta: <<Sei
pronto per andare a prenderci un meraviglioso caffè alle macchinette del piano
terra?>>. Renato stupito si alza in piedi, quasi confuso per quella
sorpresa, ma immediatamente risponde che va bene, benissimo, che lui è già
pronto, che possono andare senz’altro, e che tutto il resto senz’altro può
aspettare.
Prendono
l’ascensore adesso, e mentre la cabina fa scorrere le porte della chiusura, lei
dice con naturalezza: <<Pensavo di invitarti a cena a casa mia una di
queste sere, visto che conosci già la strada e che in questo periodo mi è presa
la voglia di cucinare. Sempre che a te vada bene>>. Renato resta senza
parole, non si aspettava affatto un’accelerazione così rapida della loro
amicizia, forse non si sente addirittura pronto per affrontare già una serata
come lei sta prospettando, però è felice, raggiante, anche se cerca di non dare
alla cosa troppa l’importanza. <<Ma certo>>, risponde dopo un attimo.
<<Domani sera, ad esempio, per me potrebbe essere perfetto>>. Si
riaprono le porte, loro scorrono fino alla fine del corridoio, lui inserisce la
chiavetta prepagata dentro al meccanismo, e infine preme il pulsante che gli
sta indicando Monica, come se ormai tra loro due tutte le cose fossero già più
che assodate. Lui, soltanto fino ad appena cinque minuti prima di adesso, non
avrebbe mai creduto di poter camminare tra gli uffici insieme a lei senza alcun
problema come invece sta facendo, e di poter condividere con Monica questo
senso di completezza che prova improvvisamente dentro di sé. Già immagina i
risolini e le battute dei colleghi: <<Che succede, Renatino? Ti sei fatto
la ragazza? Attento a non appassionarti troppo, che dopo con le donne sono
soltanto dispiaceri>>. Non li ascolterà neppure, pensa in una frazione di
secondo; Monica sorride accanto a sé, sembra quasi riesca a immaginare in
questo attimo preciso ciò che gli passa per la testa.
Parlano tra
loro di sciocchezze mentre sorseggiano i caffè, poi si salutano dopo un po’ ed
ognuno torna al proprio posto di lavoro, come se tutto fosse normale, come se
non si fosse verificato ciò che un momento prima pareva quasi impensabile. Monica
è contenta del suo comportamento, scorre lentamente davanti ai finestroni vetrati
del lungo corridoio e le pare che fuori la giornata adesso appaia bellissima, nonostante
che un cielo piuttosto grigio e nuvoloso non mostri di trovarsi molto in accordo
su quel suo parere. Le cose vanno bene, tra non molto lei potrà parlare con
tutti quanti di quella nascente relazione, e tra qualche altro tempo nessuno
troverà niente da dire sulla conduzione della sua vita privata, e lei si
sentirà del tutto libera di avvicinarsi passo dopo passo al suo sogno di
sempre. Quando avverrà la rottura inevitabile tra loro due, ormai le cose
saranno già compiute, e niente a quel punto potrà togliere a lei il frutto
della loro breve relazione, anche se in fretta dovrà chiedere un trasferimento
ai suoi responsabili del personale. <<Non ha importanza>>, pensa
Monica mentre rientra nella sua stanza al primo piano. <<In seguito le
cose si aggiusteranno, e la mia vita avrà ormai preso una piega su cui nessuno troverà
niente da obiettare>>.
Renato torna
nel suo ufficio con uno sguardo che sembra brillare per ogni cosa su cui si
posa, anche se i suoi colleghi di lavoro non sembrano fare molto caso a quello
che probabilmente gli sta passando per la testa. <<Stasera parlerò con
Sergio di quanto mi sta accadendo in questi giorni>>, riflette ancora
incredulo; <<E poi gli chiederò consiglio, e scambierò con lui i miei
pensieri e i miei propositi per il futuro. Devo fargli comprendere la mia
felicità, ancora prima di trovare il coraggio adatto per dire tutto di Monica anche
ai miei genitori. Sono passi importanti quelli che sto compiendo, e credo che
tutti coloro che mi conoscono debbano sapere che la mia vita sta quasi per cambiare,
e che tutto ha già iniziato col modificarsi con rapidità, ed assolutamente in
meglio>>.
Bruno
Magnolfi
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