martedì 11 febbraio 2025

Semplicemente da accettare.


            <<Io non so bene come raccontarlo quello che penso; però ho l’impressione che qualcosa non stia andando come dovrebbe>>, dice di colpo il signor Nesti a sua moglie mentre è impegnato a sfilarsi di dosso il giaccone al rientro dalla sua solita passeggiata del mattino, tipica per un uomo ormai pensionato da diversi anni e senza grandi passioni, proprio come lui. La signora Marisa lo guarda, interrompendo ciò che sta facendo in quel preciso momento, e per un attimo si sente sbalordita di fronte a quelle parole, tanto che immagina per un attimo che gli sia accaduto qualcosa di spiacevole durante il periodo in cui suo marito è stato fuori, oppure che abbia incontrato qualcuno in grado di instillare con furbizia nella sua mente dei pensieri così negativi. Va verso di lui come per aiutarlo ad alleggerirsi del soprabito, ma ancora prima di toccarlo gli pone una domanda che è come la somma e il riassunto di tutto quello che le sta transitando dentro la testa: <<Che è successo?>>, gli fa quasi senza voce, e intanto gli osserva la faccia, gli occhi, l’intera espressione, come se persino da questi semplici dettagli potesse rapidamente interpretare qualcosa per aiutarla a capire. <<Mi pare che il nostro Renato si stia infilando in una vicenda che prima o dopo non riuscirà a controllare, tutto qua. Sicuramente questa Monica è ritenuta sul lavoro una brava impiegata, ed è sicuro che loro due si vogliano bene, che aspirino senz’altro a farsi una famiglia, a dare un seguito costruttivo al loro frequentarsi, ma io ho l’impressione che in questa vicenda ognuno dei due abbia sottovalutato qualcosa, e che tutto quanto, in seguito, non andrà come probabilmente credono di aver previsto>>.

La moglie sistema il capo di abbigliamento nell’armadio dell'ingresso, poi riprende ad occuparsi delle proprie cose, in silenzio, ma riflettendo bene sulle parole che ha appena ascoltato. Il signor Nesti ha lavorato negli uffici comunali in passato, e proprio per questo, ma anche tramite suo figlio che dopo il diploma è riuscito ad inserire tra gli impiegati quasi al posto suo, conosce ancora qualcuno là dentro, così ha preso delle informazioni senza fare neppure troppe domande, ed è stato capace facilmente di sapere diverse cose sui comportamenti di questa Moroni di cui sembra invaghito il suo Renato. <<Non sono sicuro di niente>>, aggiunge ancora; <<Però non voglio neanche giungere a sorprendermi di qualcosa che non avevo neppure sospettato>>. Lui è un uomo preciso, che cerca sempre di avere un’immagine chiara delle cose. La signora Marisa non commenta, forse si ritiene più semplice e diretta di suo marito, e secondo lei sarà sufficiente un’occhiata esauriente, la prima volta che le capiterà di guardare dritto in faccia questa donna, per comprendere immediatamente quali intenzioni abbia e quanto sia possibile e opportuno affidarle alla fine il loro unico figlio.

In seguito, i due coniugi sembrano quasi chiudersi in un ostinato silenzio su questo argomento, forse soltanto perché quello che c’era stato da dire con il loro rapido scambio di opinioni ormai se lo sono già detto, ma a quel punto squilla il telefono di casa, e nel momento in cui la signora Marisa alza la cornetta e risponde per capire chi sia a chiamare, le viene subito da sorridere, come se fosse giunta immediatamente una buona notizia. <<Ciao, Renato>>, dice nel microfono, come se ormai avesse tutto quanto sotto al suo controllo, e poi getta uno sguardo rapidissimo verso suo marito, a sincerarsi che lui stesse ascoltando quella conversazione che sembra adesso la diretta conseguenza del breve dialogo che lei ed il suo signor Nesti hanno appena affrontato. Lui si avvicina per ascoltare meglio, la moglie risponde che senz’altro, sarebbe una bella cosa, e che prendere un caffè è senza dubbio poco impegnativo per chiunque, ma già un primo passo sufficiente per una conoscenza da approfondire maggiormente in seguito. Poi la signora Marisa torna a guardare un momento suo marito, ed infine saluta suo figlio prima di riagganciare. <<Era Renato>>, dice subito. <<sabato verrà da noi, accompagnato da quella Monica Moroni, a prendere un caffè, nel pomeriggio>>.

Il signor Nesti sull’immediato non commenta: da un lato ritiene razionalmente che tutto adesso si svolga nella maniera più adeguata, ma all’improvviso però gli pare che tutto sia anche un po’ troppo affrettato, come se lui, per i suoi gusti, avesse necessità di un tempo più dilatato per meditare meglio su quanto sta succedendo. Però non dice niente di tutto questo alla sua Marisa, e l’unico giudizio che gli viene da esprimere è dato dal fatto che forse loro due non sono ancora pronti per le inevitabili modifiche alle abitudini assodate a cui sono affezionati da molto tempo. <<Lo vedremo sempre meno>>, dice come per porre avanti a sé una sorta di gelosia con cui sicuramente avranno da fare i conti nel prossimo periodo. Sua moglie abbassa lo sguardo, riflette, ma sa già che tutto quanto accadrà nel tempo a venire sarà per lei semplicemente da accettare.    

 

Bruno Magnolfi

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