La giornata appare
ancora luminosa durante il pomeriggio, per le strade non c'è quasi nessuno, e
soltanto lungo la via principale del paese si vedono adesso sfilare alcune
persone che la costeggiano a piedi sopra ai marciapiedi più assolati, senza
mostrare peraltro alcuna fretta. Clara si sente risoluta, vorrebbe affrontare
il prima possibile con la signora Martini l’argomento che le sta più a cuore, e
così chiederle senza mezzi termini il motivo esatto per cui abbia parlato della
sua volontà di lasciare il negozio prima con sua madre che con la diretta
interessata, cioè lei stessa. Si è sentita quasi furiosa nei suoi confronti
quando è stata informata dalla mamma durante la serata precedente, ed anche se
adesso il nervosismo le è andato scemando grazie al suo carattere piuttosto
riflessivo, in ogni caso vorrebbe
conoscere esattamente le motivazioni di quella
scelta da parte della titolare della merceria.
L’aspetto positivo per
lei resta naturalmente il fatto di poter entrare in società con l’anziana
proprietaria, ed in questo modo iniziare a decidere sulle scelte del negozio,
liberarsi poco per volta di quella donna che ultimamente è diventata quasi per
certi versi un peso dentro l’esercizio, e poi poter decidere in piena libertà
di assumere qualcuno che possa darle un valido aiuto negli orari di apertura
alla clientela. Anche il fatto di poter accedere almeno ad una parte degli
utili della merceria non è cosa da poco, pensa mentre guida l’automobile tra le
strade del paese, e le potrebbe aprire larghi spazi di autonomia anche nei
confronti della vita con sua madre. Insomma tutto bello, tutto positivo, però
resta il fatto che a Clara le piacerebbe essere stata informata direttamente
dalla signora Martini, e non essere trattata ancora come una sciocca ragazzina
che forse non si sa neanche rendere troppo conto delle cose che le accadono.
Buonasera, dice a voce
alta già entrando con la sua chiave dalla porticina che si apre sul retro in
faccia ad un cortile interno, ed attraversando poi un vano che funge da vero e
proprio magazzino delle scorte, dove quasi tutti gli articoli in vendita sono
ancora dentro ai loro scatoloni, pronti in ogni momento per essere disposti
sopra agli scaffali della zona aperta al pubblico. La signora Martini è già
dietro al bancone, anche se sta aspettando Clara per aprire la serratura della
porta a vetri
principale. Mancano ancora cinque minuti all’orario che è stato previsto per
l’apertura pomeridiana, e si deve essere inflessibili, per evitare certe
abitudini da parte dei paesani, che in seguito si mostrerebbero difficilmente
rimovibili.
L’anziana donna sorride
nel vederla, la saluta con dolcezza, le dice subito pacatamente che secondo lei
sarebbe giunto il momento di rifare la vetrina, perché ci sono delle cose che
sono in attesa di essere esposte già da diverso tempo. Clara annuisce, resta
perplessa, attende un attimo muovendosi di fretta per sistemare alcuni piccoli
dettagli, infine va ad aprire, anche se sa che difficilmente riuscirà a
trovare il momento adatto per parlare con la vecchia proprietaria. Forse però non
ha troppa importanza, pensa dopo un po’, subito dopo aver ricevuto i primi
clienti del pomeriggio; in fondo va bene anche così. Pur trattenendo una piccola amarezza dentro
di sé per come stanno andando le sue cose, Clara sa che per lei adesso si apre
comunque una grande opportunità. Proprio come ha detto la sua mamma.
Bruno Magnolfi
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