Certe volte sono distratta; non so
per quale motivo questo succeda, ma in questi casi è come se fossi da sola
dentro un’altra stanza, e quindi le cose che magari inevitabilmente possono
accadere proprio davanti alla mia persona non mi arrivassero per niente, o al
massimo in un modo molto più attenuato di quanto sarebbe prevedibile. La mia
giornata scorre quasi sempre in maniera estremamente abituale, lasciandomi
soffermare solo su pochi elementi che generalmente la caratterizzano, quelli
più importanti ed evidenti: forse sono una persona estremamente semplice, una
che probabilmente non vuole mai vedere completamente la realtà con i propri
occhi, però in tutti i casi credo che ognuno di noi debba essere sempre sincero
con se stesso, e lasciare che gli avvenimenti anche vicini scorrano con la
propria normalità.
Penso spesso comunque che tutto vada
bene, e che le piccole increspature che a volte si formano sopra ad un mare
calmo non indichino necessariamente l’arrivo impellente di una tempesta che
qualche pessimista forse ha subito previsto. Mi piace camminare per la strada
mentre penso alle mie cose, e non credo ci sia quasi niente di cui per forza ci
si debba preoccupare veramente. Sono sicura che tutto sia di per sé già fin
troppo complicato e spiacevole per pretendere di intorcinarsi la testa con idee
e paure ancora più complesse di quanto tutto il resto sembra spesso costellato.
Mio figlio Francesco è l’elemento essenziale rispetto a qualsiasi sforzo mi
trovi ad affrontare, ed il suo percorso di crescita, almeno fino ad oggi,
assieme anche ai suoi risultati scolastici, mi riempiono di piacere e di grande
soddisfazione.
Mia madre quando ero giovane spesso
mi diceva: Anna, non fidarti mai degli uomini; ma io adesso non credo fosse un
avvertimento valido per qualsiasi donna. Sono tranquilla, le cose mi pare
vadano avanti senza grandi intoppi: conservo il mio piccolo lavoretto al
mattino che mi permette ogni tanto anche qualche spesa superflua, e di Corrado
non mi pare neppure il caso di lamentarmi troppo, anche se il suo tempo appare
tutto assorbito dalla sua occupazione in ufficio e dai suoi amici. La mia amica
Chiara dice certe volte che forse dovrei sognare di più, cioè puntare più in
alto per migliorare davvero la mia quotidianità, ma a me quando ascolto queste sue
parole viene semplicemente da sorridere: se tutto si mantiene in questo modo,
le dico, io sono contenta, non mi pare proprio di aver bisogno d’altro oltre
quello che mi ritrovo già. Non ho pena o grande dispiacere per coloro che
continuano perennemente a lamentarsi, ognuno logicamente può comportarsi sempre
come gli pare meglio; però credo che certe persone dovrebbero guardare con
attenzione e magari anche più a fondo in tutto ciò che già tengono stretto
dentro le proprie mani. Forse io non ho grandi aspettative, questo può darsi; però
credo che chi ne ha persino troppe finisca prima o dopo per vivere delle grandi
delusioni.
Bruno Magnolfi
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