Come ti vanno le cose in questi
giorni giù al lavoro?, chiedo a Corrado senza dare neppure troppa importanza
alla mia domanda e nello stesso momento in cui lui si sta sistemando con calma
al nostro tavolo già quasi apparecchiato per la cena di stasera. Corrado
spiluzzica subito un pezzetto di pane praticamente senza guardarmi, poi si
prende ancora del tempo per smuovere qualcosa sulla tovaglia, come dovesse
maturare in sé chissà quale profonda riflessione, quindi si aggiusta ancora con
garbo sopra la sedia, ed infine si decide a dire soltanto: e dove sarebbe
andato Francesco a quest’ora? Niente, fo io; è uscito per la solita pizza con i
suoi amici, sicuramente anche con quella Cinzia Baronti che ultimamente sta
sempre in mezzo a tutte le volte che è fuori da casa, gli dico quasi senza
riflettere che adesso lui mi chiederà sicuramente qualcosa di più su questa
ragazza. Corrado si mette nel piatto delle verdure, si versa mezzo bicchiere di
vino mescolandolo con l’acqua minerale, ed infine dice qualcosa riferendosi
vagamente a tutti i quattrini di quella famiglia, e proseguendo comunque a
servirsi di ciò che è appoggiato sulla tovaglia pronto per essere mangiato.
Sembra che tutto si sia come
calmato, mi dice poi senza cambiare minimamente la sua espressione. Il Torrini
comunque è sempre il solito cretino che quando combina qualcosa riesce
regolarmente a tirare nel mezzo anche gli altri, così da qualche giorno quando
lo vedo lo saluto appena e piuttosto svogliatamente. Ma col capufficio si è
appianata ogni cosa, fo io. Certo, fa lui, non c’erano proprio gli estremi per
continuare con un atteggiamento così ostruzionista. Avanti a tutto per lui c'è
il lavoro e la gestione degli assicurati. Basta farsi vedere piegati sulla
scrivania e lui è già soddisfatto. Ma in ogni caso io continuo a tenere un
atteggiamento di basso profilo negli ultimi tempi, ed in questo modo a nessuno
viene voglia così di rompermi l’anima. Quindi mi alzo, prendo qualcosa dai
fornelli della cucina, e quando torno lui fa: ti dispiace Anna se domani vado
con gli altri ragazzi alla partita? No, dico io, quando mai ho cercato di
trattenerti. E’ vero, fa lui sorridendo, e così ricominciamo a mangiare.
Dopo un po’ fa: ma questa ragazza ha
deciso di fare sul serio oppure ha soltanto voglia di far girare la testa al
nostro Francesco? Senti, non lo so, dico io; però è certo che lui non è il tipo
da prendere delle sbandate, e poi considerando che è sempre stato così
tremendamente asociale adesso dobbiamo quasi ringraziare la Cinzia che ce lo
sta tirando fuori da casa, gli fo. Ma vengono anche qui qualche volta, fa lui.
Certo, fo io, studiano assieme qualcosa: per quello che ne so Francesco l’aiuta
in qualche materia, ma parlano sempre sottovoce e così non si riesce mai a
capire di cosa. Qualche volta mi piacerebbe riaccompagnare a casa in macchina
questa ragazza, e magari salutare il padre o la sua famiglia, fa lui. Perché
no, dico io, un pomeriggio che stanno qua per studiare magari le chiedo se può
aspettarti, così conosci anche lei.
Poi Corrado accende la radio come
ogni sera, e le notizie della giornata iniziano a scorrere monotone, tentando
di compensare cosi in qualche modo certe evidenti mancanze nei nostri dialoghi.
Bruno Magnolfi
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