La
signora Franca e la sua amica si incontrano ogni sabato mattina all’angolo
della piazza del quartiere, e insieme si recano al mercato rionale lì vicino.
Si salutano sempre con grandi sorrisi quando si vedono, e si scambiano con
poche parole un piccolo riassunto di come va la salute e il resto di tutte le
cose che caratterizzano le loro giornate. Forse potrebbero addirittura parlare
maggiormente delle loro preoccupazioni e di quei minimi guai che sono costrette
ad affrontare, ma quel loro incontrarsi al sabato mattina è qualcosa che supera
questo tipo di chiacchiere, con un balzo va oltre l’elementare spiegarsi la loro
diversa ma simile vita ordinaria.
Si
conoscono da molto tempo la signora Franca e la sua amica, ma generalmente non
si vedono mai durante la settimana, neanche per caso, abitando in due strade, pur
dello stesso quartiere, ma non vicinissime tra loro. Quindi si vedono al
sabato, come un rito sedimentato, in occasione di quel mercato a cui non
riuscirebbero in nessuna maniera a mancare. Normalmente non c’è niente che
devono comprare o di cui abbiano veramente bisogno, si trovano lì per un altro scopo,
ed è forse un vezzo ancora più forte della mania degli acquisti.
Le
due donne si fermano ad ogni bancarella, osservano ciò che viene posto in
vendita, e intavolano tra loro uno scambio continuo di opinioni sui prodotti e
sui prezzi. A volte qualcosa finiscono pure per acquistarlo, in questo scorrere
da un articolo all’altro, ma non è certo questa la cosa importante. Per loro
sapere cosa viene venduto ogni sabato in quel mercatino popolare è qualcosa che
va oltre ogni altro valore. Nella maggior parte dei casi si trovano facilmente
d’accordo nel dare giudizi su ciò che considerano, ma anche quando non hanno la
stessa opinione su qualcosa, questo fatto non provoca alcuna differenza nei
loro rapporti.
Lentamente
perlustrano tutte quante le bancarelle di cui quelle strade sono piene, e solo
quando ormai si sentono stanche decidono che è l’ora di tornarsene a casa.
Certe volte si concedono un caffè in piedi, dentro un bar che si apre lungo la
strada, altre volte ne fanno anche a meno. Nei casi in cui qualche conoscente
si è voluta affiancare alla loro consuetudine, le cose non sono andate mai troppo
bene, perché il gusto che provano la signora Franca e la sua amica è qualcosa
che vale solo per loro, e spesso è difficile persino da spiegare.
Infine
tornano a separarsi nella piazzetta del loro quartiere, si dicono ancora
qualcosa fermandosi sempre per un attimo in più, poi si salutano, dandosi
naturalmente l’appuntamento per la mattina del sabato successivo, esclusi
sempre possibili impedimenti. La signora Franca è raggiante quando ritorna a
salire le scale di casa; suo marito le chiede qualcosa, ma lei non concede
quasi alcuna spiegazione sui suoi giri al mercato: è qualcosa a cui tiene, non
ci sono assolutamente dei dubbi, ma è un elemento così evanescente nella sua
vita, quasi una piccola, fondamentale estrosità, che per nessuna ragione
sarebbe disposta a privarsene o a scambiare con altri, neppure se suo marito si
mettesse di mezzo per capirne di più la natura.
Bruno
Magnolfi
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