Sono il
migliore. Anche quando una sottile corrente d’aria mi sfiora, respiro con
profondità, ossigeno con calma la mente, lascio che la poca luce pura che si
può ancora trovare sparsa qua attorno si concentri in sottili bargigli, e così
annullo ogni malessere, neutralizzando perfino quel senso di smarrimento che a
volte chiunque può avvertire in modo più o meno palese, e che rende tutte le
cose meno precise, più inafferrabili, quasi che perfino le più risolute
certezze riescono a perdere in quei momenti la loro esatta collocazione.
Al caffè mi
fanno sempre grandi saluti quando vi giungo, dicono a volte che sono proprio
l’elemento che mancava per completare quel quadro, poi ridono, sembra forse a
tutti quanti che possa minimamente cedere a quei loro modi che hanno per
tentare di divertirsi alle mie spalle, ma certo non li accontento, mantengo il
mio atteggiamento austero da persona impegnata e distante, e perciò resto
assolutamente in silenzio, lasciandomi servire subito qualcosa dal cameriere.
Mi guardano ancora per qualche attimo, sanno perfettamente che non sono fatto
della loro medesima stoffa, e infine proprio per questo mi lasciano perdere,
capiscono perfettamente che non ci sarà mai alcun seguito a quei loro scherzi.
Certe volte mi
intrattengo con un vecchio professore in pensione che mi guarda in silenzio, si
siede con calma al mio tavolino, e poi a bassa voce cerca di spiegarmi qualcosa
delle sue vecchie esperienze di navigato insegnante. Lo ascolto, in qualche
caso senza neppure comprenderlo, sorseggio il mio aperitivo, osservo l’orologio
quando i discorsi vanno un po’ per le lunghe. Quindi a un certo punto mi scuso,
mi alzo dalla mia sedia, saldo il conto al solerte cameriere, ed infine me ne
vado fuori da lì, a camminare da solo per i fatti miei. Ritengo non ci sia
alcun motivo per lagnarmi di qualcosa. Così passeggio lungo la strada che porta
verso la casa dove io abito, apprezzando la mia capacità di mostrare dei modi
gentili, il mio portamento da persona per bene, il mio abbigliamento
assolutamente consono a quello che sono.
In certi casi
incontro sulla mia via qualche conoscente del vicinato, perciò lo saluto, mi
fermo volentieri a scambiare con chiunque trovi qualche parola, e poi sorrido,
mi compiaccio di trovare tutti coloro che vedo in una forma perfetta, anche se
non sempre questo risulta essere vero. In fondo trovo che tutte le cose se solo
vogliamo, riescono a rimanere in perfetto equilibrio, e che non ci sia in ogni
caso una grande necessità di urlare e di strapparsi i capelli. Tutto va bene,
ed il segreto sta solo nel dosare con accuratezza quei componenti di cui è
fatta ogni giornata, soprattutto fidando sul fatto che tutti i problemi
possibili riescano a mantenersi assolutamente lontani da me.
Bruno Magnolfi
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