Faceva suonare quel
campanello sempre alla stessa ora il signor Piero, vedovo ormai da parecchi
anni e pensionato comunale, e le due sorelle, quasi della sua medesima avanzata
età, spesso gli aprivano il portone con un leggero attimo di ritardo, proprio
per non mostrare con evidenza che lo stavano aspettando. Lui saliva le scale,
salutava con cortesia, toglieva il soprabito, si sedeva sulla solita poltrona
dopo il loro invito, e con calma si lasciava servire il tè dalle due donne,
sorseggiandolo insieme a loro mentre tutti insieme tornavano ad affrontare, come
facevano praticamente ogni giorno, delle grandi e inconcludenti chiacchierate
intorno ai medesimi argomenti un po' ammuffiti, anche se con la scoperta
finzione che fossero praticamente temi freschi, come quasi il confidarsi delle
recenti novità. Il signor Piero non si tratteneva molto in quella casa, in
genere un'ora al massimo, forse anche per non bruciare troppo in fretta tutto
ciò di cui potevano ancora parlare in seguito, ma quel lasso di tempo era
comunque più che sufficiente per mostrare a tutt'e tre quanto fosse importante
non perdere mai certe abitudini.
Fu semplicemente un giorno come tutti che le cose cambiarono
di colpo, di fatto quando il signor Piero smise del tutto di andare in quella
casa, comportandosi da quel momento né più né meno come se non avesse mai conosciuto
prima di allora quelle due gentili sorelle. Quel pomeriggio una di loro, la
maggiore, al momento in cui lui, come sempre faceva, era tornato nell'ingresso
per indossare il suo soprabito e quindi salutare le sue conoscenti sempre con
grande rispetto, salvo accettare con piacere il loro immancabile invito
all’appuntamento del giorno seguente, forse senza neppure rendersene conto, gli
aveva appoggiato una mano sulla sua, guardandolo fisso in un attimo di probabile
smarrimento, quasi a sottintendere però un'intesa pregressa, oppure addirittura
un incoraggiamento. Lui aveva come provato un brivido che non si aspettava,
tanto da sentirsi improvvisamente quasi un altro, e in quell’attimo si era
convinto, dando seguito all’immediata necessità di stare all’altezza della
situazione, ad attrarre con forza verso di sé la donna sbigottita, comportandosi
con gesti risoluti, in modo assolutamente inequivocabile, proprio mentre
l'altra sorella sopraggiungeva incredula dalla stanza adiacente, cogliendo in
pieno quella situazione ampiamente ambigua, decisamente fuori luogo. Lui alla
svelta aveva abbassato gli occhi scostandosi e recitando qualche parola senza
grande significato, per poi velocemente eclissarsi, non trovando nei giorni
seguenti neppure più il coraggio di tornare a presentarsi in quella casa; e
tutto da quel momento in poi era praticamente rimasto senza alcuna spiegazione.
Dopo un certo tempo da quel fatto, il signor Piero
si trovava casualmente a passare proprio da quelle parti, e per combinazione,
percorrendo la strada che di fatto conosceva molto bene, aveva visto uscire dal
portone di fronte a sé proprio le due sorelle, che con sorpresa si erano
ritrovate davanti agli occhi la loro vecchia conoscenza. Buongiorno, avevano
detto all’unisono quelle due, mentre lui con gesto elegante si toglieva il
cappello; che piacere incontrarvi, aveva presto risposto il signor Piero anche
se con una certa titubanza; poi erano rimasti immobili, tutt'e tre, in
silenzio, nel tempo di un attimo che forse era parso vicino ad un’eternità,
lasciando tutti senza la capacità di far altro che non fosse quel semplice guardarsi
vicendevolmente, in pratica senza il coraggio per scambiarsi altre parole.
Chissà chi fu di loro che iniziò a ridere; fatto sta che fu quasi coinvolgente,
fino a trascinarli in uno scoppio generale di ilarità sincera, quasi come
provare la certezza di riuscire a superare, mediante questo atto semplice,
qualsiasi incomprensione, capace insomma di eliminare in un momento ogni
trascorso negativo.
Bruno Magnolfi
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