Certe volte
cammino da solo lungo le strade che portano fuori da questo centro abitato, e
penso che vorrei tanto essere altrove, lontano da questo luogo in cui tutto con
il trascorrere del tempo risulta poco per volta stratificato, dove la memoria
dei cittadini e della gente comune come me non riesce a trattenere neppure quei
minuscoli fatti che avvengono giorno dopo giorno e che qualche volta si
rivelano importanti, anche soltanto per un semplice attimo, ma finendo nel giro
di poco tempo tra le cose più ordinarie, più normali, del tutto prive di quel
significato giudicato dai più soltanto apparente. Il caso sotto agli occhi di
tutti potrebbe essere tranquillamente una scintilla per accompagnare questo
luogo verso quel cambiamento che almeno a parole parecchie persone forse vorrebbero,
e che nei fatti risulta sempre rinviabile, incapaci come si dimostrano gli
stessi di dare un seguito significativo ai pensieri di oggi, e di trovare la
via maestra per migliorare i propri comportamenti, i propri pensieri, la stessa
condotta di vita. Succederà anche stavolta, ne sono sicuro, e la situazione che
si è creata attorno ai veri signori e padroni del luogo, si mostrerà soltanto
un fuoco di paglia, capace di fare una larga fiammata, per poi spegnersi
inevitabilmente appena in un attimo.
Non sono
mai stato un gran pessimista, però ritengo che nessuno in questi giorni abbia
davvero il desiderio in cuor suo di voler cambiare le cose: si parla, si
discute, si affronta il tema più caldo che appare sotto lo sguardo di ognuno,
ma ognuno poi prosegue nel compiere gli stessi gesti di sempre, sicuro di
trovare davanti a sé ciò che conosce, ciò di cui non può fare a meno, e
qualsiasi variazione anche minima dei propri pensieri viene filtrata dalla
necessità di ritrovare poi tutto com’era, com’è sempre stato, fino a ridurre qualsiasi
impulso un argomento soltanto inutile e persino dannoso. Non c’è alcuna spinta verso
il cambiamento in questo paesetto, e di fronte alla novità evidente si ritiene
di dover chiudersi a riccio, e di conservare ciò che si è mostrato negli anni capace
di resistere di fronte a qualsiasi novità, di qualsiasi tipo. Ci sarà una
piccola manifestazione, si dice da ogni parte, e già le persone più avanti con
gli anni ne prendono immediatamente le distanze, dicendo che è soltanto un
gruppo di ragazzi che crede si possa riuscire a cambiare le cose soltanto
facendosi vedere esaltati, e che vorrebbero muovere le idee di molte persone semplicemente
mostrando loro una scritta, uno striscione, un’idea, non rendendosi conto che
se le cose sono in questa maniera è perché nessuno tra i loro padri si è mai
piegato ad accettare delle variazioni verso qualcosa di così incognito.
Si è già
visto girare nei giorni scorsi lungo le strade di Pian dei Fossi delle automobili
persino troppo lucide, di colore scuro, con i vetri ugualmente oscurati, e
tutti quanti hanno pensato una medesima cosa: giungeranno dei giorni peggiori
di questi, qualcosa probabilmente verrà ordinato dall’alto, e tutti coloro che
hanno creduto di poter mettere mano con grande facilità all’andamento dei fatti
tra queste vie, dovranno rapidamente ripiegare sui propri comportamenti, perché
non è questo il desiderio di chi sa come vanno le cose, e probabilmente le
gestisce per il bene di tutti, senza che tutti siano capaci davvero di
comprenderne il senso. Per questo qualche volta passeggio da solo fino ad
allontanarmi da queste case, perché mi sembra che in mezzo a queste abitazioni
ci siano soltanto persone prive di spina dorsale, incapaci di avere delle idee importanti,
disposte ad accettare ciò che viene sempre calato dall’alto, senza mai fare in
modo di determinare la loro stessa esistenza. Poi c’è quella strada intitolata
ai Conti Tornassi, che porta direttamente da qui fino alla loro dimora, e che a
detta di molti rimane una spina nel fianco per questo paese, dominato come nel Medio
Evo da questi signori privi di scrupoli, ma che nessuno alla fine ha mai pensato
di titolare in modo diverso.
Gli eventi
migratori delle persone che giungono fin qua dai paesi più sfortunati saranno
sempre più intensi per tutta la nazione, questo ormai risulta evidente, ed
anche nei piccoli centri come il nostro dovremo prima o dopo fare i conti con
questa semplice realtà. Le cose a volte cambiano anche senza che qualcuno le
voglia, ma in ogni caso risulta sempre doveroso riflettere che stare dalla
parte della gente è sempre auspicabile, specialmente in piccoli centri abitati
come Pian dei Fossi. Così proseguo a camminare e sono sicuro che se parlassi
con qualcuno dei miei compaesani troverei subito la maniera per far risaltare
il disaccordo profondo che ci divide. Ma non intendo piegarmi a ciò che
deciderà o che rifiuterà la gente di questa zona, ed è per questo motivo che
per molto tempo a venire, mi immagino fin d’ora, sarò costretto a lunghe
camminate al bordo di queste strade che non mi porteranno mai da alcuna parte,
ma mi terranno lontano per un po’ da certe convinzioni.
Bruno
Magnolfi
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