22 dicembre
Trascorro ore di
grande sofferenza in questi giorni, pur non riuscendo a comprenderne appieno neanche
il motivo. Tanto che in certi casi non capisco neppure come possa poter sopportare,
pur sforzandomi di mettere in mostra il mio solito ed invitante sorriso che
spesso risolve tanti problemi, certe vecchie ed antipatiche clienti della
nostra merceria, che sembra proprio si impegnino a giungere fin qui soltanto
per mettere a dura prova le mie indubbie capacità di socievolezza e di
pazienza. Il falegname ed il tappezziere sembra finalmente abbiano proprio terminato
con i loro piccoli lavori di ammodernamento degli arredi del negozio, così come
avevo chiesto loro di eseguire ormai da tempo, ma nonostante abbiano attuato quasi
fedelmente ogni mia indicazione, adeguandosi al progetto generale ed anche ai
disegni che avevo preparato, e lo abbiano fatto impegnandosi al massimo, proprio
come avevo chiesto, soprattutto durante gli orari di chiusura dell’esercizio,
adesso non mi hanno lasciato quell’entusiasmo che avrei voluto provare
contemplando i loro risultati. Forse però è soltanto colpa mia che oramai
riesco a provare maggiore soddisfazione dalle previsioni delle cose, che dalle
cose vere e proprie.
27 dicembre
Tommaso per questi giorni di festa è andato
insieme alla sua famiglia da una zia che abita lontano. Mi ha assicurato di
voler approfittare di questo periodo, portandosi dietro tutti i libri e quanto
gli serviva, per preparare un esame universitario che dovrà sostenere
immediatamente al suo ritorno. Mi è parsa un’ottima idea razionalmente, anche
se avverto ogni giorno di più la sua mancanza. Non vorrei sentirmi così legata
alla sua presenza, e soprattutto non mi piace rendermi conto di avere necessità
di qualcuno a sostenermi in queste mie giornate così ostiche. Ho sempre pensato
che qualsiasi persona libera è solo colei che riesce a fare a meno degli altri,
nel senso di avere la capacità di prendere qualsiasi decisione senza l’aiuto di
nessuno. Però in questo momento mi prende spesso la paura sottile di
allontanarmi un po’ da tutti, grazie a questo pensiero, e di mostrare
un’indipendenza così totale che forse non è neppure data dalla mia vera natura.
3 gennaio
Con mia madre le cose
posso dire che vanno meglio, nel senso che non abbiamo più litigato ormai da
tempo, forse anche grazie a questi giorni festivi che abbiamo trascorso quasi
totalmente in casa insieme, a parte il mio forte impegno lavorativo nella
merceria. Non parliamo quasi più di nulla tra noi due, a parte le cose
essenziali che definiscono la nostra convivenza in questa abitazione fortunatamente
grande, dove possiamo fare contemporaneamente cose diverse, e se da un lato
forse è questo il punto più dolente, probabilmente è pure quello che dall’altro
ci fa anche andare più d’accordo. Lo so che lei a volte si sforza nel cercare
di non mettersi in mezzo alle mie decisioni o ai miei pensieri, però comprendo
come costantemente abbia su tutto ciò che faccio delle opinioni precise dentro la
sua testa, e spesso anche solo misurare l’inflessione del suo sguardo, mi fa
capire che non è affatto d’accordo con me. Che non sia più uscita la sera, e
non abbia più fatto troppo tardi dopo l’orario del negozio, sicuramente le ha
fatto piacere, anche se non ne sa il motivo. Non so, però penso che presto qualcosa
dovrà cambiare inevitabilmente, così come senza neppure rendercene troppo conto,
ormai abbiamo passato un altro anno.
Bruno Magnolfi
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