Secondo
Caterina, senza che ne abbia mai parlato con nessuno, sembra che suo marito
ultimamente scambi sempre meno parole con lei, ed anche se nei confronti dei
suoi clienti pare comportarsi del tutto normalmente, e insomma come si è sempre
comportato, quando poi giunge la sera, dopo aver chiuso lo studio ed essersi probabilmente
fermato in qualche localetto della zona per rilassarsi davanti ad una birra o
un aperitivo, rientra a casa quasi senza più alcuna energia, con la faccia
imbronciata, lo sguardo basso, senza la voglia appunto di dire più niente. A
lei non interessa molto se in questo momento gli affari allo studio vanno piuttosto
male e se ci sia da tirare un po’ la cinghia perché i clienti ormai pagano poco
e poco volentieri; a lei basterebbe che in casa regnasse una maggiore serenità,
e che svanisse una volta per tutte il senso di depressione che invece sembra da
qualche tempo non volersene più andare. Aveva quasi pensato di adottare un
cagnolino per rallegrare le proprie giornate, ma si è resa conto che la sua
presenza si mostrerebbe poco conciliabile con il lavoro allo studio. Aveva
anche riflettuto a lungo sulla propria possibilità di cercare un lavoro al di fuori
dell’ufficio di suo marito, magari anche solo per qualche pomeriggio, perché in
fondo, con l’esperienza maturata in tutti questi anni alla scrivania, le potrebbe
risultare neanche troppo difficile trovare qualcosa di adatto alle sue esigenze,
ma fino al momento in cui suo marito non deciderà di affrontare l’argomento soldi
non desidera essere lei la prima a tirare fuori l’evidenza delle difficoltà.
Ultimamente
Caterina si è vista poco anche con Monica, ed anche se ritenendo d’essere abbastanza
al corrente della sua recente simpatia con il suo collega d’ufficio, la
decisione di affiancarsi proprio nello stesso momento anche alla associazione
di volontariato di quel Mauro Anselmi, già fin dall’inizio non le è parsa molto
chiara, tanto più che i suoi impegni adesso si sono fatti in questo modo senz’altro
più densi ed impellenti. Ciò che le sfugge soprattutto è la comprensione del tipo
di futuro che Monica sta decidendo e progettando per sé stessa, e soprattutto quale
sia il motivo fondamentale che la porta da qualche tempo a coltivare certe conoscenze
ed amicizie, anche se capisce bene che c’è qualcosa di importante nella sua
mente che forse sta mettendo a punto poco per volta. Ha provato più di una
volta a chiederle qualcosa in merito, ma ha trovato le sue risposte sempre molto
evasive, vaghe, prive di una spiegazione esauriente. Poi, a metà mattina, alza improvvisamente
il telefono e la chiama: <<Ciao, Monica>>, le dice subito con il
suo tono allegro e incoraggiante. L’altra risponde sottovoce, dice che c’è in
giro il capufficio in questo esatto momento, e a lei non piace sul posto di
lavoro farsi trovare occupata in conversazioni private. <<Va
bene>>, dice Caterina; <<Allora, vedersi al caffè al momento in cui
esci dall’ufficio?>>. L’altra sembra soppesare la risposta da darle, ma
alla fine dice soltanto: <<D’accordo, alla solita ora>>. Non è
molto, pensa subito Caterina abbassando la cornetta, considerato che fino a
qualche settimana addietro a Monica non le pareva vero poter scambiare qualche
parola con la sua migliore amica, come tante volte l’aveva denominata; però è
comunque già qualcosa.
Se ci pensa
meglio, Caterina, trova tutta la situazione poco comprensibile, e forse addirittura
un po’ strampalata: non si è mai sentito dire, o comunque le risulta piuttosto
difficile che uno studio di commercialista attraversi un periodo di crisi
economica, ad esempio, anche se forse, tra lei e suo marito, c’è stata qualche
esagerazione con le spese di casa nell’ultimo paio d’anni, probabilmente alla
ricerca della condotta di una vita un po’ troppo al di sopra delle loro reali
possibilità. Non le risulta però al momento che il suo signor ragioniere abbia
per questo contratto dei debiti o abbia chiesto dei prestiti bancari, anche se all’improvviso
le sta prendendo il dubbio di non essere del tutto a conoscenza di tutto quello
che suo marito abbia combinato negli ultimi mesi per cercare di raddrizzare i
conti familiari e quelli dello studio Carletti. Forse il disagio da lui mostrato
negli ultimi tempi deriva proprio da questo, e lei adesso non vorrebbe affatto ritrovarsi
di colpo in una difficile e complessa situazione di cui anticipatamente non è
riuscita neppure ad avere una pur vaga impressione. Avrebbe voglia di un
consiglio su come comportarsi, se ci riflette meglio, ma la sua ritrosia a
parlare con estranei dei propri problemi familiari è talmente forte da spingerla,
riguardo ad argomenti di questo genere, a chiudersi in sé stessa, ad evitare certe
materie di dialogo, almeno per quanto riguarda argomenti di quel genere. Potrebbe
accennare qualcosa a Monica, se avesse più coraggio, ma anche questo aspetto al
momento le torna del tutto impraticabile: forse in seguito, pensa adesso; al
momento in cui magari comprenderà meglio quali intenzioni ci siano in lei, soprattutto
per sé stessa.
Bruno
Magnolfi
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