Il caposquadra
ultimamente si dimostra un tipo tosto, uno che sa interpretare benissimo i
malumori degli operai, e soprattutto
farli suoi, affrontando così a muso duro, quando c'è
da rivendicare qualche diritto per tutta la squadra, anche i tecnici presenti
sul cantiere di lavoro. Mentre era in atto un sopralluogo della direzione
lavori difatti, lui ha detto a voce sufficientemente alta, in modo da
farsi sentire da tutti, “che gli operai sanno bene
come portare avanti le opere e i manufatti affidati a loro”, e nessuno si è sentito in grado di contraddirlo.
L'assistente di cantiere è rimasto
perplesso mentre teneva ancora in mano le piante progettuali, ed ha provato
comunque un inconfessabile brivido di piacere, essendo al corrente peraltro del
valore del lavoratore che aveva parlato. Il geometra, fermo poco più avanti, ha
mostrato invece una completa indifferenza, anche se si capiva benissimo
conoscendolo, che in quel momento fosse furente, almeno dentro di sé. Poi tutto
è parso rientrare nella normalità, ma più tardi il titolare dell'impresa,
venuto a sapere dei fatti accaduti, ha voluto approfondire l'argomento,
mettendo a sedere davanti alla sua scrivania sia il geometra che l'assistente.
“Sono soltanto sciocchezze”, ha
detto subito il geometra cercando in questo modo di sminuire le cose. Ma il
titolare non è parso per nulla soddisfatto di queste parole, soprattutto per
aver dovuto subire, come impresa edile, una evidente brutta figura davanti alla
direzione lavori dell’ente appaltante. Perciò ha assunto immediatamente un’espressione
seria e scocciata, poi ha chiesto con serietà all’assistente se ne sapesse
qualcosa di più di tutta la faccenda. “Non molto”, ha risposto lui, “però è
certo che sta covando del malumore tra gli operai, e forse sarebbe il caso di
parlare con loro per comprendere meglio la cosa”.
Il geometra allora si è alzato dalla
sua sedia con un modo di fare scocciato, ed ha detto senza mezzi termini “che
gli operai devono stare sempre dalla propria parte; che non c’è neppure
un’altra impresa sul territorio dove vengono trattati così bene come in questa;
e che se qualcuno di loro ha voglia di andarsene, bene, si accomodi pure”. Ma
il titolare non ha gradito troppo questa presa di posizione, anche se ha
annuito ascoltando un punto di vista che reputava con evidenza piuttosto vicino
al suo; ha spiegato con poche parole che lui comunque si fida di queste
persone, che tutti quanti fanno parte della sua ditta da parecchio tempo, e che
quindi se ci sono dei problemi è bene cercare di conoscerne la natura, per trovarne
in qualche maniera una rapida soluzione. Il geometra a questo punto forse aveva
voglia di uscire dall’ufficio, tanto appariva furioso, ma è rimasto comunque seduto,
senza aggiungere niente né fare commenti.
“Tu”, ha detto poi il titolare all’assistente;
“puoi cercare di parlare con loro per comprendere che cosa c’è che non va, e
quale sia la vera origine del loro malumore; e puoi anche dire a tutti gli
operai che rimane la ferma volontà da parte nostra, di superare una volta per
tutte queste divisioni, e trovare al più presto una linea d’intesa”.
L’assistente lo ha guardato senza ribattere niente, ma ha annuito mostrando la
piena comprensione del problema posto; poi tutti si sono alzati dalle loro
sedie, e senza tornare a guardarsi hanno ripreso le proprie occupazioni.
Bruno Magnolfi
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