Passa
e ripassa con indifferenza davanti alla finestra della sua stanza, la ragazza
dai capelli rossi. Durante il giorno, quando è in casa, approfitta al massimo
della luce naturale che penetra dai vetri andando a rischiarare le pareti ed i
mobili, indifferente al fatto che qualcuno, camminando per i fatti propri là
davanti, la possa sbirciare proprio da quella strada di fronte. Spesso lei legge
addirittura dei libri camminando coi piedi scalzi sul pavimento direttamente
davanti a quella finestra, ma anche quando si siede resta comunque lì accanto,
considerato che il suo tavolino rimane proprio accosto a quel davanzale, quasi
proiettato verso l’esterno.
Quando
esce gli amici del quartiere le dicono che l’hanno vista, che si sono piazzati addirittura
sul marciapiede per stare più a lungo ad osservarla, ma la ragazza dai capelli
rossi si schernisce, lei è indifferente al fatto che qualcuno si interessi di
quello che fa, e anzi trova che non ci sia niente di male nel comportarsi come
lei si comporta. I ragazzi a volte la chiamano, lei allora apre la finestra, si
affaccia, sorride, le piace che ci sia quella relazione continua tra l’esterno
e l’interno, come se il mondo entrasse quando vuole nella sua stanza, o fosse
magari la sua stanza stessa ad uscire insieme a lei nel mondo là fuori.
Quel
grande occhio di luce naturale spalancato su tutto quanto lei si metta a fare,
o che pensi, o che cerchi di essere, è esattamente lo stimolo che cerca per
sentirsi in equilibrio con tutto, per sapere che sta facendo le cose più giuste,
pensando quello che deve, senza arroccarsi in un’intimità che reputa deteriore
e spesso fuorviante. Qualcuno dice che è mezza matta, ma la ragazza dai capelli
rossi rimane sempre indifferente a quanto dicono di lei. Anche quando è da sola
nella sua stanza, le pare sempre di rimanere in relazione con tutti, anche con
quelli che parlano male di lei, i sostenitori del fatto che voglia sempre farsi
notare, coloro che dicono che quella ragazza è malata perché deve sentirsi al
centro di tutte le loro attenzioni.
Un
giorno tira le tende pesanti e lascia la sua finestra completamente oscurata,
come se la sua personalità avesse cambiato riferimenti. Qualcuno le chiede cosa
mai sia accaduto, per quale motivo il suo comportamento sia variato così
d’improvviso, ma la ragazza dai capelli rossi si schernisce, e forse a qualcuno
probabilmente appare stufa di essere guardata da tutti, ma non è affatto in
questa maniera: ha soltanto scoperto che la sua finestra anche chiusa rimane
per lei il medesimo stimolo di sempre; sa che c’è, è semplicemente là sotto
alle tende pesanti. Sono gli altri, quelli che hanno sempre cercato qualcosa da
dire a sproposito, che pensano a qualcosa di differente. Lei si è soltanto scocciata,
si sente stanca dei discorsi di tanti che poi non sono mai utili a nulla, sa
perfettamente che le sue giornate proseguiranno come per lei è sempre stato, e
niente nel suo comportamento sarà da ora in avanti in altro modo, se non per
coloro che con la propria superficialità riescono soltanto a vedere sciocchezze,
e a rendere col loro giudizio tutto mediocre.
Bruno
Magnolfi
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