Dentro al negozio il ragazzo sembra muoversi con circospezione, gli altri
clienti lo ignorano, i commessi a loro volta sono tutti occupati con i clienti.
Lui gira tra gli scaffali, prende tempo da solo come cercando qualcosa che non
riesce a trovare, ed infine, forse proprio quando la sua presenza pare farsi
quasi imbarazzante, sfila dal mucchio dei dolciumi una semplice confezione di
gomme da masticare, la tiene nella mano bene in vista, poi giunge alla cassa,
paga quanto dovuto ed esce dall'esercizio.
In una diversa ripresa delle telecamere di sorveglianza, il disinteresse
generale per le azioni del ragazzo dentro a quel piccolo centro commerciale,
pare quasi stigmatizzato dal semplice fatto che lui in fondo sembra proprio uno
qualsiasi, senza alcuna caratteristica di sorta. Difatti anche il suo passo, la
sua camminata, il modo stesso di spostarsi, appaiono quelli di una persona
qualunque, neppure particolarmente muscolosa o prestante, ma che probabilmente
si limita a svolgere ogni tanto qualche forma di sport, magari frequenta non
assiduamente una palestra del suo quartiere, oppure è addirittura probabile si
lasci andare all'ordinaria partita di calcetto del martedì con gli amici.
Forse è maggiorenne, però sembra uno di quei diciottenni o ventenni che
ancora conservano molto del ragazzetto, magari per pura timidezza, oppure per
un comportamento imposto da una famiglia piuttosto invadente o addirittura
soffocante. Il ragazzo appena sul marciapiede si ferma, apre l’astuccio delle
gomme, se ne mette una in bocca, poi riprende a camminare. Venti metri più
avanti, dopo appena dodici secondi, sta per accadere quello che lui non si
sarebbe mai atteso. La telecamera puntata in basso davanti alla banca lo
inquadra ancora una volta, lui sembra tranquillo.
I suoi pensieri sono presi da cose piuttosto banali, e generalmente durante
i pomeriggi come questo i tentativi maggiori che compie sono tesi tutt'al più a
fare in modo di non diventare preda della noia più negativa. Potrebbe allungare
la camminata fino al circolino vicino casa, per esempio, tanto per fare un
tentativo, però sa bene che a quell'ora è facile non trovare in quel locale
neppure uno dei suoi soliti amici, quindi rinuncia.
Va ancora avanti, i passi ora sono lenti ma appaiono notevolmente incalzanti,
i secondi di tempo che ancora mancano ormai sono soltanto una semplice manciata.
La sua riflessione piuttosto vaga sulle possibilità offerte dal suo prossimo
fine settimana, giungono quasi sul finire del tempo, quando il suo camminare
pare ormai al termine, e tutto ciò che deve avvenire si mostra praticamente inarrestabile.
La ragazza in quell’attimo esce quasi di corsa dal civico trentasei, ed è lei
esattamente la compagna delle scuole elementari e medie che il ragazzo aveva
perso di vista da qualche tempo, così loro due si scontrano sul marciapiede, ma
non troppo violentemente: lei riconoscendolo immediatamente si scusa ridendo
per la gioia e la stupore di averlo incontrato, lui al contempo appare così sorpreso
di ritrovarsela così, praticamente tra le braccia, da restare addirittura senza
parole, e la telecamera di quel tratto di strada lo dimostra piuttosto nettamente.
Si parlano, mostrano gioia sincera e reciproca del loro incontro, ed anche
se in pratica è soltanto un contatto iniziale quello che avviene, eppure sembra
proprio carico di promesse, e tutto quanto è sicuramente ben documentato,
sembra di poter dire addirittura che non ci può essere alcun dubbio, forse
perché questa è proprio la verità dei fatti così come sono accaduti, questa quindi
la realtà delle cose. Questo quindi il destino.
Bruno Magnolfi