Ora sogno di immergermi
lentamente nell'acqua del mare, in una giornata piena di sole, nella
trasparenza di piccole onde appena accennate. Muovo le braccia con naturalezza,
con calma, e raggiungo il largo in un breve lasso di tempo, assaporando un
senso di libertà che neppure ricordavo possibile. Ho visto le maschere delle
persone che conosco da sempre, in questi giorni, ed ho avuto conferma che tutti
avrebbero da dirmi qualcosa, ma nessuno ha il coraggio di farlo. Forse mi hanno
sempre giudicata in modo differente da ciò che dimostro in questo periodo, ma
tutto ciò non ha alcuna importanza, io vado avanti con le mie cose, e faccio
quello che ritengo per me più opportuno. Ne ho già parlato anche con i miei
genitori, e loro mi hanno confermato pieno sostegno in tutto ciò che ho in
mente di fare. Anzi, loro non hanno neppure da intavolare alcun giudizio che
tenti di modificare le mie scelte: <<Sei grande abbastanza>>, ha
detto subito mio padre; <<Ciò che decidi di fare per noi andrà sempre
bene>>. Così mi sono fermata a dormire da Alberto già per un paio di
volte, e forse rimarrò ancora da lui in qualche altra occasione, anche se c'è
qualcosa in tutti i suoi modi che non mi convince. È cortese, tranquillo, anche
dolce, però certe volte mi guarda come se non comprendesse del tutto ciò che io
ritengo essenziale. Certo, non mi aspetto che inizi ad interessarsi di teatro
soltanto perché il corso a cui sto partecipando per me è molto importante. Però
ho capito come lui vada molto a rimorchio delle opinioni degli altri su alcune
delle cose che non comprende, senza mai avere un proprio personale parere. E
questo per me è già un discreto problema.
Poi mi sono accorta subito di
come lui tenda a fare con me la classica coppietta di un certo vecchio stile,
con cenette a due, e poi smancerie senza fine. Però a me, forse per la prima
volta in vita mia, interessa in questo momento soprattutto allargare gli
orizzonti che mi vengono offerti da tutto ciò che mi circonda, e poi anche
scoprire nuove strade, battere dei sentieri diversi, magari anche impervi e al
limite inesplorati, però assolutamente accattivanti, com'è appunto recitare,
interpretare, interessarsi di teatro, conoscere le persone che fanno parte di
questo mondo del palcoscenico, piuttosto che ripiegarmi su atteggiamenti che
sanno soltanto di risaputo. Non so come spiegarglielo ad Alberto tutto questo,
perché credo che per lui sia completamente differente il proprio panorama, e
forse immagino non riesca neppure a concepire una base di partenza dalla quale
darsi una spinta verso qualcosa d'altro. Sicuramente è un bravo ragazzo a cui
mi sono senz'altro affezionata, però questo non mi pare sia del tutto
sufficiente. Mi piace stare con lui qualche volta, però non sempre, come invece
vorrebbe Alberto. Così come non credo sia una buona idea occuparsi assieme
delle medesime cose, ed anche questo è un aspetto che lui non sembra
comprendere.
Insomma, devo cercare di tenerlo
a distanza, almeno per il momento, e dare seguito soprattutto ai miei desideri,
cercando di non chiedere quasi mai la sua opinione, che appare sempre piuttosto
lontana dalla mia. Credo che la nostra relazione, comunque, sia destinata ad
avere una breve esistenza, ed anche se non voglio certo accelerare le cose,
penso proprio che prima o dopo ci ritroveremo, Alberto ed io, ad avere delle
idee talmente distanti da metterci assolutamente in condizione di prenderne
atto, e chiudere così questa storia. Per adesso però tiro avanti, anche se la
mia amica Elena ha già detto che non riesce più mentalmente a seguire il mio
percorso, e che forse dovrei accontentarmi di qualcuno che mi vuole bene e che
vuole stare al mio fianco. Ma io credo di avere ultimamente le idee piuttosto
chiare, e mai come adesso mi sono sentita così convinta di ciò che sto facendo,
indipendentemente da tutti coloro che con ogni probabilità troveranno a breve sia
da criticarmi duramente, che da costruire delle vere polemiche sulla mia
condotta. Non faccio del male a nessuno, ho il mio lavoro, le mie passioni, e
sto costruendo poco per volta il mio futuro. Non credo si possa aspettarsi, da
una ragazza di paese come me, qualcosa di migliore.
In ufficio mi accorgo che gli
utenti certe volte bisbigliano a bassa voce davanti al mio sportello, magari
esattamente quando, nell’entrare dentro all’Ufficio Postale, trovano già qualcuno
che conoscono mentre sta pagando le sue bollette sul conto corrente, ed allora
mi guardano con le loro espressioni false, che in ogni caso trovano in me
sempre un largo sorriso a salutarli e ad accoglierli. Qualcosa, molto presto,
dovrà cambiare anche qui, penso ogni tanto; scivolerà via questa mentalità
tradizionalista, le idee conservatrici verranno soppiantate da grandi volontà
di cambiamento, il provincialismo allenterà la sua presa, ed alla fine chi riesce
a nuotare nelle acque profonde, proverà finalmente la sensazione meravigliosa
di restare immerso in un’acqua piena di luce.
Bruno Magnolfi
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