lunedì 6 novembre 2017

Costi quotidiani.

           

Sono Chiara, un’amica di Anna, dice Chiara al telefono; se è possibile vorrei soltanto parlare un momento con lei. Il titolare della carrozzeria risponde frettolosamente da un apparecchio a parete sistemato su un muro dell’officina, sorride a quelle parole che ascolta, poi dice soltanto: la chiamo subito; quindi appoggia la cornetta sopra un piccolo ripiano lì accanto, entra dentro l’ufficio dove sopra agli scaffali stanno i registri e gli archivi contabili, quindi spiega ad Anna che c'è una sua amica al telefono, e che le può passare subito la comunicazione al ricevitore sistemato sulla sua scrivania. Vorrei venire da te ad incontrarti alla fine del tuo orario di lavoro, dice Chiara, tanto stamani non è molto importante la mia presenza in negozio, così posso assentarmi, e magari quando sono lì da te puoi indicarmi quale sia tra gli operai questo Andrea che lavora là dentro e di cui parli tanto.
Va bene, fa Anna, tanto sai dove sono; ci vediamo alle dodici. Riattacca, poi riflette un momento, quindi riprende con il suo lavoro. Andrea a dire la verità non si è visto in tutta la mattina, e forse l’atteggiamento che aveva tenuto nei suoi confronti in quegli ultimi tempi è già tramontato, probabilmente ha altri pensieri che gli passano in testa, non ha più voglia di stare a guardare verso una sciocca impiegata un po’ sognatrice come sembra essere lei. Poi un cliente viene per ritirare la sua vettura, Anna ha già preparato il libretto di circolazione dell’auto e la fattura per il pagamento, ma qualcosa non torna, interviene così il titolare della carrozzeria, si discute di alcune cose, si tratta, alla fine viene trovato un accordo: va tutto bene, si sentenzia, e le cose procedono più o meno come sempre devono andare.
Verso la fine della mattina lei si alza dalla sua scrivania, indossa la sua giacca sopra le spalle e prende la borsa: devo passare di banca, dice rapidamente al titolare senza neanche guardarlo, lasciando che annuisca come fa sempre, poi lo saluta con maggiore cortesia, e quindi si avvia lungo la strada, la stessa che Chiara dovrà percorrere per venire da lei. Difatti dopo poco la incontra sul marciapiede: non hai voluto aspettare per farmi conoscere Andrea, le dice l’altra con un sorriso. Tanto non c'è, dice Anna, è fuori con un cliente, quindi non aveva senso che continuassi ad aspettarti ancora. Qualcosa mi sembra non quadri, dice Chiara, in ogni caso ti accompagno volentieri per un tratto, così mi parli di come vanno le cose.
Niente di nuovo, dice Anna, se non che in casa con Corrado non va molto bene: lui è spesso nervoso negli ultimi giorni, non so perché visto che non parla quasi mai, ed in compenso sembra continuamente perso tra i suoi problemi. Ho provato a fargli qualche domanda senza mai insistere e girando attorno alle cose, ma lui si trincera immediatamente dietro ai suoi soliti argomenti, e non dice niente. Anche con Francesco tiene un atteggiamento molto distaccato, e così il poco tempo che trascorre tra le mura domestiche non è incoraggiante. A volte vorrei proprio andarmene, dice Anna, e se non fosse per il mio bambino che ha bisogno di me, forse lo avrei anche fatto. Ma devo resistere, cercare sempre il lato positivo che c’è in tutte le cose, e tenere insieme le persone che siamo, ad ogni costo.


Bruno Magnolfi  

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