Signor Baronti, aveva poi detto
Corrado a bassa voce approfittando di una pausa in quella piacevole
conversazione. Ho bisogno di un piccolo prestito. Lui con calma si era alzato
dalla poltrona, aveva appoggiato il bicchiere sul piccolo tavolo, giusto per osservare
qualcosa in silenzio, senza neppure tornare a guardarlo: indubbiamente stava
riflettendo su quanto c’era da decidere, inutile interromperlo per aggiungere o
precisare qualcosa. L’argomento ormai era lanciato, le carte finalmente
scoperte, il senso delle cose già definito: il re adesso era nudo.
Fino ad un attimo prima Corrado
accarezzava l’idea di alzarsi dalla sua poltroncina ed andarsene al più presto
possibile, anche senza chiedere niente. Adesso al contrario si sentiva in una
posizione di forza, all’interno di una fase che ne metteva in risalto le
caratteristiche con cui era arrivato fin lì, fino a quel punto. Il suo pensiero
era che la faccenda poteva apparire conveniente addirittura allo stesso
Baronti, semplicemente accondiscendendo alle sue richieste, ed anche lui stesso
sicuramente ne era consapevole. Essergli servito su un piatto d'argento il
fatto di tenere in pugno in questo modo un misero impiegato delle
assicurazioni, trattenendo persino una corsia preferenziale di uscita anche
riguardo l’amicizia tra i loro figli era qualcosa che non poteva avere prezzo
per un uomo d’affari.
Va bene, aveva detto in effetti;
scusi un momento. Era tornato in un attimo con un blocchetto di assegni tra le
mani ed aveva scritto in fretta la cifra richiesta, senza neppure porre
ulteriori domande. Sapeva perfettamente che in quel modo d’ora in avanti
avrebbe tenuto Corrado appeso ad un filo: era sufficiente una sua telefonata
alla direzione assicurativa per fargli perdere in un attimo il suo posto di
lavoro, e in ogni caso, anche senza giungere a tanto, la sua reputazione in
questo modo poteva essere compromessa con poche mosse, e rovinato per sempre un
possibile sodalizio tra le loro famiglie, e di conseguenza l’amicizia appena
nata tra i loro figli.
Non si preoccupi, aveva detto in
fretta Corrado, conservando un certo imbarazzo ma sollevandosi in piedi e
prendendo in punta di dita il foglietto già debitamente firmato: un mese o due
mi saranno più che sufficienti per rimettermi perfettamente in carreggiata; le
riporterò immediatamente in quel momento quanto le devo. L’altro aveva sorriso,
forse assommando una leggera ironia, poi l’aveva accompagnato alla porta e gli
aveva stretto la mano, guardandolo in faccia ma senza aggiungere niente, ormai
consapevole di avere di fronte a sé una persona che non si faceva alcuno scrupolo
nello sfruttare le migliori occasioni che gli capitassero a tiro.
Corrado si era fermato un momento
appena chiusa alle spalle sia la porta di casa che subito dopo il cancello di
ferro pesante del giardino di fronte all’abitazione, ed aveva riflettuto che in
fondo non c’era stato niente di male in quanto era accaduto: il Baronti non gli
aveva assolutamente chiesto a cosa servissero i soldi, e per quanto ne sapeva
poteva anche essere un semplice problema familiare del tutto momentaneo. Perciò
lui stesso, senza indugiare neppure su una possibile idea differente, aveva
deciso che alla fine tutto gli stava andando per il verso giusto, e che la sua
strada adesso era assolutamente spianata per un periodo lineare di ritorno alla
tranquillità. E di recupero totale della sua vita di sempre.
Bruno Magnolfi
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