Le sue gambe adesso si stancano
piuttosto rapidamente, però non avere ancora la costrizione dell’ingessatura che
blocca l’articolazione è sicuramente un dato positivo, anche se ci vorrà
qualche giorno per riprendere la normale e completa funzionalità degli arti
inferiori. Però il momento peggiore ormai sembra proprio sia stato lasciato
alle spalle, e la sua officina, pur rallentando parecchio nei suoi normali compiti,
è riuscita a proseguire in alcune delle sue attività svolgendo almeno alcuni
servizi essenziali nei confronti delle automobili degli abitanti di Pian dei
Fossi, ed Aldo si sente adesso piuttosto sollevato, ringraziando soprattutto il
suo silenzioso apprendista sempre decisamente impegnato con passione nel
proprio lavoro. Il fatto poi che Niocke negli ultimi tempi abbia accettato di
trasferirsi per abitare le due stanze direttamente sopra l’officina ha portato
il ragazzo a sentirsi più vicino ai cittadini del centro abitato, e ad iniziare
a frequentare i negozi e le botteghe del borgo negli orari in cui l’officina
resta chiusa. Qualcuno ha anche iniziato a chiamarlo per nome e a sorridergli con
spontaneità, riconoscendo in lui una persona brava e di valore, capace di mostrarsi
socievole ed apprezzabile in tutte le proprie attività. Aldo sa bene di avere
un carattere duro, ma con questo ragazzo ritiene di avere trovato la persona
giusta per dare seguito al lavoro della sua officina, anche se i clienti,
fortunatamente in questo caso, non sono mai eccessivi ed impazienti.
Non c’è più alcun bisogno, da
parte sua, di intervenire per comprendere bene quali siano i problemi di una
macchina oppure di un’altra: Niocke sa già da sé quali siano le cose da fare
ogni volta, e soltanto se si trova spiazzato per qualcosa che non ha mai
affrontato prima, allora, ma solo in quel caso, va dal titolare a chiedere sottovoce
come comportarsi. Tutto così appare semplice e lineare, e non ci sono mai né
discussioni né errori, ed anche se qualcuno tra i clienti inizialmente aveva
accettato con una certa riserva la sua pelle nera e la sua presunta incapacità ad
operare sugli ingranaggi e sui motori, presto ha dovuto ricredersi e rendersi
conto di come l’esperienza acquisita anche in un breve lasso di tempo si sia
dimostrata capace di lasciar svolgere bene un lavoro spesso piuttosto sporco,
però dove è indispensabile una grande attenzione. <<Niocke>>, gli
dice ormai sempre più spesso Aldo con normalità: <<Pensaci tu a
comprendere che cosa non va in quello sterzo, o nella ruota, o nella
carburazione di quella macchina, oppure a cercare l’origine oscura del rumore
che avverte dal motore questo cliente quando percorre alcune strade>>. Niocke
per il momento non ha neppure la patente di guida, però nel piazzale antistante
l’officina ormai sposta le macchine con grande familiarità, e nessuno trova più
nessun motivo per opporsi ai suoi gesti.
Si direbbe quasi che le cose
vadano piuttosto bene, almeno per quanto riguarda questa difficile integrazione
che forse è risultata addirittura favorita dal gesto insano di chi ha cercato in
qualche modo di ostacolarne il corso con la forza, eppure sembra proprio che
ancora qualcosa debba accadere, e questa sospensione getta in aria una certa dose
di instabilità di cui Niocke non avvertirebbe affatto la necessità, ritrovandosi
a subirne l’avanzamento a grandi passi. Lui, potendo scegliere, forse non
avrebbe certo desiderato attorno a sé tutta questa celebrità innalzata a
simbolo di deteriore razzismo, anche se oramai ne è risucchiato, e non può
certo tirarsi adesso da una parte, anche se forse sarebbe proprio questo ciò
che vorrebbe fare. Da un lato, questa manifestazione di piazza di cui tutti
proseguono a parlare in Pian dei Fossi, e dall’altro l’indagine degli
inquirenti nei confronti degli antichi signori di tutta la zona, hanno creato
una tenaglia attorno a sé da cui lui facilmente potrebbe risultare schiacciato.
Questa la sua inquietudine, questa la seccatura che sente sopraggiungere poco
per volta: il fatto di essere stato eletto senza volerlo a simbolo vivente di una
certa repressione, e contemporaneamente eroe della presunta sconfitta di questo
stesso atteggiamento, laddove a lui interessava soltanto trascorrere delle
giornate tranquille e senza grandi problemi.
Questa ragazza poi, questa Sara,
che inizialmente gli era sembrata bellissima e dolce, adesso è diventata il capopopolo
di qualcosa in cui Nockie non vorrebbe proprio venire trascinato. Lei, con la
sua inseparabile amica, si è fatta vedere già un paio di volte davanti
all’officina dove lui lavora, non comprendendo appieno come la necessità di
stare tranquillo da parte sua sia adesso più forte del bisogno di una vera e
propria rivalsa nei confronti dell’aggressione subita. <<Ciao
Sara>>, le dice lui con le sue mani sporche di grasso. E Sara sorride, gli
dice che è sicura ci saranno molte persone in corteo a sostenere la sua causa,
e che il nemico, chiunque esso sia, sarà presto sconfitto. Niocke di fronte a
parole del genere non sa proprio cosa rispondere, perché dentro di sé non
ritiene di avere dei nemici, e soprattutto non vorrebbe essere un simbolo in
questa strana lotta che si è instaurata in quel piccolo centro abitato. Però
annuisce, anche perché non potrebbe proprio far altro.
Bruno Magnolfi