martedì 16 settembre 2025

Certe convinzioni.


            Certe volte cammino da solo lungo le strade che portano fuori da questo centro abitato, e penso che vorrei tanto essere altrove, lontano da questo luogo in cui tutto con il trascorrere del tempo risulta poco per volta stratificato, dove la memoria dei cittadini e della gente comune come me non riesce a trattenere neppure quei minuscoli fatti che avvengono giorno dopo giorno e che qualche volta si rivelano importanti, anche soltanto per un semplice attimo, ma finendo nel giro di poco tempo tra le cose più ordinarie, più normali, del tutto prive di quel significato giudicato dai più soltanto apparente. Il caso sotto agli occhi di tutti potrebbe essere tranquillamente una scintilla per accompagnare questo luogo verso quel cambiamento che almeno a parole parecchie persone forse vorrebbero, e che nei fatti risulta sempre rinviabile, incapaci come si dimostrano gli stessi di dare un seguito significativo ai pensieri di oggi, e di trovare la via maestra per migliorare i propri comportamenti, i propri pensieri, la stessa condotta di vita. Succederà anche stavolta, ne sono sicuro, e la situazione che si è creata attorno ai veri signori e padroni del luogo, si mostrerà soltanto un fuoco di paglia, capace di fare una larga fiammata, per poi spegnersi inevitabilmente appena in un attimo.

            Non sono mai stato un gran pessimista, però ritengo che nessuno in questi giorni abbia davvero il desiderio in cuor suo di voler cambiare le cose: si parla, si discute, si affronta il tema più caldo che appare sotto lo sguardo di ognuno, ma ognuno poi prosegue nel compiere gli stessi gesti di sempre, sicuro di trovare davanti a sé ciò che conosce, ciò di cui non può fare a meno, e qualsiasi variazione anche minima dei propri pensieri viene filtrata dalla necessità di ritrovare poi tutto com’era, com’è sempre stato, fino a ridurre qualsiasi impulso un argomento soltanto inutile e persino dannoso. Non c’è alcuna spinta verso il cambiamento in questo paesetto, e di fronte alla novità evidente si ritiene di dover chiudersi a riccio, e di conservare ciò che si è mostrato negli anni capace di resistere di fronte a qualsiasi novità, di qualsiasi tipo. Ci sarà una piccola manifestazione, si dice da ogni parte, e già le persone più avanti con gli anni ne prendono immediatamente le distanze, dicendo che è soltanto un gruppo di ragazzi che crede si possa riuscire a cambiare le cose soltanto facendosi vedere esaltati, e che vorrebbero muovere le idee di molte persone semplicemente mostrando loro una scritta, uno striscione, un’idea, non rendendosi conto che se le cose sono in questa maniera è perché nessuno tra i loro padri si è mai piegato ad accettare delle variazioni verso qualcosa di così incognito.  

            Si è già visto girare nei giorni scorsi lungo le strade di Pian dei Fossi delle automobili persino troppo lucide, di colore scuro, con i vetri ugualmente oscurati, e tutti quanti hanno pensato una medesima cosa: giungeranno dei giorni peggiori di questi, qualcosa probabilmente verrà ordinato dall’alto, e tutti coloro che hanno creduto di poter mettere mano con grande facilità all’andamento dei fatti tra queste vie, dovranno rapidamente ripiegare sui propri comportamenti, perché non è questo il desiderio di chi sa come vanno le cose, e probabilmente le gestisce per il bene di tutti, senza che tutti siano capaci davvero di comprenderne il senso. Per questo qualche volta passeggio da solo fino ad allontanarmi da queste case, perché mi sembra che in mezzo a queste abitazioni ci siano soltanto persone prive di spina dorsale, incapaci di avere delle idee importanti, disposte ad accettare ciò che viene sempre calato dall’alto, senza mai fare in modo di determinare la loro stessa esistenza. Poi c’è quella strada intitolata ai Conti Tornassi, che porta direttamente da qui fino alla loro dimora, e che a detta di molti rimane una spina nel fianco per questo paese, dominato come nel Medio Evo da questi signori privi di scrupoli, ma che nessuno alla fine ha mai pensato di titolare in modo diverso.

            Gli eventi migratori delle persone che giungono fin qua dai paesi più sfortunati saranno sempre più intensi per tutta la nazione, questo ormai risulta evidente, ed anche nei piccoli centri come il nostro dovremo prima o dopo fare i conti con questa semplice realtà. Le cose a volte cambiano anche senza che qualcuno le voglia, ma in ogni caso risulta sempre doveroso riflettere che stare dalla parte della gente è sempre auspicabile, specialmente in piccoli centri abitati come Pian dei Fossi. Così proseguo a camminare e sono sicuro che se parlassi con qualcuno dei miei compaesani troverei subito la maniera per far risaltare il disaccordo profondo che ci divide. Ma non intendo piegarmi a ciò che deciderà o che rifiuterà la gente di questa zona, ed è per questo motivo che per molto tempo a venire, mi immagino fin d’ora, sarò costretto a lunghe camminate al bordo di queste strade che non mi porteranno mai da alcuna parte, ma mi terranno lontano per un po’ da certe convinzioni.

 

            Bruno Magnolfi

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