A
volte il geometra sembra nervoso. Arriva in ufficio già con lo sguardo un po’ troppo
in basso, e poi lascia nell’aria appena un cenno di saluto per il suo
assistente, se proprio lo incrocia, altrimenti anche nulla. L'assistente in questi
casi sa perfettamente come comportarsi, proseguendo con indifferenza a fare
quello che stava facendo fino a quel preciso momento, nel tentativo di
dimostrare una completa dedizione al proprio lavoro, anche se magari avrebbe da
chiedergli qualcosa. Si concentra invece anche di più, piegandosi verso il
piano della sua scrivania ad esempio, e per nessun motivo si lascia distrarre
da qualcosa che possa avvenire, né da qualche rumore curioso, né dal silenzio
completo che in questi casi pare regnare nella stanza immediatamente vicina
alla sua. In qualche caso la situazione si protrae anche un po’ troppo a lungo,
ma lui per nessuna ragione si alza dalla sua sedia per andare come a molestare
il suo superiore. Lascia semplicemente che quella leggera tensione creata si
sgonfi, e che all'altro dipendente della loro impresa venga per primo la voglia
di dirgli qualcosa, senza cambiare di niente il suo atteggiamento.
Più tardi, quando invece arriva la
segretaria, tutto pare rapidamente variare. È come se lei ogni mattina
scoprisse, già mentre entra nell’edificio, una novità di cui meravigliarsi, con
espressioni entusiaste che suonano sempre un po’ false, anche se i suoi saluti sparsi
fin dal corridoio riescono davvero ad alleggerire l'atmosfera di tutta la loro
piccola azienda, specialmente se il titolare non c'è. Anche il geometra
normalmente con il nuovo arrivo sembra cambiare d'umore, nonostante ne dia
prova semplicemente iniziando a girare per le stanze con il suo fare sornione e
mantenendo comunque il silenzio. Ancora qualche minuto per prendere il ritmo, e
poi tutto inizia il suo corso normale di qualsiasi altro giorno. Ed è proprio
durante una mattina di questo genere che l'assistente ad un tratto si è alzato
semplicemente dalla sua sedia, e silenziosamente è giunto fino davanti alla
porta dell'altro ufficio, quando dallo spiraglio rimasto inavvertitamente
socchiuso, ha visto con chiarezza che la segretaria ed il geometra si stavano
baciando.
Lei naturalmente è sposata, e lui
ha una storia importante con una tizia, una convivenza che sembra vada avanti
ormai da molti anni; evidentemente però tutt'e due hanno qualcosa che non va
nelle loro rispettive vite sentimentali. In fondo, all’assistente non interessa
affatto che si sia innescata una tresca del genere sul suo luogo di lavoro,
però soltanto ora riesce a mettere insieme tanti tasselli di un mosaico di cui
fino adesso non poteva neppure immaginare il progetto d’insieme. Il modo in cui
lei certe volte parla in modo distaccato del geometra, ad esempio; o
l’indifferenza con cui lui in molti casi si riferisce alla loro segretaria, e
così via: tutti aspetti forse creati ogni volta con grande perizia, onde sviare
il più possibile qualsiasi sospetto. A lui tutto ciò non riguarda, e per
nessuna ragione al mondo vorrebbe costituire un sensore di moderazione nelle
rispettive giornate più o meno ottimistiche dei due. Non soltanto non sono
affari suoi la loro relazione, ma oltretutto lui tende a conservare ogni
rapporto che intrattiene con loro, su di un piano strettamente lavorativo.
Forse soltanto per un attimo gli passa per la mente la superiorità che gli può
fornire quanto di cui si è reso conto, anche in virtù di un possibile minuto ricatto
dinanzi al giudizio superiore del titolare dell'azienda. Ma subito dopo lascia
perdere del tutto questa possibilità: non è da lui stare dentro a queste cose,
e nella sua natura non sono previsti mai sotterfugi.
Le cose proseguono così come
sempre, e l’attività dell’azienda comunque va avanti, senza che niente subisca delle
variazioni di sorta. Però adesso l’assistente conserva dentro di sé come un
leggero sorriso, quasi una lieve inflessione agli angoli della sua bocca, un
cenno praticamente del tutto senza importanza, che solo lui sa bene da cosa
derivi, ma che gli fa affrontare ogni prossimo giorno lavorativo con uno
spirito senz'altro più forte.
Bruno Magnolfi