domenica 17 novembre 2024

Con molta pazienza.


            Lei generalmente si limita a rispondere al telefono, almeno per la maggior parte delle volte, in tutto il tempo in cui resta seduta dietro ad un bancone lucido ed elegante davanti all'ingresso, durante l’orario in cui resta presente nello studio, perché è sempre necessario sapere esattamente cosa rispondere, nel caso che a chiamare sia un cliente di una certa categoria oppure di un’altra. Spesso si trova a dire con professionalità che il commercialista in quel certo giorno non si trova in ufficio, oppure che in quel momento è impegnato in una riunione, o anche che ha ricevuto un altro cliente solo da pochi minuti, provando subito naturalmente a farsi spiegare il motivo della telefonata, o se può essere d’aiuto direttamente lei, magari prendendo qualche appunto utile anche in seguito. Non tutti lasciano detto qualcosa, e la maggior parte delle volte si fanno semplicemente indicare casomai in quale altro orario potrebbero richiamare, e spesso lei risponde con determinazione che è meglio rimandare direttamente all’indomani, tanto per rendere gli impegni dello studio meno stringenti e dare sempre l’impressione di essere dei professionisti pieni zeppi di lavoro. Non dice mai di essere la moglie del commercialista, che cita spesso chiamandolo come il dottor Carletti, lasciandosi a sua volta chiamare semplicemente Caterina, come se là dentro fosse una normale segretaria. Un tempo c’era stata, al posto suo, una vera segretaria, ma lei ad un tratto si era sentita gelosa di quella sua capacità di sapere tutto su suo marito, e poi costava anche un po’ troppo tenerla in ufficio a svolgere in fondo delle attività piuttosto banali e poco redditizie. Così propose di sostituirla, anche perché nell’ufficio comunale dove aveva lavorato fino a quel momento non si trovava affatto bene.

            Per il resto adesso si limita a mettere in ordine qualche documento, e ad esempio stila per ordine d’importanza le pratiche per cui è bene che suo marito si interessi prima di prendere qualsiasi altro impegno, ma per quanto riguarda la compilazione delle dichiarazioni, o l’impostazione delle aliquote, oppure il pagamento delle imposte, lei non se ne occupa minimamente, lasciando tutto alla competenza del suo particolare datore di lavoro. Così, molto spesso Caterina si ritrova a non aver troppo da fare, e lascia che le mattinate in cui si trattiene dietro al bancone, si trascinino nella calma e nella scarsità di impegni. Capita a volte che faccia anche una telefonata a Monica, che ha conosciuto alcuni anni fa, ai tempi del suo lavoro negli uffici comunali, ma generalmente non si trattiene troppo con lei, o almeno non quanto vorrebbe, sapendo benissimo che suo marito non approva le perdite di tempo, e anche sentir parlare qualcuno in termini troppo confidenziali dentro al suo studio. Lui sta chiuso nella stanza a fianco, e lei si trova certe volte ad abbassare la voce per non farsi accorgere di ciò che sta facendo. <<Ciao Monica>>, le dice quelle poche volte; <<Scusa se parlo piano ma mio marito se si accorgesse che sto parlando proprio con te andrebbe facilmente su tutte le furie>>.

            Caterina non conserva un buon parere sul matrimonio in generale, e forse non si ritiene particolarmente fortunata ad essersi fatta sposare dal commercialista, però riconosce che un marito ci vuole per qualsiasi donna, anche se poi nei confronti di Monica riesce a comprendere benissimo la sua allergia per gli uomini e si scopre ad essere persino invidiosa della capacità dell’amica nel farne a meno fin dai tempi della sua separazione. <<Ci vediamo nel pomeriggio per una tisana nel nostro locale lungo il corso?>>, le chiede prima che sia costretta ad abbassare il telefono, e Monica le risponde che va bene, che anzi desidera parlarle di qualcosa che è possibile rivelare solamente a voce. Perciò si danno appuntamento, e poi chiudono la comunicazione. Appare strano a Caterina, quello che ha sentito dire da Monica. Generalmente lei è riservata, persino troppo, e se ha detto in quel modo vuol dire che c’è qualcosa di importante che sta bollendo in pentola, anche se non riesce proprio a immaginare che cosa possa essere. Dopo un momento si fa assorbire dalle carte e dal video che ha di fronte, riprendendo a riordinare l’agenda professionale del signor commercialista, ed archiviando i documenti che si trova a gestire ogni giorno sopra la sua scrivania.

            Quando esce, ormai poco prima dell’ora di pranzo, saluta rapidamente dalla porta suo marito, riprende la sua borsa e si incammina verso casa, anche se la curiosità prosegue quasi a roderla, e le parole che le ha detto la sua amica poco prima, sembrano adesso sempre più enigmatiche, tanto da farla sentire in questo caso del tutto incapace di qualsiasi perspicacia, al contrario di quello che reputa essenziale della propria personalità. Forse qualcosa non va bene in ufficio, pensa con insistenza; oppure improvvisamente si è verificato dell’attrito tra Monica e i suoi genitori. O magari è scappato fuori di nuovo il suo ex marito, combinando qualcosa in cui anche la sua amica, per qualche strano motivo, si sente improvvisamente coinvolta. Non ha alcun elemento per comprendere come stiano effettivamente le cose, e l’unica maniera per capire cosa ci sia dietro le parole che le ha accennato Monica, non può in questo momento essere altro che attendere pazientemente di incontrarla.

 

            Bruno Magnolfi         

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