Mi sento
così impacciata adesso. Pensavo che le cose poco per volta si sarebbero
normalizzate, formando così delle consuetudini quasi prive di qualsiasi inciampo,
dopo quello che abbiamo dovuto patire, ed invece in un attimo tutto sembra
essere cambiato di nuovo, in questo benedetto Ufficio. Questi due ragazzi, che
ci raggiungono da Pisa ogni giorno con la macchina messa a loro disposizione per
venire a svolgere il lavoro a cui sono stati destinati dai dirigenti superiori,
ci trattano, a noi paesani di Calci, come se avessero a che fare con delle
persone incapaci di far funzionare il cervello alla loro stessa velocità. Come Direttrice
di Sede ho cercato di spiegare a tutt’e due fin dagli inizi di che cosa
avrebbero dovuto occuparsi, considerato che sono stata costretta a destinare il
nostro Alberto alla consegna domiciliare della posta ordinaria in tutto il
nostro Comune e nelle frazioni, naturalmente per sostituire Gino che si è infortunato,
ma loro si sono scambiati delle occhiate rapide, ed hanno inteso fin da subito
svolgere quelle mansioni in modo diverso da come noi eravamo abituati, tanto da
metterci un po’ in difficoltà. Sono rimasta ad attendere, nei primi giorni,
nella speranza che le cose prendessero una piega più vicina a quanto abbiamo
sempre fatto, ma quei due sono andati avanti a sistemare i pacchi e la
corrispondenza con dei criteri tutti diversi, tanto che adesso diventa
difficile per qualcun altro metterci le mani. Soprattutto mi è parso, dai loro
sguardi d’intesa, come avessero quasi messo a punto un piano per crearci delle
difficoltà, ed allora sono arrivata a chiedere a me stessa se addirittura
fossero stati in combutta con i Dirigenti di Pisa per creare lo scompiglio
dentro al nostro piccolo Ufficio Postale. Ma in seguito ho capito che non
vengono volentieri a lavorare nella nostra Sede, ed è per quello che il loro
impegno sicuramente è al minimo.
In più, c’è
adesso questa faccenda tra Alberto e Laura che è diventata la storiella su cui ognuno
deve per forza formarsi un’opinione; per cui, anche tra gli utenti dell'Ufficio
Postale che vengono da noi per una raccomandata o una bolletta da pagare,
ciascuno è pronto a dare delle occhiate esaustive per vedere cosa succede
dietro al bancone al pubblico, dove lavora Laura, e la stessa Lorenza che fino
ad oggi mi era sempre parsa morigerata e persona lontana dai pettegolezzi, si è
messa d’improvviso a fare la curiosa, ed ogni occasione anche a lei sembra
perfetta per far cadere i propri discorsi sempre su quell’argomento, quasi come
non ce ne fossero degli altri. Forse anche i due ragazzi nuovi, che se ne
stanno quasi tutto il tempo per i fatti propri, hanno compreso che c’è qualcosa
di strano che vola nell’aria, e non vorrei proprio iniziassero a parlare di
tutto questo al di fuori dell’Ufficio, gettando facilmente del discredito su
tutto il personale. Da Pisa poi mi fanno ogni tanto anche qualche pressione,
sostenendo che i Conti Correnti Postali aperti in questa Agenzia, sono al di
sotto della media del resto della provincia; ma io non saprei proprio come
pubblicizzare i nostri servizi, e se la gente di Calci mette i propri soldi da
altre parti, non so come convincerla a ripiegare su di noi.
Insomma, tutto sembra zoppicare,
e se in un primo momento mi era quasi parso un miglioramento il fatto che il
nostro Alberto si fosse allontanato dalla propria famiglia prendendo un
appartamento in affitto nella zona più centrale di Calci, così da averlo disponibile
per qualche straordinario, adesso che tutti dicono con grandi ammiccamenti che
in quella casa lui ci trascorre le serate insieme a Laura, mi fa quasi
diventare una specie di ruffiana, insomma una che manovra alle spalle per
mettere assieme le persone. Da un punto di vista personale devo dire che a me
non può fare altro che piacere se gli impiegati di questi nostri Uffici filano
d'amore e d'accordo, ma considerato come si sono messe le cose, dovrò prendere,
nei confronti di questa coppia di fatto, un atteggiamento meno favorevole, in
maniera che tutta la faccenda tenda almeno un po’ a sgonfiarsi. Me ne accorgo
quando gli utenti sorridono solo nel vedermi dietro la vetrata del mio piccolo
ufficio, e sono sicura non si facciano mai alcun problema nel mostrarmi il loro
divertirsi per tutto quanto sono capaci di immaginare. Credo, addirittura, che
uno di questi giorni dovrò telefonare alla mamma di Laura, ed anche se sua
figlia ha quasi trent'anni, chiederle ugualmente se si sia resa conto di ciò
che sta succedendo. È una brava donna la madre, la conosco da sempre, e se
un'altra persona normalmente potrebbe invitare chiunque ad occuparsi d’altro,
nel suo caso penso proprio che mi ascolterà.
<<Si tratta del buon nome
dell'Ufficio Postale di Calci>>, potrei subito dirle; <<e
soprattutto di quei tanti pettegoli e ficcanaso del paese che non hanno
nient'altro di meglio da fare se non preoccuparsi dei fatti degli
altri>>. Non so, forse dovrei proprio farlo, rifletto con più calma; o forse
proprio non è il caso, e allora potrei magari lasciare che le cose continuino a
scorrere più o meno come sempre, accompagnate dalla mia più assoluta
indifferenza. Chissà.
Bruno Magnolfi
Nessun commento:
Posta un commento