<<Devo parlarti>>, fa
d'improvviso lui sottovoce a suo fratello. Marco annuisce, anche se sente
nascere immediatamente dentro di sé una serie di punti interrogativi, il primo
dei quali è dato dal fatto che Federico da diverso tempo ormai non gli rivolge quasi
più la parola. Non che ci sia dell'attrito tra loro, soltanto i differenti
caratteri li hanno portati praticamente ad ignorarsi l’un l’altro, anche se
abitano la stessa casa e dividono persino la medesima stanza. Marco sta
studiando seduto alla scrivania, e Federico nello stesso momento entra nel
bagno per farsi una doccia. Lui è consapevole di mostrare sempre una certa
indifferenza nei confronti di suo fratello, ma non riesce a trovare la maniera
per essere diverso, considerato che non ne prova peraltro alcun bisogno. Ciò
non significa che se ci fosse una vera necessità per mutare atteggiamento,
Marco sarebbe immediatamente disposto a farlo, anche perché la propria maggiore
età, pur non avendo mai avuto un vero peso tra di loro, forse lo porterebbe con
naturalezza ad essere subito protettivo nei confronti di Federico. Il fatto poi
che suo fratello abbia sibilato la sua richiesta nascostamente rispetto ai loro
genitori, che in quel momento si trovano in un'altra stanza dell'appartamento,
lo convince sempre di più a pensare che in ballo ci sia qualcosa di
comprensibile soltanto a dei ragazzi quali in fondo sono loro due. E
proseguendo il ragionamento, sembra comunque difficile pensare che Federico
desideri confidargli qualcosa di sé, visto che non l'ha mai fatto, neppure
quando era più piccolo; piuttosto è forse un parere quello che desidera avere
da lui, magari su un tema su cui è difficile avere piena chiarezza, o del quale
qualcosa non gli appare di piena comprensione.
Sotto l'acqua della doccia, intanto,
Federico riflette che forse ha fatto male a dire in quella maniera a suo
fratello, anche se adesso, una volta uscito dal bagno, gli sembrerebbe piuttosto
facile, esattamente come è successo poco fa, spiegare con semplicità a Marco
che non ha più molta importanza quello che doveva dirgli, e che in fondo era
soltanto una sciocchezza quella che gli era passata prima dentro la testa.
<<Lui non è troppo curioso>>, riflette mentre lascia scorrere
l'acqua su di sé; <<muoverà leggermente la testa in cenno di assenso, e
tutto finirà in questo modo. Però in questa maniera io non avrò risolto un bel
niente, e mi troverò di nuovo senza un parere neutrale, e soprattutto senza un
consiglio che magari potrebbe rivelarsi prezioso>>. La mamma bussa alla
porta, chiede a Federico di affrettarsi, e che non si può occupare il bagno per
un tempo così lungo, così lui si scuote di colpo da quel torpore di cui adesso
si era sentito quasi preda, subito esce dalla cabina e si passa l'asciugamano
sui capelli, e con l'accappatoio ormai indossato decide finalmente di uscire dal
bagno e andarsene in camera, dove Marco in un angolo sta proseguendo a
studiare.
<<Sono andato qualche volta in
un circolo, ultimamente>>, dice di colpo a suo fratello senza alcun
preliminare. <<Una piccola sede politica di quartiere, tanto per vedere
come funzionano le cose in un posto del genere>>. Marco solleva
l'attenzione dal libro che ha davanti, e ancora guardando di fronte a sé, senza
alcuna fretta, chiede: <<che circolo?>>. Federico prende tempo, ha
quasi timore del giudizio di suo fratello, ma sa perfettamente che adesso deve
soltanto andare avanti. <<Uno di destra, dove si critica il sistema e si
attaccano senza mezzi termini tutte le altre opinioni politiche>>. Marco
adesso si volta completamente verso di lui, la bocca leggermente aperta, lo
sguardo da incredulo, e non sente la necessità di fare altre domande.
<<Sono andato dietro all'idea che i partiti oggi si assomigliano tutti, e
volevo cercare qualcosa di diverso>>. Il silenzio adesso assomiglia ad un
brusìo di individui che parlano tra loro tutti assieme, e Marco ritiene
fondamentale non dover dire nulla, nell'attesa che le parole ascoltate assumano
da sole lo stridore che prova fortemente dentro di sé. <<Lo so che tu hai
delle idee completamente diverse>>, prosegue Federico, <<ma il
punto è che io non capisco cosa ci sia di male nel guardarsi un po'
attorno>>.
Intanto si veste, con calma,
indossando un paio di calzoni puliti ed una maglietta, mentre quel silenzio di
suo fratello inizia a sembrargli sempre di più un giudizio pesante. <<Il
fatto è che ho iniziato a vedermi con una ragazza, e quando le ho detto questa
stessa cosa, lei si è irrigidita, e forse adesso non vuole più neppure uscire
con me>>. Marco si alza, trattiene in mano una matita con la quale
normalmente sottolinea le righe di scrittura sui libri, e getta un'occhiata
verso suo fratello, forse per sincerarsi che sia davvero lui quello che gli sta
parlando. Poi, con calma: <<la mia opinione politica è molto
diversa>>, dice a Federico. <<E credo nessuno come me potrebbe
sopportare di frequentare un mezzo fascista. Perciò comprendo benissimo quella
ragazza, e resto basito di ciò che stai maneggiando, senza neppure riflettere,
suppongo>>. Adesso è Federico a restare senza parole, ma ciò che ha
sentito gli basta. Forse ha ragione suo fratello: lui deve soltanto riflettere.
Bruno Magnolfi
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