<<Ho
pensato un po’ a tuo fratello>>, dice Tiziana al telefono, forse tanto
per parlare; <<ed alla fine credo di essere d’accordo più con lui che con
te>>. Marco, con la cornetta all’orecchio, si siede sulla seggiolina che
ha più vicino, ed attende per un lungo ed intenso momento che la sua amica si
spieghi meglio, che chiarisca cosa intende con quelle parole, ma lei fa ad un
tratto una breve e fragorosa risata, come per mostrare sia una certa
leggerezza, anche se su un tema così delicato, sia persino un po’ di ironia per
quell’apprensione che ha registrato quando le sono stati esposti i fatti da
Marco. <<Trovo in Federico un ragazzo libero, una persona in grado di
analizzare le cose in maniera piuttosto adeguata, invece che limitarsi agli
elementi più superficiali, almeno per come me lo hai descritto tu, visto che io
non lo conosco e non l’ho mai neppure incontrato>>. Marco riflette un
momento, attende che sia stata pronunciata l’ultima parola, poi dice: <<Forse
è vero, io sono senz’altro più dogmatico, prendo certe cose come verità
assoluta se giungono da individui che ritengo autorevoli, magari senza troppo
verificare l’autenticità di quello che viene affermato. Però se non facessi
così mi sentirei sempre e soltanto una barca alla deriva, quasi impossibilitato
a leggere nelle nuvole l’approssimarsi della direzione del vento, o nelle onde
la forza di una corrente marina>>. Adesso è Tiziana a restare in
silenzio, ma dopo un attimo dice che comunque a lei sembrano simpatici i
comportamenti di suo fratello. <<Forse è una persona che non si perde
troppo in riflessioni prima di decidere che cosa fare, e nelle varie situazioni
ci si va ad infilare a testa bassa, senza tentennamenti, e questo è
apprezzabile, e in questo senso ritengo che faccia bene a fare quello che
fa>>.
<<Se
mi riesce, allora, cercherò di fartelo conoscere, soprattutto per cercare di
toglierti dalla testa questa tua opinione positiva su di lui, considerato però
che infine è giunto al punto, proprio in questo periodo, di non rivolgermi più
neppure la parola, neanche quando siamo in casa e ci sfioriamo per ovvie
ragioni>>. Lei torna a ridere: <<Va bene>>, fa subito dopo;
<<in parte ti capisco; però se ti riesce di escogitare un sistema per
tendergli un agguato, in senso buono naturalmente, lo incontrerò
volentieri>>. Poi, loro due riagganciano, quasi dimenticando di proporre
un appuntamento per vedersi, Marco per non essere troppo pressante, e Tiziana
solo perché vuole lasciare in lui lo stimolo di organizzare davvero un incontro
per conoscere di persona questo benedetto ragazzo. Certo, non sono sereni in
questo momento i rapporti tra i due fratelli, come d’altronde non lo sono mai
stati negli ultimi anni, ma forse per riuscire a smuovere qualcosa tra gli
atteggiamenti di Federico, potrebbe essere questa l’occasione giusta,
soprattutto per farlo riconciliare almeno in parte con suo fratello. <<La
cosa migliore>>, pensa Marco quasi con sforzo, <<sarebbe in questo
momento trovare la maniera per mettermi in contatto con quella Cristina a cui
tanto sembra tenere Federico, e riuscire così ad organizzare un incontro a
quattro, magari in una saletta di un caffè, dove la presenza delle due ragazze
potrebbe davvero fare la differenza nei nostri rapporti>>. Così, quasi
senza ulteriori riflessioni, Marco, approfittando dell’assenza di Federico,
inizia con una certa attenzione a cercare, nella loro stanza comune, una
traccia qualsiasi di questa ragazza, tra tutte le cose di suo fratello, ed alla
fine, in mezzo alle pagine di una piccola agenda sommersa da libri e quaderni,
trova il numero di telefono di Cristina, che subito ricopia, rimettendo poi le
cose di Federico esattamente com’erano.
<<Ciao
Cristina, sono il fratello di Federico>>, dice Marco al telefono.
<<Lo so che non ci conosciamo, ma ho trovato il tuo numero per caso, e
così ti ho chiamato, ma lui non deve riuscire a scoprirlo, altrimenti sono
finito>>. <<D’accordo>>, fa lei; <<Ma tu, che cosa
volevi dirmi?>>. Marco prende una pausa, si schiarisce la voce, poi dice:
<<Sei senz’altro al corrente del fatto che tra noi le cose non vanno
bene, che non ci parliamo neppure, però a me questa situazione dispiace, e così
vorrei escogitare una maniera per incontrarci, tu, lui, io, ed anche una mia
amica che si presta volentieri. Magari riusciamo a sdrammatizzare le cose e a
rendere i nostri rapporti un po’ più normali. Cosa ne pensi?>>.
Naturalmente Cristina accetta subito la proposta di recarsi con Federico in un
frequentato caffè del centro ad una certa ora, già per il giorno seguente, e
naturalmente di non rivelare il fatto che a un certo punto, mentre lei e lui saranno
lì, capiterà casualmente suo fratello nello stesso locale, e siccome le due
ragazze, per accordo indiretto, si
metteranno subito a parlare tra loro, a quel punto tutt’e quattro saranno
costretti a sedersi ad uno stesso tavolo, scambiandosi delle normali frasi di
dialogo, anche tra i due fratelli. Poi interrompono la telefonata, e Marco
resta pensieroso a sedere; <<ormai le cose sono impostate>>, riflette,
<<anche se ho ancora qualche dubbio. In ogni caso questa prova va fatta,
e forse qualcosa, chissà, magari inizierà a funzionare un po’ meglio>>.
Bruno
Magnolfi
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