La serata è sempre più
frizzante al sabato sera, rispetto agli altri giorni, ed i ragazzi attorno al
bar Soldini stanno sempre in movimento, mostrandosi costantemente sul punto di
andarsene in gruppo da qualche altra parte, anche se poi in turni di due o tre si infilano semplicemente dentro al
locale di fronte per prendersi un’altra bottiglia di
birra, e poi rimanersene lì davanti, a bere
con brevi e rade sorsate, oltre naturalmente
a scherzare, e a perdere ancora del tempo. Renato è
tra loro, parla con gli altri, si guarda intorno; nel pomeriggio è passato davanti alla merceria dove Clara lavora, ma lei in quel momento era impegnata a spiegare chissà cosa a certe clienti, ed anche se probabilmente lo ha visto fuori dai
vetri del suo negozio, non ha potuto interrompere le sue occupazioni, neppure per lanciargli un frettoloso saluto. Adesso lui sta lì in mezzo
agli altri, e per un po’ ha anche sperato che lei si facesse vedere, almeno
per dieci minuti, magari per dirgli qualcosa, per rendergli il saluto di prima, ma non è stato così, ed adesso ne è un
po’ dispiaciuto.
Poi arriva Tommaso
invece, con la sua aria sempre svagata, come uno che sembra starsene in giro
per un puro caso, senza mostrare quell’interesse specifico per essere proprio in quel posto, lasciando immaginare ai presenti di essere almeno con la
mente in qualche altro luogo. C’è un altrove dentro ai suoi occhi, ed ogni
espressione, così come i gesti, sono senza
alcun dubbio quelli di una persona curiosa, uno che cerca costantemente
qualcosa che forse altri che guardano tutto ciò che hanno attorno non sanno
neppure vedere. Saluta i ragazzi, restando comunque in disparte, ascolta
un momento quello che gli altri stanno dicendo, sorride, infine dice con voce
bassa che c'è una piccola festa privata da qualche parte in paese. Qualcuno si
mostra vagamente interessato, nessuno dice di saperne qualcosa, ma lui spiega
che probabilmente non ci andrà, lo dice chiaro con due sole parole, nonostante
sia stato invitato. Speravo di incontrare qui quella ragazza dell’altra sera,
aggiunge quasi con indifferenza, e Renato all’improvviso si sente punto sul
vivo.
Perché, c'è forse qualcosa tra voi,
dice qualcuno senza interesse. No, fa lui sorridendo, però mi faceva piacere
incontrarla. Bisogna anche vedere se a lei faccia ugualmente piacere
incontrarti, fa Renato con atteggiamento di sfida. Certo, fa lui con calma, è
proprio questo che volevo chiederle. Gli altri guardano i due e qualcuno
sorride: mi piace quella ragazza, aggiunge Tommaso come parlando tra sé,
indifferente a quello che ha appena detto Renato, o forse proprio per
mostrargli con molta chiarezza i suoi intendimenti. Renato sbuffa, si gira per
guardare da un’altra parte, in attesa forse della prossima mossa. Poi gli viene
a mente qualcosa: io vado a cercarla, dice, avviandosi verso la sua
motocicletta appoggiata al bordo di quella piazza.
Tommaso si siede sulla panchina,
l’altro sferraglia via con il motore già su di giri, nessuno tra tutti i ragazzi
trova niente da dire, ma dopo soltanto qualche minuto arriva proprio Clara,
stretta dentro un giaccone che la mostra quasi piccola e quasi indifesa, come fosse
ancora una ragazzina. Va verso Tommaso, gli sorride, lui le chiede se le vada
di andare alla festa. Va bene, risponde lei, andiamo pure.
Bruno Magnolfi
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