In fondo, cosa
mai può essere questa emicrania, se non l’incapacità materiale ad affrontare le
attività di ogni giorno in maniera corretta, abituale, scontata, così come
appare alla maggior parte di tutti? Inutile anche parlarne, come minimo:
l’incomprensione è totale, anzi, spesso il risultato è negativo del tutto, e
già il percorso di acquisizione dei dati da parte di chi pur vorrebbe aiutare,
sgretola il nesso causale, smantella le cose usando una logica che confligge
con quello stato iniziale. Per cui niente, va conservato in silenzio ciò che
nasce e si muove nell’ombra, lasciandolo sempre in quel margine e invidiando,
certe volte, coloro che per espansività o modi spontanei di porre le cose,
riescono davvero a farsi aiutare, almeno tramite moti solidali in genere del
tutto insperati. Il malessere spesso dilaga, radica a fondo le basi, minaccia
di mostrarsi a ogni passo, pur contenuto com’è da uno sfiancante volere, e
talvolta toglie energie ad ogni altra qualsiasi attività. Ma si, giochiamo
tutti a fare i superficiali, che tanto la vita è talmente veloce che non ci
permette di approfondire alcunché, e se poi lo facciamo siamo proprio di fuori.
Si gira nel giorno lamentandoci di compiere i soliti gesti, ma se uno non
accetta il percorso o per sua iniziativa o per incapacità innata, siamo pronti
ad additarlo come diverso, e lo releghiamo tra quelli da ignorare senz’altro,
che tanto dentro di lui non c’è niente di buono.
Bruno Magnolfi
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