mercoledì 4 dicembre 2024

Fuori dalla finestra.


            L’edificio, già per sua propria pianta costruttiva, appare dalla strada come una vecchia scuola elementare edificata nell’epoca dei primi decenni del ‘900, ma in seguito, attraversando il pesante portone di legno dell’ingresso ed entrando all’interno nei vasti corridoi dai soffitti altissimi e dai grandi finestroni vetrati, si dimostra essere ancora proprio ciò che era sembrato, anche se non si fosse intravisto sopra la facciata la vecchia scritta murale ancora conservata quasi a cimelio ad indicare lo scopo originale dell’edificio, nonostante adesso una larga targa d’ottone evidentissima riporti l’attuale destino della costruzione, adibita a semplici uffici pubblici comunali. Mauro sembra perplesso, poi si accosta alla portineria dove una donna svogliata dietro un vetro gli getta uno sguardo neutrale per comprendere le intenzioni di questo giovanotto dal passo brillante. <<Buongiorno, desidera?>>, gli chiede, e poi gli indica di salire la larga scalinata di pietra serena e giungere ai piani superiori, dove, in fondo ad un altro identico corridoio, potrà facilmente trovare l’ufficio dove lavora un certo signor Nesti, il quale dovrebbe essere in grado di dare tutte le spiegazioni desiderate. Così, ringraziando, lui inizia a salire le scale, osserva ancora per un’ultima certezza le carte che tiene tra le mani, ed alla fine si ritrova al primo piano di quell’edificio, anche se scorrendo le porte delle tante stanze con su scritti i nomi dei vari impiegati al lavoro, si rende conto che nessun nome assomiglia a quello che gli hanno appena indicato. <<Scusi>>, dice ad una donna che in quel momento gli sta camminando di fronte; <<Cercavo qualcuno che mi aiutasse a comprendere meglio gli aiuti che l’autorità comunale è in grado di fornire alle associazioni di volontariato>>. Monica si ferma, lo guarda, gli sorride, poi dice: <<In questo momento al piano superiore stanno giusto stilando i criteri per ammettere ad un nuovo finanziamento a fondo perduto quegli enti che avendone i requisiti ne faranno richiesta. Però è presto, perché il bando sarà reso pubblico non prima della prossima settimana>>. 

Mauro resta un momento senza trovare da ribattere niente, ma infine, prima di ringraziare e congedare questa donna, le chiede ancora a chi potrà rivolgersi una volta trascorso questo tempo, oppure se c’è uno specifico ufficio dedicato a questa attività. <<Ma certo>>, riprende subito lei, <<anche se la consultazione può farla comodamente da casa sul nostro sito elettronico. In ogni caso, telefoni pure a me, se ha bisogno di ulteriori informazioni>>. Con ciò scrive il nome e il numero di apparecchio interno su un foglietto che casualmente ha tra le mani, e poi rapidamente lo saluta con naturalezza. Mauro, senza cercare ulteriori spiegazioni, torna a scendere la gradinata, e in ogni caso si rende conto che probabilmente, facendosi preparare le carte dal ragionier Carletti con cui ha parlato la mattina precedente, e che ha accettato di seguire la pratica della Associazione di Volontariato di cui lui è presidente e anche fondatore insieme ad altri, può essere ammesso tra quegli enti che avranno diritto ad un sostegno economico da parte del Comune, e questa ovviamente gli pare già una splendida notizia. Monica, sta scritto sul foglietto che gli ha consegnato questa gentile impiegata, e per lui quel nome diventa subito sinonimo di una buona novità.

Intanto Monica sale al piano superiore, dove effettivamente si trova l’ufficio di Renato Nesti, con il quale, a seguito della sua insistenza, ha deciso di incontrarsi nello stesso pomeriggio, dopo il termine dell’orario di lavoro, nel solito caffè poco lontano dai loro uffici, ed adesso confermargli così questo appuntamento. La porta della stanza è aperta, i tre impiegati all’interno sono chini sulle loro scrivanie, e lei si ferma per un momento sulla soglia, come ad attendere che Renato si accorga della sua presenza. Difatti lui sorride, si alza dalla poltroncina e la raggiunge subito nel corridoio, come a dover trattare di qualche pratica senza disturbare gli altri. <<Ho già un cliente per il vostro bando>>, dice Monica; <<Però vorrebbe sapere con precisione quando verranno pubblicate le istruzioni per partecipare>>. Lui annuncia subito la data esatta, anche se riconosce in cuor suo che è soltanto uno stratagemma per sviare i sospetti di chi eventualmente possa ascoltare la loro conversazione. Poi però abbassa la voce: <<Allora ti vado ad aspettare nel solito locale>>, le dice aspettandosi un accenno di conferma, e lei gli sorride, in parte divertita di questa situazione da società segreta, anche se poi torna seria, giusto per dirgli con fermezza che non si attendeva certo di vederlo sotto al suo appartamento, qualche sera avanti. Renato balbetta qualcosa, cerca di spiegare come sia stato solo un caso, ma poi rinuncia a dire altre sciocchezze, considerando che Monica non sembra particolarmente irritata da quel suo comportamento. <<Va bene>>, gli fa lei; <<Ne parleremo dopo, in ogni caso; però se devi venire a cercarmi sotto casa mia, almeno puoi usarmi la gentilezza di farmelo sapere con anticipo, almeno ti posso ricevere come si conviene, senza dovermi accorgere della tua presenza davanti al portone condominiale mentre distrattamente guardo fuori dalla mia finestra>>.    

 

Bruno Magnolfi

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