Lui si siede, ma
nonostante si senta leggermente fuori asse per riuscire a guardare bene in
faccia il signor Chelli, ugualmente, come per mostrare l'accettazione completa
della realtà che gli viene imposta in qualche modo, non sposta la sua sedia,
restando insieme ad essa in una posizione leggermente voltata da una parte,
quasi fosse poco interessato all’argomento di cui probabilmente si parlerà tra
un attimo. Il geometra al contrario, come spesso in queste occasioni, prosegue
a trastullarsi ancora un po’ nell'osservazione di qualche pagina riguardante
chissà cosa, tenendo in mano un fascicoletto spillato già prima di sedersi, e
poi continuando a sfogliare anche dopo, ma con maggiore sufficienza, quelle
carte che adesso tiene sulle gambe.
"Che le cose non vadano benissimo", dice
il signor Chelli, "lo sapete anche da voi. In ogni caso questa ditta ha
visto momenti anche molto peggiori di questo, e sicuramente ha in sé tutti gli
anticorpi giusti per reagire e per trovare la soluzione ad ogni problema venga
sollevato". Il geometra sorride, forse trova questo preambolo
assolutamente superfluo, oppure ne sa già talmente tanto che vorrebbe
velocemente e con semplicità andare al sodo di tutta la faccenda.
L’assistente di cantiere comprende soltanto adesso
che con evidenza questa chiacchierata è stata messa in piedi soltanto per lui,
probabilmente per affibbiargli qualche ulteriore responsabilità, forse qualche
nuovo compito, riflette subito, o magari solo per chiarirgli di nuovo quali siano
i suoi doveri anche nei confronti delle squadre degli operai; oppure per
comunicargli in modo morbido che lui non è la persona adatta a svolgere ancora
quel ruolo per cui è stato assunto, e che nonostante sia già trascorso più di
un anno da quando è entrato a lavorare in quella azienda, adesso si è
verificata la situazione giusta per cui lui rassegni le dimissioni e lasci
libero l’incarico.
Sa che a fronte di una riflessione di questo
genere, gli prende normalmente un certo tremore nelle mani, così va a
nascondere velocemente le dita sotto alle gambe, incaponito a rimanersene in
silenzio. Poi torna a voltare la faccia verso la scrivania. “Dobbiamo parlare
con tutti gli operai”, fa il signor Chelli, “e chiarire a tutti che non è
proprio il momento di mostrare della fiacca sul lavoro. Vanno seguiti, dobbiamo
far sentire loro che noi ci siamo, che li stiamo controllando, che saremo
inflessibili con chiunque non porti avanti degnamente la propria funzione”.
Sa di retorica tutto quanto, ma ci deve pur essere
un sostanziale punto di arrivo di quelle parole messe in fila, pensa
l’assistente di cantiere mentre è ancora concentrato su ciò che possa
riguardare qualcuno dei suoi compiti. "Dobbiamo affrontare un periodo”,
prosegue il signor Chelli, “in cui il loro impegno, e naturalmente anche il nostro, devono essere portati ai massimi
livelli, se vogliamo risollevare le sorti dell'azienda; e per fare ancora
meglio tutto questo, ho pensato di assumere una nuova figura, un specie di aiutante
apprendista che si occupi delle parti maggiormente burocratiche della
certificazione di qualità, delle annotazioni degli orari e degli strumenti di
controllo del lavoro, e anche di qualche contabilità minore. Certo, sarà una
spesa in più, ma sono convinto che le cose potranno filare meglio se saremo
maggiormente presenti sui cantieri e se le nostre squadre di operai avranno una
guida più decisa”.
Niente da dire, pensa l’assistente: una mossa a
sorpresa che comunque fa già trapelare qualcos’altro che probabilmente sarà
chiarito nei prossimi giorni dal geometra. In ogni caso va di sicuro tutto
bene, forse anche troppo per quanto riguarda le sorti aziendali, sempre che
queste novità non coprano qualcosa che per il momento forse è prematuro venga
rivelato.
Bruno Magnolfi
Nessun commento:
Posta un commento