La sorella di Laura resta seduta a parlare con suo cognato. È trascorso del
tempo dall'ultima volta, Laura è quasi commossa da quella visita inattesa. Lei
è stata all'estero con il suo lavoro, sono diversi anni che vive in una grande
città internazionale, ma alcune discussioni durante gli ultimi giorni di vita
del loro padre ormai anziano, avevano incrinato i rapporti già ben prima della sua
partenza. Il marito di Laura con i suoi modi calmi invece spiega come fa sempre
le loro abitudini di coppia e la loro vita di provincia, sorridendo della
monotonia che inevitabilmente appare, e la sorella di Laura ascolta suo cognato
sorridendo e dicendo al contrario poco di sé, limitandosi anzi a schernirsi ed
a rivolgere a loro due soprattutto delle domande generiche, anche se spesso
piuttosto personali. Bevono tutti il tè preparato poco prima da Laura, mentre
restano seduti sulle poltrone di pelle del salottino di casa, ma non sembra ci sia tra le
sorelle un vero e proprio imbarazzo, forse soltanto la vaga impressione di non
riuscire del tutto a dirsi reciprocamente le cose maggiormente importanti.
La sorella di Laura dovrà ripartire tra qualche giorno, però almeno
stavolta vorrebbe restare in contatto con quei suoi affetti di famiglia, anche
se la vita che conduce all’estero adesso è così diversa da quella di sua
sorella e suo cognato, che è difficile persino soltanto parlarne. Lei nutre una
grande simpatia per il marito di sua sorella, lo stima come una persona buona,
pacata, accondiscendente, tutto il contrario di Laura, che seppure sia pronta
alla commozione per motivi a volte anche un po’ futili, in certe occasioni
riesce con facilità a mostrarsi quasi una vipera, senza che la maggior parte
delle volte neppure se ne comprenda appieno le ragioni scatenanti. Forse è
soltanto il suo carattere, dice tra sé la sorella di Laura, ma poi una volta di
più le mette rabbia sentire le maniere un po’ antipatiche che riesce a tirar
fuori quando cercano di parlare di certe cose.
La sorella di Laura ad un tratto si alza, vuole il soprabito, dice che
adesso deve proprio andare, forse tornerà prima di ripartire, resto ancora per tre
giorni dice, anche se devo fare un sacco di altre cose. Ho preso una stanza in
un albergo nella città vicina dice, forse ci sarà il tempo per rivedersi, e in
quel caso ve lo farò sapere. Laura dice che non sa come trattenerla, forse però
neppure vuole, capisce al volo che passeranno probabilmente molti altri anni prima
che riescano a vedersi di nuovo, così interviene il marito, ma sostanzialmente
dice quasi le medesime cose, anche se poi ambedue si placano, inutile
insistere, pensano, quello che lei ha deciso è sempre stato legge per tutti gli
altri.
La sorella di Laura sorride con una certa amarezza anche se non sa
comprenderne il motivo, si avvia quasi di furia verso la porta, e Laura
l'abbraccia, si baciano in modo quasi commovente, poi tocca al marito, e lei
gli fa scivolare dentro una mano un piccolo foglietto con il suo numero di
telefono portatile. Si augurano loro tre tutto il bene del mondo, naturalmente,
non c’è bisogno in questo caso di nessuna lacrima, forse semplicemente non ce
n'è neppure il tempo, e la sorella di Laura sale sopra l'auto che ha preso a
noleggio in aeroporto, sparendo subito, velocemente. Il marito la guarda dalla
porta senza dire ormai più niente, abbraccia leggermente la moglie, aspetta che
la macchina sparisca alla sua vista. Infine ormai da solo apre la mano, guarda per
un attimo il foglietto, e senza dire niente a sua moglie, lo accartoccia e poi lo
getta via.
Bruno Magnolfi
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