Ci
sono delle mattine in cui Alberto, forse anche per impegnare un po’ la mente,
nello stesso momento in cui si trova a svolgere delle operazioni spesso
ripetitive dentro all’ufficio postale dove lavora, si perde un po' nel
concentrarsi su ciò che dice Laura, la sua collega, che proprio là davanti,
dietro al bancone delle operazioni al pubblico, semplicemente riscuote i
corrispettivi di qualche bolletta, oppure passa nella macchina una raccomandata
urgente, o affranca qualche lettera, senza mai smettere naturalmente di
intrattenere la clientela con i suoi argomenti sempre molto leggeri, quasi
inconsistenti. La sua voce dai toni alti, fa quasi sempre da sottofondo al
lavoro di tutti dentro l'agenzia postale, così diventa facile seguire certe
parole, o anche delle intere frasi che lei scambia con qualche anziano del
paese che viene a riscuotere la pensione o a sistemare qualche altra faccenda
personale. Per poco complicato che sia, comunque Laura il suo lavoro lo sa
portare avanti, e bisogna anche riconoscere che in un relativo breve tempo,
almeno da quando lei è stata assunta a tempo indeterminato, è quasi riuscita a
far dimenticare a tutti i propri compaesani la brutta faccenda dell'impiegato
disonesto che si approfittava della povera gente. Di controparte però i suoi
modi suonano spesso troppo monotoni, e la ripetizione continua delle sue
maniere di accogliere le persone allo sportello, alla lunga tende a divenire
quasi insopportabile.
Ma, nonostante tutto, ad Alberto quella
semplice cantilena di piccole espressioni ridenti a volte piace, forse soltanto
per averci fatto poco per volta l'abitudine, o magari proprio perché lui sa
bene che Laura, quando vuole, riesce anche ad essere diversa. Non è troppo bella,
ma questo in fondo non avrebbe neppure troppa importanza. Non dà mai
l'impressione di essere una persona capace di grande dolcezza, o in grado di
esprimere dei grandi sentimenti, ma anche questi dettagli potrebbero essere quasi
trascurabili. Però è capace di restare sostanzialmente indifferente nel momento
in cui qualcuno cerca di parlarle di sé, dei propri pensieri, dei piccoli e
strani sogni intimi. Laura ti guarda un attimo, in quei casi, e conservando la
propria espressione quasi di gesso, riesce a dire che tutto secondo lei sembra
normale, e che quello che sei riuscito ad esprimere con grande fatica proprio
in quel momento, in fondo è assolutamente naturale. Non è molto, però anche
questa è una dote: la capacità indubbia di non lasciare mai piangersi addosso chi
le sta parlando, e forse conservare sempre, con i suoi modi sorridenti, una
certa integrità, quasi una rude indifferenza.
Inizialmente ad Alberto pareva quasi
impossibile dover trascorrere le giornate dentro a degli uffici dove lavoravano
persone con le quali non trovava proprio niente da spartire, tanto più che la
direttrice dell'ufficio postale gli aveva fatto capire fin da subito che
avrebbe tollerato la sua presenza soltanto perché la sua famiglia conservava un
certo potere politico su quel loro paese, mostrandogli così che non avrebbe mai
ottenuto da lei e dagli altri impiegati un vero riconoscimento per le sue doti,
semmai ne avesse avute, neppure nel caso in cui lui si fosse distinto
positivamente nelle proprie attività. Suo padre poi, dopo pochi giorni, da
quando Alberto aveva iniziato a lavorare per l'ufficio postale, gli aveva
chiesto, mentre erano in casa da soli, come andassero le cose, e lui, che aveva
iniziato col dire borbottando che non si stava trovando troppo bene con gli
altri impiegati, era subito stato interrotto dalla semplice frase: <<devi
accettare quello che c'è, e abbassare il capo, almeno questa volta>>.
Così, non aveva più osato fare altro che non fosse impegnarsi al massimo in
quel suo lavoro, e cercare di mostrarsi consenziente verso tutti.
Così, si era concentrato sempre di più
sulle possibilità da tentare per vedersi, in modo tassativamente segreto, ed almeno
qualche volta ogni tanto oltre l'orario di lavoro, con l'unica persona con la
quale poteva avere almeno qualcosa in comune, proprio Laura cioè, quella
ragazzona che però pareva sempre un po’ ignorarlo; ed anche se con una certa fatica
era già riuscito a trascorrere assieme a lei una semplice e inconcludente serata,
nei giorni che erano seguiti aveva notato come lei non avesse variato di una
virgola il proprio atteggiamento verso di lui. Per questo Alberto aveva
ricominciato a studiare la maniera per invitarla nuovamente ad incontrarsi con
lui una di quella di sere, non riuscendo neanche a comprendere in sé stesso se quella
verso Laura fosse una sfida alla scoperta delle proprie capacità seduttive, o
se il suo tentativo cercasse in qualche maniera solo di infrangere quella noia mortale
per il proprio lavoro, divenuta ormai per lui praticamente abituale. Le aveva
piazzato così un altro chiaro biglietto in mezzo alle sue cose, sopra lo
scrittoio, ma non aveva ricevuto più alcuna risposta, come se la sua sentenza
fosse un secco no. E ad Alberto naturalmente tutto ciò sembrava impossibile.
Bruno Magnolfi
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