giovedì 3 dicembre 2009

Terrorista per forza.



Vorrei non avere ancora nelle orecchie il sibilo delle sirene. In questura mi trattarono male, mi interrogarono per tutta la notte. A niente era valso continuare a ripetere che nulla c’entravo con i terroristi di cui andavano in cerca. Sulla rubrica di quello che avevano preso c’ero anch’io, ma neanche io sapevo spiegarmi il perché. Infine arrivò l’avvocato d’ufficio e mi disse di stare tranquillo. Al processo mi condannarono, mi fecero uscire solo perché avevo la fedina penale pulita. In seguito fui contattato dall’organizzazione, e così diventai terrorista davvero: tanto ormai ne avevo la fama.

            Bruno Magnolfi




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