<<Mi
sembri cambiata, ultimamente>>, dice Caterina all’amica Monica, mentre in
auto stanno recandosi insieme verso un elegante centro commerciale periferico
per curiosare in qualche negozio di abbigliamento. <<Più sfuggente, meno
chiara con le tue parole, pare a volte che tu cerchi costantemente di
nascondere qualcosa>>. L’altra sorride mentre prudentemente prosegue a
guidare. <<Sicuramente nelle ultime settimane aver scoperto nel collega
Renato Nesti una persona così carina e disponibile ha forse smosso qualcosa
dentro di me, però non starei a vedere dietro questo fatto chissà che
cosa>>, spiega l’altra senza minimamente cambiare l’espressione leggera e
divertita. <<Non capita niente di particolare>>, la rassicura alla
fine, sto solamente guardando attorno a me qualcosa che fino a poco fa
probabilmente non avevo voglia di vedere>>. Caterina resta in silenzio;
lei, ad essere sincera, ha detto così, tanto per parlare, perché in realtà si
sente preoccupata per tutt‘altro motivo, ma di questo non desidera proprio discorrere,
né con Monica né con altri, visto che i suoi leggeri sospetti sui comportamenti
di suo marito l’hanno portata ormai ad immaginare di tutto, senza però aver
compreso esattamente quali siano i veri motivi che lo convincono a chiudere lo
studio durante alcuni pomeriggi di ogni settimana, e ad assentarsi
indisturbato. Un’amante aveva sospettato all’inizio. Ma dopo qualche giorno ha
accantonato quasi del tutto questa idea, anche considerando che i loro rapporti
non sono affatto cambiati, ed anzi lui in diverse occasioni si è mostrato verso
la moglie persino più affettuoso che mai, proprio nel corso di quest’ultimo
periodo di tempo.
<<Mio
marito ha detto di spendere poco>>, dice poi Caterina come se questa
fosse una buona battuta di spirito, in considerazione anche delle generose disponibilità
dell’amica. <<Ma io gli ho subito spiegato che certe cose ci vogliono, in
fondo lavoro in un ufficio al pubblico, non posso certo andare vestita senza un
certo riguardo, nella stessa maniera come lui cambia camicia e cravatta ogni
giorno, perché alla fine l’immagine dello studio di commercialista la forniamo
esattamente noi due, nella maniera come riusciamo a mostrarci ai clienti. Lui poi
ha alzato le spalle cambiando discorso. Non gli ho certo detto che a me
spendere piace, ma lui questo comunque se lo è sempre immaginato>>. Monica
ride, poi cercano uno spazio dove arrestare la macchina nel vasto parcheggio di
superficie, ed alla fine, spento il motore, prendono le loro borsette e
scendono dal mezzo. <<Mi chiedevo il motivo per cui voi due non avete mai
preso in considerazione l’impegno di mettere al mondo un figlio>>, dice
poi Monica con naturalezza, mentre camminano. L’altra si prende una pausa, come
per riflettere bene su quanto deve spiegare, e infine dice: <<Lui è
sempre stato molto impegnato con il suo lavoro: per mio marito è l’attività
fondamentale della sua vita, e così non ci abbiamo mai neppure pensato, poi gli
anni sono trascorsi in fretta, e adesso oramai è un po’ troppo tardi>>.
Monica
si ferma un momento, poi si soffia il naso con un fazzoletto di carta, ed infine
riprende a camminare con la medesima naturalezza di prima. <<D’altronde
tirare su dei figli deve essere un impegno molto gravoso, qualcosa che ti
cambia la vita in modo radicale>>, dice come a sé stessa. Intanto
raggiungono il largo varco vetrato del centro commerciale, ed entrano nel
grande edificio con l’impressione di poter alleggerire immediatamente i loro
argomenti. <<A me servirebbe una giacchina nuova da indossare quando sono
allo studio>>, dice subito Caterina. Monica non ribatte nulla, ma non ha
neppure pensato a che cosa le potrebbe servire, e in ogni caso sa già che si
lascerà tranquillamente guidare dal caso e da quanto saranno bravi i commessi a
proporle degli acquisti. Quando entrano nel primo negozio di abbigliamento firmato
seguono la positiva sensazione che emana da una vetrina ben allestita, con dei
manichini composti in posizioni insolite, quasi la ricostruzione di alcune
istantanee particolari.
Quando
tornano ad uscire hanno ambedue acquistato qualcosa, mostrando una certa
soddisfazione per i capi scelti: Caterina per aver trovato ciò che più o meno
desiderava, l’altra per aver accondisceso ai desideri della sua amica, ed aver
preso qualcosa che le possa comunque servire, anche se non ne sentiva del tutto
la necessità. Avrà bisogno di Caterina, pensa adesso Monica. Dovrà riuscire a
tenerla sempre dalla sua parte, farle capire al momento opportuno quanto
importante per lei fosse il suo disegno complessivo già dagli inizi, specialmente
nell’attimo stesso in cui in molti vorranno soltanto prendere le distanze dai
suoi comportamenti. Comunque, è fuori di dubbio che persista una solidarietà
femminile superiore a qualsiasi critica, pensa ancora lei mentre tornano
sorridendo alla loro macchina parcheggiata, e su quella sarà sempre possibile per
Monica fare un certo affidamento. Probabilmente si dimostrerà proprio Caterina
il suo principale sostegno, pensa ancora mentre apre la vettura, quando i
giorni si faranno duri e difficili, e senza mostrarsi troppo adulatrice nei propri
comportamenti verso la sua amica, riconosce adesso a sé stessa che l’importanza
del suo giudizio, al momento in cui ci sarà proprio bisogno di esprimerlo, sarà
decisivo.
Bruno
Magnolfi
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