Ho
visto una lunga nuvola bianca e sfilacciata oggi, quasi uno strappo a dividere
due metà di qualcosa, un prima e un dopo, per esempio, come se invece di una
gradualità quasi aritmetica il tempo avesse avuto all’improvviso
un’interferenza inspiegabile, qualcosa che ne avesse calcato un vero e proprio
spartiacque; così pensava il signor Guido mentre tornava a casa a piedi con il suo passo cadenzato, come ogni
venerdì, dopo essersi congedato dai pochi colleghi ancora rimasti sul posto di
lavoro.
Tutto
in apparenza è identico, pensava, eppure qualcosa di impalpabile vibra dentro
l’aria, come un elemento imprevisto all’interno di una composizione chimica,
che sembra inerte inizialmente, ed invece corrompe rapidamente tutto il resto. Si
era fermato, il signor Guido, in apparenza per osservare distrattamente una
vetrina, ma in realtà perché improvvisamente affannato, con una leggera
sudorazione sulla fronte, quasi che qualcosa si fosse messo in moto dentro di
lui, qualcosa che non riusciva neppure a controllare.
Quella
nuvola gli provocava un inspiegabile malessere, quasi fosse un segno messo lì
solo per lui, e tanto se ne sentiva scombussolato da non avere il coraggio di
tornare a riguardarlo. Dentro al negozio, oltre la vetrina davanti alla quale
era rimasto immobile, alcune persone stavano acquistando qualcosa, e lo avevano
notato: lo sguardo perso, la faccia stravolta, le braccia abbandonate lungo i
fianchi come di chi non ha neanche la forza per compiere un gesto o altro. Si
sente male, ha bisogno di qualcosa?, disse la commessa affacciatasi alla porta.
Il
signor Guido non rispose, pur comprendendo con chiarezza che qualcuno stava
riferendosi indubbiamente a lui; si limitò a girare lo sguardo verso quella
voce, poi disse, con parole strascicate: signorina, ha visto quella nuvola?,
indicando appena con un dito verso l’alto. La commessa sorridendo volse gli
occhi per un attimo verso la porzione di cielo che si vedeva dalla strada, poi
tornò a guardarlo. Non c’è nessuna nuvola, disse; oggi il cielo è limpido.
Forse è questo sole e il caldo che le hanno fatto un brutto scherzo?
L’uomo
non commentò queste parole, si limitò a scostarsi e a riprendere lentamente a
camminare, senza neppure salutare o ringraziarla. E’ tutto come ormai accade
spesso in questi ultimi tempi, pensava tra sé il signor Guido mentre arrancava con
passo malfermo lungo il marciapiede: ognuno vede qualcosa di diverso, qualcosa
che poco per volta lo distanzia da tutti gli altri, ed anche se cerca di
parlarne, le sue parole si perdono in un balbettio insignificante. Non c’è
niente da aggiungere, dobbiamo rassegnarci: ognuno è solo nei propri
convincimenti, impossibile anche mostrarne le evidenti tracce.
Bruno
Magnolfi