mercoledì 25 dicembre 2024

Migliore modifica.


            Lei sale le scale lentamente. È da molto tempo che non percorre quei larghi corridoi e quei gradini fino al piano superiore degli uffici, e perlomeno non lo ha certo fatto da quando ha maturato delle evidenti simpatie per Renato, che ha la propria scrivania in una delle molte stanze che compongono quel luogo di lavoro, proprio per evitare che tra gli impiegati comunali iniziassero a circolare dei pettegolezzi su di loro. Ma adesso che si sente molto più sicura di sé, molto più certa di quale percorso iniziare ad intraprendere, quel suo passo calca forse il vero principio di tutto quello che probabilmente secondo lei dovrà accadere. Lui è seduto, sta consultando delle carte, sembra del tutto immerso nel proprio lavoro, e non sembra neppure accorgersi di lei, mentre alcuni colleghi in piedi lì accanto, che stanno semplicemente parlando tra di loro, subito salutano Monica, anche se con un semplice cenno. Lei si accosta alla sua scrivania, e quando Renato alza gli occhi dal piano di lavoro e dal video che sta consultando, Monica gli dice subito con espressione aperta: <<Sei pronto per andare a prenderci un meraviglioso caffè alle macchinette del piano terra?>>. Renato stupito si alza in piedi, quasi confuso per quella sorpresa, ma immediatamente risponde che va bene, benissimo, che lui è già pronto, che possono andare senz’altro, e che tutto il resto senz’altro può aspettare.

            Prendono l’ascensore adesso, e mentre la cabina fa scorrere le porte della chiusura, lei dice con naturalezza: <<Pensavo di invitarti a cena a casa mia una di queste sere, visto che conosci già la strada e che in questo periodo mi è presa la voglia di cucinare. Sempre che a te vada bene>>. Renato resta senza parole, non si aspettava affatto un’accelerazione così rapida della loro amicizia, forse non si sente addirittura pronto per affrontare già una serata come lei sta prospettando, però è felice, raggiante, anche se cerca di non dare alla cosa troppa l’importanza. <<Ma certo>>, risponde dopo un attimo. <<Domani sera, ad esempio, per me potrebbe essere perfetto>>. Si riaprono le porte, loro scorrono fino alla fine del corridoio, lui inserisce la chiavetta prepagata dentro al meccanismo, e infine preme il pulsante che gli sta indicando Monica, come se ormai tra loro due tutte le cose fossero già più che assodate. Lui, soltanto fino ad appena cinque minuti prima di adesso, non avrebbe mai creduto di poter camminare tra gli uffici insieme a lei senza alcun problema come invece sta facendo, e di poter condividere con Monica questo senso di completezza che prova improvvisamente dentro di sé. Già immagina i risolini e le battute dei colleghi: <<Che succede, Renatino? Ti sei fatto la ragazza? Attento a non appassionarti troppo, che dopo con le donne sono soltanto dispiaceri>>. Non li ascolterà neppure, pensa in una frazione di secondo; Monica sorride accanto a sé, sembra quasi riesca a immaginare in questo attimo preciso ciò che gli passa per la testa.

            Parlano tra loro di sciocchezze mentre sorseggiano i caffè, poi si salutano dopo un po’ ed ognuno torna al proprio posto di lavoro, come se tutto fosse normale, come se non si fosse verificato ciò che un momento prima pareva quasi impensabile. Monica è contenta del suo comportamento, scorre lentamente davanti ai finestroni vetrati del lungo corridoio e le pare che fuori la giornata adesso appaia bellissima, nonostante che un cielo piuttosto grigio e nuvoloso non mostri di trovarsi molto in accordo su quel suo parere. Le cose vanno bene, tra non molto lei potrà parlare con tutti quanti di quella nascente relazione, e tra qualche altro tempo nessuno troverà niente da dire sulla conduzione della sua vita privata, e lei si sentirà del tutto libera di avvicinarsi passo dopo passo al suo sogno di sempre. Quando avverrà la rottura inevitabile tra loro due, ormai le cose saranno già compiute, e niente a quel punto potrà togliere a lei il frutto della loro breve relazione, anche se in fretta dovrà chiedere un trasferimento ai suoi responsabili del personale. <<Non ha importanza>>, pensa Monica mentre rientra nella sua stanza al primo piano. <<In seguito le cose si aggiusteranno, e la mia vita avrà ormai preso una piega su cui nessuno troverà niente da obiettare>>.

            Renato torna nel suo ufficio con uno sguardo che sembra brillare per ogni cosa su cui si posa, anche se i suoi colleghi di lavoro non sembrano fare molto caso a quello che probabilmente gli sta passando per la testa. <<Stasera parlerò con Sergio di quanto mi sta accadendo in questi giorni>>, riflette ancora incredulo; <<E poi gli chiederò consiglio, e scambierò con lui i miei pensieri e i miei propositi per il futuro. Devo fargli comprendere la mia felicità, ancora prima di trovare il coraggio adatto per dire tutto di Monica anche ai miei genitori. Sono passi importanti quelli che sto compiendo, e credo che tutti coloro che mi conoscono debbano sapere che la mia vita sta quasi per cambiare, e che tutto ha già iniziato col modificarsi con rapidità, ed assolutamente in meglio>>.

 

            Bruno Magnolfi

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