Michele Bandini
osserva qualcosa muoversi lungo la strada, mentre rimane completamente
immobile, seduto in maniera composta ad un tavolino sulla terrazza del Caffè
Centrale, dove lascia trascorrere il tempo, alle diciotto di un giorno
qualunque, sorseggiando il suo aperitivo preferito. A lui piace pensare che ci
potrebbe essere qualcuno che venisse all’improvviso a cercarlo lì, a chiedergli
magari la sua opinione su una cosa qualunque, oppure che il cameriere che si
occupa di quella terrazza, lo avvertisse di una telefonata urgente, anche se di
fatto questo non sta accadendo, e non ci sono motivi precisi affinché questo
accada, e a Michele Bandini non resta altro che immedesimarsi in ciò che si
sente di essere in quel momento, sperimentando quel lento e cupo ritrovarsi nei
panni dell’osservatore della realtà....
Questo racconto non è più fruibile su questo blog in quanto sotto contratto con Lillibook Edizioni.
Bruno Magnolfi
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