Questa benedetta ragazza, Federico
l’ha conosciuta per caso, incontrandola un pomeriggio mentre lei camminava per
strada insieme ad un gruppo di altri studenti, di cui un paio anche della
stessa scuola che frequenta anche lui, e quindi è stato normale fermarsi per
qualche momento, giusto per fare alcuni saluti e poi semplicemente per
scambiare qualche parola con loro. Lei si chiama Cristina, o almeno così, a un
certo punto, l’hanno chiamata gli altri, e sembra abbia sempre il sorriso
pronto, ed anche un certo spirito vivace, persino la parola facile, e pare non
si riesca mai a tenerla buona per troppo tempo. Certe volte si trova in un
locale all’aperto, ha detto di sfuggita quella volta in mezzo a diverse altre
cose, dove si mette a sedere davanti a dei tavolini con qualche sua amica,
tanto per riempire un'ora o due e fare un po' di conversazione. Così Federico
nei giorni seguenti è passato proprio da quelle parti per diversi pomeriggi,
fino a quando non l'ha finalmente trovata. È una ragazza simpatica, e almeno a
lui mette senz’altro il buonumore, e qualche volta gli pare che con quei suoi
modi particolari, sia capace di manifestare qualcosa di abbastanza simile a sé,
come se loro due avessero dei tratti simili. Si è seduto accanto a lei quasi
fosse stato invitato a farlo, e ridendo le ha chiesto qualcosa di una
conoscenza comune, tanto per farla parlare. Cristina ha sorriso senza guardarlo,
poi ha detto una cosa o due senza troppa importanza, come per scacciare un
leggero imbarazzo, ma infine ha ripreso a parlare con le altre ragazze, come se
Federico neppure ci fosse. Lui ha atteso il momento opportuno, poi le ha
chiesto in modo piuttosto diretto se le andava di accompagnarlo. <<Per
andare dove?>>, ha risposto lei sorridendo. E lui si è guardato un attimo
attorno, ha mosso le mani, ed infine ha detto: <<qua in giro, a fare due
passi>>.
Cristina allora si è alzata, ha preso il suo zainetto, ha salutato le
amiche e si è avviata lentamente con lui, senza porsi nessun'altra domanda.
Camminando, hanno parlato di un sacco di cose, in maggioranza di molte
sciocchezze, però in mezzo a quelle hanno inserito anche qualche elemento più
rilevante: gli interessi reciproci, le amicizie, la musica, le strade dove
abitano con le loro famiglie, le letture comuni, ed anche altre cose. Quando
Federico ha poi accompagnato Cristina di ritorno dalle sue amiche, le ha dato
un appuntamento preciso per il giorno seguente, e in questa maniera hanno
iniziato a frequentarsi. Lei va ad una scuola tecnica, ed ha un anno in meno di
Federico, però sembra non provi mai troppi timori nei confronti degli altri, e
riesce ad avere sempre un proprio parere intorno a parecchi argomenti. Lui non
si sente intimidito da quei suoi modi di fare, però cerca di essere
estremamente attento a ciò che le dice, in maniera da non cadere mai in
contraddizione. Quando le rivela che ha iniziato ad interessarsi di politica
frequentando un Circolo Giovanile di Destra, lei però si irrigidisce, ed anche
se non gli esprime la propria opinione, si comprende benissimo quanto lei non
sia d'accordo con quelle idee che lui sta maturando.
Poi parlano d'altro, ma quando alla fine loro due si salutano, Cristina
appare più assente di ogni altra volta, poco gioiosa, e quasi scocciata nel
momento in cui Federico, di colpo, forse intuendo già la risposta, le chiede di
vedersi anche il pomeriggio seguente. <<Sentiamoci per telefono>>,
lei gli risponde con voce monotona; <<può darsi che sia un po' impegnata
con la scuola nei prossimi giorni>>. Federico capisce perfettamente che
qualcosa gli sta sfuggendo di mano, anche se non riesce a comprendere che cosa
ci sia di sbagliato in ciò che le ha detto, e soprattutto sentendosi incapace
di recuperare terreno. Quando poi si salutano, lui quasi non vorrebbe andarsene
via, però non desidera neppure concedere a lei la soddisfazione di dare troppa
importanza a quello che reputa forse solo un semplice e sciocco atteggiamento.
Quando resta da solo si sente perplesso: magari avrebbe voluto porre altre
mille domande, comprendere con esattezza la situazione, avere chiaro davanti a
sé il vero motivo di quel cambio di atteggiamento. Ma non è abituato a
giustificare le proprie scelte. <<Non importa>>, si conforta poi
allontanandosi, cercando di togliersi dalla mente quella sensazione così
negativa. <<Ognuno è fatto a suo modo>>. Si ritrova così in questa
maniera nella posizione antipatica di non poter condividere con nessuno i suoi
dubbi, ed anche se vorrebbe tanto riavvicinarsi con Cristina, si sente
combattuto, come non si è mai sentito fino ad oggi.
Quando infine, proprio davanti al suo liceo, viene fermato da quei
ragazzi del Circolo Giovanile, con loro è evasivo: dice che forse andrà nella Sede
per aiutarli ancora a fare propaganda, ma non sa dire quando avrà di nuovo del
tempo libero, ed alla fine gli sembra già un brutto sintomo farsi vedere in
giro mentre frequenta con familiarità quell'ambiente. <<Devo prendere una
decisione>>, riflette; <<e comprendere meglio cos'è che mi
interessa davvero>>.
Bruno Magnolfi
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