mercoledì 5 febbraio 2025

Giudizio decisivo.


            <<Mi sembri cambiata, ultimamente>>, dice Caterina all’amica Monica, mentre in auto stanno recandosi insieme verso un elegante centro commerciale periferico per curiosare in qualche negozio di abbigliamento. <<Più sfuggente, meno chiara con le tue parole, pare a volte che tu cerchi costantemente di nascondere qualcosa>>. L’altra sorride mentre prudentemente prosegue a guidare. <<Sicuramente nelle ultime settimane aver scoperto nel collega Renato Nesti una persona così carina e disponibile ha forse smosso qualcosa dentro di me, però non starei a vedere dietro questo fatto chissà che cosa>>, spiega l’altra senza minimamente cambiare l’espressione leggera e divertita. <<Non capita niente di particolare>>, la rassicura alla fine, sto solamente guardando attorno a me qualcosa che fino a poco fa probabilmente non avevo voglia di vedere>>. Caterina resta in silenzio; lei, ad essere sincera, ha detto così, tanto per parlare, perché in realtà si sente preoccupata per tutt‘altro motivo, ma di questo non desidera proprio discorrere, né con Monica né con altri, visto che i suoi leggeri sospetti sui comportamenti di suo marito l’hanno portata ormai ad immaginare di tutto, senza però aver compreso esattamente quali siano i veri motivi che lo convincono a chiudere lo studio durante alcuni pomeriggi di ogni settimana, e ad assentarsi indisturbato. Un’amante aveva sospettato all’inizio. Ma dopo qualche giorno ha accantonato quasi del tutto questa idea, anche considerando che i loro rapporti non sono affatto cambiati, ed anzi lui in diverse occasioni si è mostrato verso la moglie persino più affettuoso che mai, proprio nel corso di quest’ultimo periodo di tempo.

            <<Mio marito ha detto di spendere poco>>, dice poi Caterina come se questa fosse una buona battuta di spirito, in considerazione anche delle generose disponibilità dell’amica. <<Ma io gli ho subito spiegato che certe cose ci vogliono, in fondo lavoro in un ufficio al pubblico, non posso certo andare vestita senza un certo riguardo, nella stessa maniera come lui cambia camicia e cravatta ogni giorno, perché alla fine l’immagine dello studio di commercialista la forniamo esattamente noi due, nella maniera come riusciamo a mostrarci ai clienti. Lui poi ha alzato le spalle cambiando discorso. Non gli ho certo detto che a me spendere piace, ma lui questo comunque se lo è sempre immaginato>>. Monica ride, poi cercano uno spazio dove arrestare la macchina nel vasto parcheggio di superficie, ed alla fine, spento il motore, prendono le loro borsette e scendono dal mezzo. <<Mi chiedevo il motivo per cui voi due non avete mai preso in considerazione l’impegno di mettere al mondo un figlio>>, dice poi Monica con naturalezza, mentre camminano. L’altra si prende una pausa, come per riflettere bene su quanto deve spiegare, e infine dice: <<Lui è sempre stato molto impegnato con il suo lavoro: per mio marito è l’attività fondamentale della sua vita, e così non ci abbiamo mai neppure pensato, poi gli anni sono trascorsi in fretta, e adesso oramai è un po’ troppo tardi>>.

            Monica si ferma un momento, poi si soffia il naso con un fazzoletto di carta, ed infine riprende a camminare con la medesima naturalezza di prima. <<D’altronde tirare su dei figli deve essere un impegno molto gravoso, qualcosa che ti cambia la vita in modo radicale>>, dice come a sé stessa. Intanto raggiungono il largo varco vetrato del centro commerciale, ed entrano nel grande edificio con l’impressione di poter alleggerire immediatamente i loro argomenti. <<A me servirebbe una giacchina nuova da indossare quando sono allo studio>>, dice subito Caterina. Monica non ribatte nulla, ma non ha neppure pensato a che cosa le potrebbe servire, e in ogni caso sa già che si lascerà tranquillamente guidare dal caso e da quanto saranno bravi i commessi a proporle degli acquisti. Quando entrano nel primo negozio di abbigliamento firmato seguono la positiva sensazione che emana da una vetrina ben allestita, con dei manichini composti in posizioni insolite, quasi la ricostruzione di alcune istantanee particolari.

            Quando tornano ad uscire hanno ambedue acquistato qualcosa, mostrando una certa soddisfazione per i capi scelti: Caterina per aver trovato ciò che più o meno desiderava, l’altra per aver accondisceso ai desideri della sua amica, ed aver preso qualcosa che le possa comunque servire, anche se non ne sentiva del tutto la necessità. Avrà bisogno di Caterina, pensa adesso Monica. Dovrà riuscire a tenerla sempre dalla sua parte, farle capire al momento opportuno quanto importante per lei fosse il suo disegno complessivo già dagli inizi, specialmente nell’attimo stesso in cui in molti vorranno soltanto prendere le distanze dai suoi comportamenti. Comunque, è fuori di dubbio che persista una solidarietà femminile superiore a qualsiasi critica, pensa ancora lei mentre tornano sorridendo alla loro macchina parcheggiata, e su quella sarà sempre possibile per Monica fare un certo affidamento. Probabilmente si dimostrerà proprio Caterina il suo principale sostegno, pensa ancora mentre apre la vettura, quando i giorni si faranno duri e difficili, e senza mostrarsi troppo adulatrice nei propri comportamenti verso la sua amica, riconosce adesso a sé stessa che l’importanza del suo giudizio, al momento in cui ci sarà proprio bisogno di esprimerlo, sarà decisivo.

 

            Bruno Magnolfi    

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