Lui si
osserva lentamente le mani mentre resta fermo nella sua macchina ad attendere
che Monica lo raggiunga. Mauro è sposato da quasi cinque anni, ma questo non
gli impedisce di pensare ad un’altra donna come Monica Moroni e di essere
gentile e quasi galante con lei, fino al punto di invitarla a stare al suo
fianco durante una serata alla buona ma piuttosto alternativa in cui si può
assistere ad una serie di monologhi teatrali all’interno di un piccolo
scantinato dove si beve e si può anche consumare qualche tramezzino. Lei si è
lasciata subito convincere, soprattutto perché si sente incuriosita da quello a
cui potrà assistere, e poi è attratta da un mondo che non conosce affatto e dalle
persone che sondano la qualità delle cose, piuttosto che soffermarsi su
elementi eccessivamente superficiali. Quando lei giunge sotto casa, Mauro
scende subito dall’auto e ancora prima di aprirle lo sportello la saluta con un
abbraccio e con grande calore, anche perché desidera mostrarle la sua
riconoscenza per aver fatto accedere la sua associazione ad un piccolo
finanziamento a fondo perduto da parte dell’Amministrazione Comunale, bando
pubblico di cui lui sventuratamente non era venuto a conoscenza. Monica è
piuttosto elegante, profumata, con i capelli raccolti in una coda che la rende
giovanile e solare, e lui si sente immediatamente attratto da lei, tanto da
sentirsi molto fortunato per aver fatto la sua conoscenza. <<Si tratta di
un piccolo palco su cui si avvicendano alcuni attori dilettanti che leggono o
recitano dei pezzi scelti e molto particolari>>, le chiarisce meglio.
<<Il luogo è frequentato da persone che cercano qualcosa di diverso dal
solito, ma ci sono state delle serate in cui tra il pubblico si sono notati
anche registi e attori affermati>>.
Monica
sorride, le piace sentirsi coinvolta in qualcosa che non conosce, e Mauro è
sicuramente una persona adorabile, di un tipo che non ha mai frequentato.
<<Non vorrei metterti in imbarazzo con la mia presenza, se c’è qualcuno
che magari ti conosce in questo locale>>, gli dice. Ma lui semplicemente
alza le spalle e sorride mentre prosegue a guidare la sua auto, fino a quando
non giungono in un luogo dove è possibile parcheggiare. <<In certi
ambienti ognuno pensa ai fatti propri, almeno per certe cose>>, le dice
prima di scendere. <<Anzi, questa è una buona occasione per presentarti a
qualcuno dell’ambiente>>, aggiunge. Quindi scendono, percorrono un tratto
a piedi lungo una piccola strada deserta della città vecchia, poi lui si ferma,
la guarda un momento e la costringe quasi a fermarsi di fronte a lui. Poi la
bacia, tanto per farle comprendere quanto gli piace stare con lei. Monica lo
lascia fare mentre Mauro la stringe, ed anche se lei non mette molta intensità
in tutto quanto, si capisce bene però che le piace molto quanto sta accadendo
tra loro due. Quindi guardandosi ridono di niente, come fossero ancora dei
ragazzi, ed infine quasi correndo scendono quei pochi gradini fino a giungere
davanti ad una larga porta vetrata che sembra racchiudere all’interno un luogo
colmo di luci e di colori vivaci.
<<Certe
volte vengono recitati dei brevi pezzi classici e conosciuti, ma nella maggior
parte dei casi sono testi inediti, spesso scritti direttamente da chi viene qui
a leggerli e ad interpretarli>>. Si siedono, non c’è molta luce tra i
tavolini, ordinano qualcosa ad un cameriere distratto, poi si guardano attorno.
<<I temi trattati sono i più vari, ma quasi sempre in queste serate si raccontano
i sentimenti e i pensieri di personaggi sfortunati, privi di risorse, dimenticati
da tutti, impigliati nelle più diverse sventure a cui normalmente ci può predisporre
l’esistenza ordinaria>>. Monica si guarda ancora attorno: forse anche il
suo personaggio privato potrebbe figurare tra quelli che si avvicendano su
quella pedana, pensa, anche se il suo riscatto sicuramente gli renderà tra non
molto la dignità che ha sempre meritato. <<Nella descrizione di queste
semplici vicende>>, prosegue Mauro, <<spesso emerge la necessità di
esprimere i propri pensieri, e poi una grande sensibilità rispetto agli
insoliti temi trattati, tanto che ne emerge il desiderio profondo di una
cultura diretta, popolare, priva dei condizionamenti del mercato e del successo
ad ogni costo>>.
Monica
sopra al tavolo gli sfiora un braccio e sorride: si sente bene, a suo agio,
tutto d’improvviso le appare vicino, familiare, piacevole e a portata di mano, come
se in mezzo alle storie che vengono narrate di fronte a sé non sfigurasse
affatto anche la sua, quella di una donna convinta e consapevole della propria
forza interiore. Un tizio poi si avvicina, saluta Mauro, si fa presentare
Monica, dice in fretta che le cose non stanno andando molto bene, ma la
speranza in un futuro migliore, almeno in ambienti come questo, non morirà mai,
e lei gli annuisce, è d’accordo, dobbiamo tutti credere fermamente che le cose
possono sempre migliorare, sembra quasi desideri suggerirgli.
Bruno
Magnolfi
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