Oggi penso
improvvisamente di essermi proprio stufato di tutta questa faccenda dei parenti
del mio vicino di casa, persone che non conosco neppure ed a cui non sono
legato per niente: non trovo proprio nulla che ancora, come ho fatto in
sostanza negli ultimi tempi fino quasi a stamani, mi costringa ad essere così
attento e rispettoso delle cose che riconosco essere una sostanziale pertinenza
di altri individui, con cui peraltro non ho quasi niente da spartire, cose che oltretutto
in alcun modo riguardano me in modo diretto. Prendere ed uscire di casa, questo
devo fare, penso ancora, senza alcuna necessità di guardarmi indietro oppure di
lambiccarmi ulteriormente il cervello con dei pretesti che probabilmente
possono servire soltanto a gettare via del tempo.
Così indosso la mia
giacca quasi frettolosamente, mi assicuro di avere con me le chiavi per
rientrare in seguito nelle mie stanze, ed alla fine sbatto quasi la porta alle
mie spalle, senza alcuna necessità di riflettere o di rendermi conto se il mio
vicino sia ancora presente nel suo appartamento qui accanto al mio oppure no,
visto che questi sono diventati dei particolari che da oggi in avanti non
devono nemmeno sfiorare gli interessi costituenti la mia tranquilla giornata.
In strada tutto sembra regolare, ed io avvio il motore della mia utilitaria con
l'intenzione di farmi un largo giro fuori città, e di giungere senza fretta in
qualche piccolo paese della campagna circostante, forse sulla riva del piccolo
lago artificiale incastonato tra le colline. Guido lentamente mentre lascio
alle spalle i numerosi incroci della zona, poi prendo le indicazioni di una via
tortuosa che passa per un posto in cui non mi reco da parecchio tempo. Mentre
osservo il panorama penso che potrei tra non molto anche fermarmi in una
trattoria per mangiare qualcosa, e così, quando poi adocchio il locale giusto,
lungo la strada che costeggiando lo specchio d’acqua attraversa anche questo
gruppo di case, accosto, parcheggio bene l'auto, ed infine prendo la mia giacca
con me per entrare dentro al ristorante. Mi dicono che volendo posso sistemarmi
anche all’esterno, in uno dei tavoli all’aperto, ed io accetto, visto che su un
fianco della costruzione, sotto al pergolato, ci sono sedie e tavolini liberi
con solo tre o quattro persone già sedute a bere e a chiacchierare per i fatti
propri.
Una signora gentile mi
porta subito una birra ed un vassoio con formaggi e salumi affettati, ed io con
calma mi servo ed addento subito delle belle porzioni, insieme alle fette
profumate di pane fresco, proseguendo a guardarmi attorno con un interesse
improvvisamente rinnovato dalla coscienza di essere in fuga da qualcosa, anche
se non ho neppure voglia di pensare cosa sia. Con oggi devo iniziare a
disinteressarmi di parecchie faccende penso, e per far questo devo soprattutto
riempire le mie giornate con qualcos’altro di cui iniziare da subito ad
occuparmi. Prendo dalla tasca un foglietto ed una matita, e mentre proseguo a
mangiare il mio piatto freddo, inizio a disporre sulla carta come un semplice
elenco di attività: “visite ai musei e ai luoghi di cultura cittadini; visite
ai paesi circostanti; visite alle tante biblioteche sparse; raccolta e
catalogazione delle immagini e delle fotografie più caratteristiche di tutto il
territorio”. Solamente con queste poche e sostanziose attività che mi sono
appuntato, posso tirare avanti da subito per qualche anno penso; se poi riesco
a scomporle ulteriormente nei tanti dettagli da cui sono formate, credo che
avrò materiale di cui occuparmi per un tempo quasi infinito. Termino la mia
birra e pago con un sorriso la consumazione alla signora, e subito dopo
riprendo la mia giacca e torno alla macchina.
Non ci vuole molto a
darsi dei programmi di massima penso, ed anche se sono stato messo in pensione
oramai da un bel
numero di mesi, ciò non significa che adesso non
abbia più niente a cui potermi dedicare. Mi hanno chiamato “professore” per
decine di anni nel liceo dove ho lavorato, ed ho studiato tanto per sentirmi
sempre all’altezza dei miei insegnamenti. Devo proseguire, coltivare le
mie curiosità, tutti quegli interessi culturali che
più o meno ho sempre avuto, ed informarmi di tutto quello che può essermi
sfuggito nelle giornate in cui non ho avuto il tempo sufficiente per farlo.
Questo è il momento giusto.
Bruno Magnolfi
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