L’uomo
ha come un gesto di stizza quando si rende conto, pensandoci, di ciò che in
quel periodo gli sta capitando; poi, come ogni giorno, terminato il suo orario
di lavoro, prosegue a camminare lungo la solita strada per tornarsene a casa.
Inutile anche solo immaginare di scrollarsi di dosso tutte le preoccupazioni
che lo assalgono, tanto vale fermarsi un momento al bar per un bicchierino.
Si
siede al bancone mentre si rende conto, nonostante quel locale gli rimanga di
strada, che lì dentro non c’è probabilmente mai entrato prima di allora. Due
vecchi parlano tra loro seduti ad un tavolino, per il resto lui è il solo
cliente, così appoggia le braccia sul piano che ha davanti, ed osserva la
ragazza che gli sorride lievemente mentre mette via qualche bicchiere.
Una
grappa, per favore, dice quasi sottovoce. Poi, mentre lei prepara la bevuta
davanti ai suoi occhi, lui sente di dirle: certe volte ce la prendiamo soltanto
per delle sciocchezze; forse essere saggi vuol solo dire imparare questa
lezione. La ragazza lo guarda, inizialmente senza espressione, ma poi si ferma,
osserva qualcosa sul banco, e infine si porta una mano sugli occhi, come avesse
voglia di piangere.
Mi
scusi, gli dice; tutti noi forse abbiamo un dolore nascosto da qualche parte.
La maggior parte delle volte fingiamo soltanto di non ricordarlo.
Bruno
Magnolfi
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