Negli
ultimi giorni Sara non ha più avuto voglia di scrivere come sempre qualche
pagina sul suo diario personale, ma si è limitata soltanto a prendere degli
appunti, a mettere per iscritto qualche semplice pensiero scaturito da questo
periodo intenso e forse leggermente confuso. Così, si è contenuta nello
scrivere in fretta: <<Sono contenta di essere andata questo sabato a
vedere Niocke mentre svolge gli allenamenti e gioca al pallone con la squadra
del nostro paese; mi è sembrato di sentirlo un po’ più vicino>>. Suo zio,
il Sindaco di Pian dei Fossi, anche lui presente a bordo campo, in questo caso
si è molto complimentato con Sara della sensibilità che è riuscita a dimostrare
circa l’impegno profuso nell’organizzazione del corteo che si terrà a breve. Le
ha detto che è molto contento che i ragazzi del borgo siano disposti ad
accogliere e a far integrare nel tessuto sociale del paese questi migranti
bisognosi di tutto, sicuramente disposti a dare il meglio di sé una volta
accettati. Lei ha sorriso, ha detto che le veniva spontaneo comportarsi così, e
lui l’ha abbracciata, non perché sia e resti comunque suo zio, ma solo perché
gli è sembrata una risposta condivisibile, piena di umanità. Quando poi i
ragazzi della squadra hanno smesso di giocare e sono rientrati negli
spogliatoi, Sara si è allontanata dal campo sportivo insieme a tutti gli altri
scarsi spettatori, soprattutto perché, pur avendo il desiderio di attendere
Nockie e di salutarlo in modo affettuoso e amichevole, in quel momento non
desiderava metterlo in imbarazzo davanti ai suoi compagni di squadra.
Poi
ha scritto anche: <<Sulla corriera i ragazzi che vanno al liceo sono
tutti propensi a farsi vedere alla prossima manifestazione, anche perché è la
cosa più viva che sia mai accaduta nel nostro paese>>. Lei si è prodigata
per spiegare le ragioni di fondo che sono alla base di questo raduno, e tutti
gli altri, che non hanno mai visto Sara così appassionata, si sono mostrati
molto entusiasti di poter essere presenti ad un evento che sicuramente non
passerà inosservato. Naturalmente poi ci sono le persone che abitano a Pian dei
Fossi e non prendono quella corriera, ma la possibilità di spiegare le ragioni
di questa protesta di piazza sono tali per cui tutti gli studenti confidano nel
valore indiscusso del passaparola. In fondo non c’è niente da perdere nell’evidenziare
che è stata commessa una violenza gratuita verso l’individuo forse più debole nella
piccola comunità del borgo, ed è quella comunità stessa che deve farsi carico
di difendere chiunque si trovi nelle medesime condizioni. Anche chi potrebbe
recalcitrare pensando che mostrarsi pubblicamente in un corteo è forse un po’
troppo, deve però riconoscere l’importanza e il valore di quelle parole, e
appoggiare in qualche modo i ragazzi promotori di tutta la faccenda sembra
quasi qualcosa di doveroso. Lo zio di Sara ha già detto che per ragioni di
opportunità non potrà essere presente, però ha manifestato già tutto il suo
appoggio.
Poi
lei ha scritto rapidamente alcune parole che appaiono confuse, una frase che
sembra voler andare ben oltre il giorno fissato per la sfilata: <<Vorrei
collegarmi con qualcuno che ne sappia più di me di questi problemi>>.
Indubbiamente interessarsi di certi argomenti porta subito a cercare, dovunque
esso sia, colui che difende gli stessi diritti, e forse sa meglio di altri come
affrontare questi argomenti. In biblioteca Sara non ha trovato molto che tratta
di tutto ciò, però ha scoperto in una rivista l’indirizzo di posta di
un’associazione di volontari che organizzano dei piccoli convegni su questi
temi, e lei, forte anche della pianificazione di questo corteo di paese, è
propensa a scrivere a loro e a chiedere con molta sincerità cosa sia possibile
fare di più e ulteriormente. La sua amica Laura sembra dispostissima a seguirla
in tutto e per tutto, e Sara naturalmente ritiene che sia quella la strada
maestra da perseguire. Già riflette che potrebbe formarsi un piccolo nucleo di
ragazzi disposti a spiegare la propria opinione nell’ambito di qualche riunione
da tenersi sulle panchine del piccolo parco di Pian dei Fossi, e forse in
seguito potrebbe costituirsi una vera associazione per la difesa dei diritti
del cittadino, forte del probabile appoggio anche del loro Sindaco.
Infine,
Sara ha buttato giù una frase che sembra più una domanda a sé stessa:
<<Potrei forse fidanzarmi con Nockie, un giorno o l’altro, oppure il mio
pensiero è solo una sciocchezza data soltanto da questo momento?>>. Lui è
un bel ragazzo, e le sue origini e la sua vicenda sono senz’altro affascinanti,
ma sicuramente questo non basta per immaginare già un risultato del genere. Lei
comprende di vivere un momento confuso, però vuole essere chiara con lui, ed
evitare di fargli immaginare qualcosa che di fatto ancora non c’è. Desidera
tanto essergli amica, aiutarlo in tutto ciò di cui lui ha urgente bisogno, e
stargli vicino, anche per farlo accettare dagli altri ragazzi del loro paese;
ma forse ogni altro aspetto è del tutto prematuro, e poi probabilmente non è
quello che possa davvero aiutare un ragazzo senegalese ad essere davvero uno
come tutti gli altri ragazzi.
Bruno
Magnolfi