<<Mi
si è accostato questo ragazzone di una quarantina d’anni circa, mentre mi
trovavo al banco del solito locale a prendermi un caffè, proprio qui di fronte>>,
spiega il marito di Caterina a Caterina; <<Perché ovviamente sapeva chi
fossi io, e difatti mi ha subito detto con un sorriso: “Buongiorno ragioniere”,
tanto che io sul momento credevo di averlo già conosciuto da qualche parte,
perciò l’ho salutato con tranquillità. Però lui mi ha subito spiegato di aver
fondato una Associazione Onlus qualche tempo addietro, e di avere il bisogno
disperato di una mia particolare consulenza, per cui io ho subito risposto che
non conoscevo molto bene la materia del Volontariato e degli annessi, e che
svolgevo il ruolo di un semplice commercialista, ma lui ha insistito, così gli
ho proposto di prendere un appuntamento e di portare con sé tutte le relative documentazioni>>.
La moglie lo guarda, poi osserva il foglietto su cui è stato annotato in fretta
un nome che non conosce ed un numero telefonico, ma infine sfoglia l’agenda ed inserisce
i dati nella pagina del giorno di martedì mattina, alle ore 11. <<Ma
forse sarebbe meglio se prima passasse dagli uffici del Comune, dove si
occupano dei Servizi Sociali, e magari chiedere lì qualche
delucidazione>>, dice lei pur con poca convinzione, conoscendo piuttosto bene
le scarse capacità di quegli impiegati. <<Magari vuole soltanto inserire
la propria Associazione tra quelle richiedenti il cinque per mille sulle
dichiarazioni dei redditi>>, dice svelto il marito di Caterina a
Caterina, <<non potevo certo chiedergli dei dettagli in un locale dove mi
conoscono e dove tutti sanno che non mi metto mai con nessuno a parlare di
lavoro, e soprattutto dei dati sensibili di qualche cliente, proprio per una rigida
etica professionale>>.
<<Va
bene>>, fa lei, <<comunque ho già l’impressione che questo sia un
altro squattrinato, come ne è già capitati, che cerca di rimediare qualche
fondo per chissà quali ideali>>. <<Può
essere>>, fa lui; <<In ogni caso una possibilità la posso riservare
anche a questa Onlus Culturale, come la chiama lui, e poi vedere che cosa
intendono farne, lui e gli altri suoi soci>>. Caterina sembra perplessa,
non ci sono molti clienti in agenda negli ultimi tempi, o almeno quella spinta
a crescere che c’era stata diverso tempo addietro sembra ormai decisamente
arrestata, e le consulenze che da un po’ di tempo vengono richieste allo studio
di suo marito sembrano tutte senza particolare futuro, quasi mancanti di quella
fiducia che una volta sembrava incrollabile verso certi professionisti. Più
tardi lei fa squillare il telefono nell’ufficio di Monica, e così le spiega il
caso, tanto per vedere che cosa ne possa pensare lei. <<Certo>>,
risponde Monica dopo aver compreso la faccenda; <<Puoi mandarlo qui da
noi, e dirgli di cercare di Renato Nesti, agli uffici del secondo piano, dove
si stanno occupando proprio dei finanziamenti verso associazioni cittadine non-profit
tramite un bando comunale. Oppure dirgli di passare da me, che posso almeno fornire
qualche indicazione utile>>. Poi
le due amiche parlano d’altro senza riprendere più quell’argomento, ed infine riagganciano
dandosi un vago appuntamento per una tazza di tè in un pomeriggio della
settimana seguente.
Rimasta
senza altri compiti, Caterina avvia una breve ricerca per nome negli elenchi delle
Associazioni, ma non trova niente di particolare, se non un breve corso di
lezioni tenute su alcuni temi storici presso una piccola biblioteca di
quartiere. Anche il nome del Presidente, fornito da quel ragazzo a suo marito,
non risponde a nessuna spiegazione, a meno che i dati non siano ancora stati
depositati all’Agenzia incaricata. <<Probabilmente abita in zona>>,
pensa però subito dopo, non riuscendo a smettere di fantasticare attorno a questo
potenziale nuovo cliente; <<Non avrebbe senso cercare lo studio di un
commercialista in una zona distante da dove si risiede. E poi, il fatto di
conoscere almeno di vista mio marito dimostra che si trova a passare spesso da
questa stessa strada, magari per delle ragioni di lavoro, anche se la sede
della Associazione è posta in un diverso quartiere della città. In ogni caso
Monica si è mostrata disponibile a dargli una mano per le sue questioni, e
questo fatto appare quasi nuovo rispetto ai soliti comportamenti della mia
amica, sempre restia a conoscere degli uomini e a fornire notizie sulle
finalità degli uffici dove lei lavora>>. Poi si alza dalla scrivania, indossa
il soprabito e si affaccia nell’ufficio dove suo marito sta ancora lavorando
circondato da carte e documenti. <<È quasi ora di pranzo>>, gli
dice in fretta; <<Vado a casa, preparo qualcosa e ti aspetto per il solito
orario>>. Lui annuisce quasi senza staccare gli occhi dai suoi fogli
sparsi sulla scrivania, e Caterina torna a chiudere la porta, a prendere la
propria borsa e ad uscire dagli uffici al piano del marciapiede, senza pensare
ad altro, se non a fermarsi lungo la strada per fare qualche acquisto nelle
botteghe che frequenta in modo abbastanza assiduo.
Bruno
Magnolfi
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