“E’
quasi ora…”, disse Corrado spostandosi leggermente in avanti per appoggiare il
suo bicchiere sul tavolo. Lei, discosta, continuava a rimanere in silenzio,
ferma in piedi, appoggiandosi leggermente ad un mobile. Sembrava guardare nel
vuoto, come stesse trasformandosi in una dimensione diversa. Poi si scrollò
leggermente, solo per dire: “sarò insieme a te coi pensieri, almeno fino a
quando riuscirò a immaginarti”. Corrado avrebbe voluto abbracciarla, baciarla
con tutto il suo amore prima di muoversi, ma all’improvviso gli pareva un
atteggiamento sbagliato, quasi ridicolo. Si alzò, indossò il suo soprabito
restando un attimo immobile, vicino alla porta, solo a guardarla, poi disse in
un soffio: “mi aspettano, bisogna che vada…”, ed uscì, richiudendo lentamente
la porta. A lei erano rimaste molte cose da dire a Corrado, ed iniziò a dirle a
se stessa, ora che era rimasta lì sola, senza più quell’addio che falsava le
cose.
Bruno
Magnolfi
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