Ciao Marisa, le aveva detto la
signora Martini un pomeriggio di qualche giorno addietro, quando l’aveva
aspettata quasi con impazienza, la sua vecchia compagna di scuola, per parlarle
di quella sua figlia, quella Clara che si stava dimostrando ogni giorno così
diversa dalla sua mamma. Poi si erano sedute ad un tavolino appartato,
all’interno del bar Soldini, si erano fatte servire due caffè dal cameriere e
poco per volta avevano tirato fuori i diversi pareri sulla ragazza, mescolati a
qualche paragone sui loro vecchi tempi, insieme a certi ricordi vagamente
nostalgici di un periodo risalente ad almeno cinquant’anni prima.
Clara è in gamba, diceva la signora
Martini, ormai ha acquisito tutto ciò che c’era da sapere per portare avanti
degnamente il negozio, e per me è arrivato purtroppo il momento di farmi da
parte; magari tra qualche tempo potrebbe prendere anche un giovane apprendista
per farsi aiutare durante gli orari con afflusso maggiore di clientela.
Personalmente da ora in avanti continuerei ad andare al negozio ogni tanto,
anche ogni giorno nei primi mesi, ma senza avere più degli orari precisi da
rispettare, e così poco per volta tutto passerebbe nelle sue mani, e da un
punto di vista fiscale diventeremmo socie dell’attività, trattandoci
perfettamente alla pari.
Pur ringraziandoti per l’offerta
generosa, aveva detto Marisa, devo sottolineare però che è un periodo piuttosto
delicato per una ragazza della sua età; non vorrei che l’importanza concessale
in questo momento finisse per giocare un ruolo addirittura negativo sulla sua
formazione. Ci vuole niente ad una giovane così per montarsi la testa e
mostrare di botto una personalità presuntuosa e persino arrogante. Rinviando invece
questo passaggio di un anno o anche due, forse una maturità maggiore per Clara
eviterebbe l’insorgere di un rischio del genere.
Tua figlia ormai ho imparato a
conoscerla bene, aveva detto l’altra; le piace il lavoro che svolge, è contenta
di stare a contatto con la clientela che ogni giorno ci si presenta davanti,
non credo proprio ci sia la possibilità che tu adesso ravvedi. Certo,
l’importanza del ruolo può giocare dei brutti scherzi, ma in quest’ultimo
periodo ho fatto in modo di lasciarla spesso da sola a prendere decisioni e nel
fare alcune scelte, e Clara non ha mostrato alcun problema di superbia o al
contrario di perplessità. Credo che i tempi per lei siano maturi, ed il periodo
di adesso si presta piuttosto bene alla variazione di ruolo, in considerazione
della stagione più calma che nel prossimo periodo andiamo ad affrontare.
Tu poi non ti sei mai fatta vedere
dentro al negozio in tutto questo tempo, dice ancora la signora Martini; ma ti
posso assicurare che tua figlia in questo periodo è in tutto e per tutto il
perno attorno a cui ruotano tutti i clienti. Certo, ogni tanto mi chiede
qualcosa, un parere, un consiglio, un suggerimento, ma per il resto è
assolutamente in grado di portare avanti tutta l’attività, e di questo non
appare né spaventata, né bramosa di darsi importanza. Insomma, dice Marisa, non
posso far altro che mostrarmi d’accordo. Certo, dice l’altra, anche se naturalmente
l’ultima decisione, quella finale, quando le avremo spiegato ormai tutto, resta
in ogni caso la sua.
Bruno Magnolfi
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