Lei e lui vanno sempre assolutamente d'accordo, anche quando qualcuno del
vicinato crede di sentire alzarsi, da quell’appartamento del terzo piano, le
loro voci alterate, certe volte persino gracchianti e sgradevoli, quasi come se
loro due avessero davvero qualche motivo valido per litigare, e per gridarsi
vicendevolmente parole del tutto spiacevoli. Sorridono per strada,
generalmente, e camminando augurano a tutti il buongiorno, tenendosi per mano
ed ammiccando sempre qualcosa attraverso la loro evidente felicità, quando poi
scorrono ulteriormente in avanti come per lasciarsi tutto alle spalle, senza
dare mai l'impressione di avere alcuna incertezza nella loro meravigliosa
sintonia. Qualcuno, tra chi li conosce di più, dice che sono proprio uguali, due
gocce d’acqua, ed hanno come piegato le loro distinte personalità fino a farle
quasi coincidere.
Lui e lei sono anche buffi da vedere: si danno dei consigli, ciascuno
annuisce a ciò che dice l'altra, e poi si sostengono, hanno sempre qualcosa in
comune rispetto a tutto ciò di cui paiono maggiormente occuparsi. Certe volte
gli amici cercano di parlare con loro magari riferendosi ad uno per volta, ma
non è facile, perché ogni poco loro si cercano, ciascuno avvertendo la presenza
o l’assenza dell'altra, e subito quindi tentando di riavvicinarsi, di tornare a
riunirsi per dare la stessa versione definita delle cose che dicono. Quando poi
vengono nominati in loro assenza, nessuno si sognerebbe mai di usare soltanto un
nome dei due, proprio perché separatamente insignificante, unendone al
contrario negli appellativi la forza e l’autorevolezza, come fossero davvero
una sola entità.
Lei e lui sembrano una forza quando li incontri, se poi chiedi loro delle cose
abituali o di pura convenienza ti sommergono subito con le frasi e le parole apparentemente
più consuete, tanto che sembra addirittura impossibile riuscire ad essere
davvero in quella maniera. Però fa piacere ritrovarli sempre così, quasi una
certezza quei loro modi e tutto quello che sottintendono, praticamente una
serie diffusa di sensazioni oltremodo tranquillizzanti, come rivedere un bel
panorama evitato o forse soltanto tralasciato per un lungo periodo, tanto da
dare improvviso il piacere quasi di una riscoperta.
Lui e lei sembra impossibile rivederli d’un tratto così, immobili nella
loro freddezza, in mezzo alle opinioni di tutti nella caccia spasmodica intorno
ai motivi che hanno minato le cose in un modo solo un attimo prima impensabile,
nel loro terzo piano come un paradiso sempre raggiunto coi loro stessi piedi, ed
adesso lasciato per mano di un colpo di testa improvviso, una gelosia forse assurda,
un’incomprensione magari appianabilissima, se solo ce ne fosse stata la voglia,
come ogni altra volta, facendo leva sugli innumerevoli punti di convergenza.
Lei e lui escono male dalla mente di tutti: nessuno adesso ha voglia
davvero di ricordarne qualcosa di positivo, se non quell’affezione declamata
continuamente e quindi stucchevole, tanto da essere alla lunga per opinione di
tutti quasi un ingombro per una coppia di sane persone che tentano un rapporto qualsiasi,
un’intesa che non vada a sfiorare il disturbo malato di chi si arrampica all’altro
per non soggiacere all’altrui. Due persone nel tentativo di essere una: quasi
da ridere, un bisticcio di termini, uno sbaglio evidente, uno sfiorare il
ridicolo, nel clamore diffuso in un attimo soprattutto tra coloro che li hanno
voluti vedere soltanto per quello che fino alla fine hanno mostrato; e non ciò
che erano.
Bruno Magnolfi
Nessun commento:
Posta un commento