Sono Chiara, un’amica di Anna, dice
Chiara al telefono; se è possibile vorrei soltanto parlare un momento con lei.
Il titolare della carrozzeria risponde frettolosamente da un apparecchio a
parete sistemato su un muro dell’officina, sorride a quelle parole che ascolta,
poi dice soltanto: la chiamo subito; quindi appoggia la cornetta sopra un
piccolo ripiano lì accanto, entra dentro l’ufficio dove sopra agli scaffali
stanno i registri e gli archivi contabili, quindi spiega ad Anna che c'è una
sua amica al telefono, e che le può passare subito la comunicazione al
ricevitore sistemato sulla sua scrivania. Vorrei venire da te ad incontrarti
alla fine del tuo orario di lavoro, dice Chiara, tanto stamani non è molto
importante la mia presenza in negozio, così posso assentarmi, e magari quando
sono lì da te puoi indicarmi quale sia tra gli operai questo Andrea che lavora
là dentro e di cui parli tanto.
Va bene, fa Anna, tanto sai dove
sono; ci vediamo alle dodici. Riattacca, poi riflette un momento, quindi
riprende con il suo lavoro. Andrea a dire la verità non si è visto in tutta la
mattina, e forse l’atteggiamento che aveva tenuto nei suoi confronti in quegli
ultimi tempi è già tramontato, probabilmente ha altri pensieri che gli passano
in testa, non ha più voglia di stare a guardare verso una sciocca impiegata un
po’ sognatrice come sembra essere lei. Poi un cliente viene per ritirare la sua
vettura, Anna ha già preparato il libretto di circolazione dell’auto e la
fattura per il pagamento, ma qualcosa non torna, interviene così il titolare
della carrozzeria, si discute di alcune cose, si tratta, alla fine viene
trovato un accordo: va tutto bene, si sentenzia, e le cose procedono più o meno
come sempre devono andare.
Verso la fine della mattina lei si
alza dalla sua scrivania, indossa la sua giacca sopra le spalle e prende la
borsa: devo passare di banca, dice rapidamente al titolare senza neanche
guardarlo, lasciando che annuisca come fa sempre, poi lo saluta con maggiore cortesia,
e quindi si avvia lungo la strada, la stessa che Chiara dovrà percorrere per
venire da lei. Difatti dopo poco la incontra sul marciapiede: non hai voluto
aspettare per farmi conoscere Andrea, le dice l’altra con un sorriso. Tanto non
c'è, dice Anna, è fuori con un cliente, quindi non aveva senso che continuassi
ad aspettarti ancora. Qualcosa mi sembra non quadri, dice Chiara, in ogni caso
ti accompagno volentieri per un tratto, così mi parli di come vanno le cose.
Niente di nuovo, dice Anna, se non
che in casa con Corrado non va molto bene: lui è spesso nervoso negli ultimi
giorni, non so perché visto che non parla quasi mai, ed in compenso sembra
continuamente perso tra i suoi problemi. Ho provato a fargli qualche domanda
senza mai insistere e girando attorno alle cose, ma lui si trincera
immediatamente dietro ai suoi soliti argomenti, e non dice niente. Anche con
Francesco tiene un atteggiamento molto distaccato, e così il poco tempo che
trascorre tra le mura domestiche non è incoraggiante. A volte vorrei proprio
andarmene, dice Anna, e se non fosse per il mio bambino che ha bisogno di me,
forse lo avrei anche fatto. Ma devo resistere, cercare sempre il lato positivo
che c’è in tutte le cose, e tenere insieme le persone che siamo, ad ogni costo.
Bruno Magnolfi
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