15 ottobre
Sto trascorrendo
oramai tutto il giorno dentro al negozio. La signora Martini resta soltanto
un’ora per stare alla cassa o dire buongiorno ai clienti, ma per quello che fa
potrebbe anche smettere del tutto di venire in merceria. Si affida a me,
completamente. Ho iniziato a prendere appunti sulle richieste che mi esprimono
le persone che entrano, le loro aspettative, i loro gusti, le scelte che fanno,
e tra qualche tempo inizierò a tirare le somme di tutto quanto. Per quanto
riguarda l’apprendista di cui avevamo parlato con la signora Martini, forse ci
sarebbe un ragazzino di cui lei mi ha accennato stamani, e che conoscerò
probabilmente nei prossimi giorni.
16 ottobre
Mi sono portata a
casa tutti i cataloghi degli articoli che sono riuscita a mettere insieme.
Altri, scorrendo alcune riviste specializzate, li ho richiesti per posta, e non
vedo l’ora di confrontare tutto quello che offre il mercato per rinnovare
almeno una parte del nostro campionario. Devo studiare ogni cosa, mettermi ad
analizzare i dati con calma, magari lo farò durante le domeniche prossime
quando non devo andare al negozio, per cercare di tirare fuori il massimo
possibile da quello che offre la produzione. Ho anche iniziato a pensare di
modificare qualcosa nell’insegna esterna della merceria, ma ancora non ho delle
idee buone. Appena chiuderemo per ferie, comunque, farò ridipingere gli infissi
delle vetrine e cambierò la tappezzeria delle vetrine stesse. Anche all’interno
credo che vadano rinnovati i camerini di prova e anche qualcosa degli scaffali.
Dovrò comperare al più presto possibile dei nuovi manichini, ed anche il
bancone avrebbe bisogno di qualcosa di nuovo. Forse è anche troppo, e
probabilmente troppo di fretta, però non voglio che vada calando in qualche
modo questo mio trascinante entusiasmo.
17 ottobre
Da quando abbiamo
fissato con la signora Martini la data per la spartizione legale tra me e lei
della piccola società del negozio, mia madre pare guardarmi con uno sguardo
diverso. Forse questa crescita repentina di sua figlia le sta procurando un
cambio di atteggiamento nei miei confronti. In ogni caso per ora niente di
sostanziale è avvenuto. Continua a rivolgersi a me con il suo tono brusco,
lasciando in aria per il resto dei profondi e lunghi silenzi.
18 ottobre
Stasera ho chiuso il negozio subito dopo l’uscita
degli ultimi clienti. Mi sono fermata dai ragazzi delle panchine davanti al bar
Soldini, e stavo quasi per andarmene quando è apparso un tipo che non
conoscevo. Tommaso si chiama, ed ha detto alcune cose importanti nei riguardi della
assemblea che si sarebbe tenuta più tardi nella sala interna del bar. Si parla
di futuro, là dentro, e forse non è un argomento sbagliato in un momento come
quello attuale. Proprio per questo ho deciso di partecipare anche io, così ho
telefonato a mia madre, poi mi sono mangiata un panino da sola dentro allo
stesso locale, e quindi mi sono seduta in mezzo alla sala sul retro. Tommaso,
senza dare importanza alla cosa, è apparso d’improvviso nella sedia accanto
alla mia, e questo mi ha procurato un grande piacere. Ha detto che era contento
di trovarmi lì, e che gli sembrava che le nostre idee fossero affini. Forse si,
ho detto io, in ogni caso mi sento sempre felice quando finalmente accade
qualcosa in questo nostro borgo incantato.
Bruno Magnolfi
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