martedì 2 giugno 2009

Le parole di Sonia.



            In fondo, non avevano alcuna importanza tutte le parole che adesso erano state impiegate per quella faccenda: si erano come neutralizzate da sole, scontrandosi tra loro alla ricerca del concetto più forte o fondante da esprimere. Le parole rimanevano comunque una bella materia da usare e plasmare. Ci si irrigidiva, certe volte, anche per una sciocchezza; in altri casi, al contrario, tutto sembrava già detto, come fosse scontato, anche se non ne aveva mai parlato nessuno. Il dibattito era stato comunque fruttuoso, ed anche se la voglia era quella di arretrare di un passo e smetterla di parlare di tutto con tutti, in realtà le parole continuavano lentamente a fluire, come sempre avevano fatto. Sonia si era voltata verso di lui al tavolino del chiosco all’aperto, e lui aveva considerato quel gesto un’apertura e un confronto. Un mese più tardi gli sembrava che non esistesse niente oltre lei, e in ogni pur piccola fase del giorno in cui Sonia non c’era, lui ripensava a tutte le parole che lei aveva appena finito di dire. Questa la materia fondante, questo il materiale di scavo e di costruzione: le sue parole, nient’altro che quelle.

Bruno Magnolfi


Nessun commento:

Posta un commento