Ne sono certa, dice lei alla sua amica mentre stanno passeggiando lungo il
corso della loro cittadina. La giornata tutto sommato appare bella e sufficientemente
luminosa, e le persone in giro sembrano quasi tutte allegre e sorridenti. E
poi, fa ancora lei, se anche non li ho visti proprio teneramente insieme, con
questi miei occhi, so che mi posso assolutamente fidare di chi si è preso la
briga di descrivere con accuratezza tutti i dettagli della loro scena
pseudoamorosa. L'amica si limita ad annuire; è evidente come non sia rimasta
troppo convinta dalle parole che ha ascoltato, in ogni caso registra
attentamente le certezze che le vengono passate, e poi sorride, quasi per
superare le parole che le ha detto lei, e riappropriarsi subito, con personale
ironia, delle proprie convinzioni. In fondo, fa ancora lei dopo una pausa, non
ci sarebbe neppure niente di male, se non fosse che tutto quanto sembra venga costantemente
consumato nella più grande e sciocca segretezza. L’amica la guarda per un
attimo: è evidente che il suo parere rimane comunque diverso, in ogni caso di
quanto ascoltato non c’è niente di troppo importante per cui non essere
d’accordo.
Le due proseguono a camminare senza fretta, e lungo il percorso qualcuno le
saluta, così loro ricambiano ogni volta con un largo sorriso, giusto per
scambiare dei gesti di convivialità con tutti coloro che le conoscono, ed anche
in modo che nessuno di questi pensasse a loro come a due mezze scorbutiche,
cercando insomma l’equilibrio massimo con quanti le circondano. Uno poi si
ferma, e costringe in questo modo anche loro due a fare una breve sosta per un
saluto meno frettoloso. Ci sono novità, chiede quello, come per stuzzicare la
loro voglia di parlare. L’amica si limita a dire con una certa timidezza che
tutto procede come al solito, ma lei invece nomina subito la coppia di cui ha
parlato fino adesso, senza aggiungere niente oltre i loro nomi, giusto per
comprendere quanto sappia lui della faccenda. Quello sorride in modo molto evidente,
come a mostrare che sa tutto, e che forse non è neppure il caso di parlarne
troppo, ad evitare di essere presi per dei tremendi chiacchieroni. Ma lei lo
incalza, e lui dice qualcosa ma senza essere troppo esplicativo.
Infine si salutano, e le due donne tornano a camminare esattamente come
prima, senza fretta, come per una convinta passeggiata. Visto, fa l’amica, non
è proprio del tutto come poteva apparire, forse non c’è una vera e propria
storia in atto, solo una simpatia, uno scambiarsi qualche effusione senza
troppo impegno. Conosco le persone, fa subito lei: può darsi che per il momento
le cose non si siano spinte troppo avanti, ma è soltanto una questione di qualche
tempo, e tutto alla fine diverrà esattamente come pensiamo tutti. L’amica
annuisce, ovviamente ancora in disaccordo, ma senza darne alcuna prova.
A me piacerebbe si mettessero insieme seriamente, dice alla fine per
provocazione: mi pare una bella coppia, può darsi che alla lunga riescano
persino a fare una famiglia. Sei pazza, dice lei: hanno due caratteri
assolutamente contrastanti, non riuscirebbero mai a sopportarsi a lungo.
Dobbiamo anzi fare in modo che se ne rendano conto il più presto possibile, in
maniera da evitare loro delle sicure sofferenze. L’amica scoppia a ridere: e
come intenderesti fare, le chiede, spedendo ad ognuno dei due una lettera
anonima per informarlo dei rischi a cui si sottopone? Può essere un’idea, fa
lei, in ogni caso forse è sufficiente che tutti coloro che li conoscono
cerchino di scoraggiare questa relazione, magari forzando un po’ i piccoli difetti
che ognuno di loro due mostra più evidenti. Hai proprio ragione, fa l’amica; e
tutto questo alla fine, oltre che utile, può essere persino divertente.
Bruno Magnolfi
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