Non ci devono essere ritardi nella
consegna, gli fa lui; e l’altro operaio che fino adesso ha cercato di accampare
qualche motivo per prendersi un po’ più di tempo, all’improvviso abbassa la
testa e poi ricomincia a lavorare su quell’auto già parzialmente smontata. In
carrozzeria è tutta una questione di giusto tempo, né troppo né poco: le
macchine non possono stazionare là dentro chissà per quanti giorni, perché il
posto all’interno viene subito a mancare, e comunque i tempi fisiologici per
quanto riguarda ad esempio la stesura delle vernici con la relativa
essiccazione, non possono essere certo ridotti. Andrea sa valutare piuttosto
bene questi parametri, ed in questo segue fedelmente il titolare dell’officina
che è sempre prudente quando comunica le date di riconsegna delle vetture ai
suoi clienti.
Poi saluta i ragazzi e va via come
tutti gli altri dipendenti alla fine della loro giornata di lavoro. Ci sta bene
là dentro Andrea, non ha dubbi, però da un po’ di tempo sta pensando sempre più
spesso di cercare un’altra carrozzeria dove andare a lavorare. Non lo ha detto
a nessuno, forse non ci vuole neppure pensare troppo seriamente, però sa che è
così, che andrà a finire così, perché non riesce più a lavorare sentendo
altrove la propria testa. Lei è troppo vicina, in quell’ufficio di là dalla
porta coi vetri, ed Andrea certe volte non riesce quasi a distogliere lo
sguardo da Anna, è diventata come una calamita che lo attrae continuamente.
Non c'è niente tra loro, probabilmente
non ci potrà mai essere niente, e forse proprio per questo è doveroso per lui
dare un taglio a tutte le cose. Ha deciso, non ne parlerà preventivamente con
nessuno, prenderà semplicemente degli accordi con qualche altra officina, con
la sua esperienza nel settore non ci dovrebbero essere problemi, e poi uno di questi
giorni consegnerà una semplice lettera di dimissioni proprio nelle mani di
Anna, la loro ragioniera da sempre. Si giustificherà dicendo a tutti che il
nuovo titolare gli ha offerto uno stipendio più alto, o delle condizioni di
lavoro migliori, oppure che a lui ogni tanto piace cambiare, e nella nuova
azienda gli è stato offerto di rivestire il ruolo di capofficina.
Qualcuno avrà da ridire, magari si
chiederanno ulteriori spiegazioni, si proverà in ogni modo a farlo tornare
sulla sua decisione, ma alla fine tutti si dovranno piegare a quella che
evidentemente è proprio la sua volontà, compresa anche Anna, che probabilmente
in quel giorno se ne rimarrà nel suo ufficio senza dire un bel niente,
comprendendo perfettamente i motivi e la nobiltà di un gesto del genere. Presto
si dimenticheranno l’uno dell’altra, e non ci sarà più niente da dire su
quell’argomento, e dopo un tempo infinito forse si rincontreranno per caso, ed
allora potranno sorridersi con maggiore libertà, e magari decidere di vedersi qualche
volta per bere assieme qualcosa dentro un caffè.
E così Andrea potrà ancora dire che
ha fatto proprio di tutto per dimenticarla, per non pensare più ad Anna; salvo
rendersi conto che forse questo non era del tutto possibile.
Bruno Magnolfi
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