Il negozio di fiori
rimane poco distante da casa sua, a piedi lei ci impiega appena dieci minuti,
ma forse proprio per questo alla signora Teresa le piace, anche oltre l’orario previsto
per la chiusura dell’esercizio, rimanersene là dentro a fare ancora qualcosa
per migliorare quel suo piccolo mondo: curare la vetrina, bagnare con grande attenzione
le foglie delle sue piante, sistemare nella maniera migliore tutto l’assetto
della sua pur piccola bottega di fiorista. Di tornarsene a casa, in quel
piccolo appartamento dove le sembra di non avere quasi mai niente da fare, dove
ormai va soltanto a dormire, le sembra che ci possa essere tempo più tardi,
sempre più tardi.
Così molte volte
resta in negozio, anche quando si accorge che tutto è già a posto, e che non ha
praticamente più niente da fare, tutte le sue piante sono ben sistemate e tutto
è ordinato, ma allora si rilassa, si piazza seduta dietro la piccola scrivania,
spenge le luci e guarda fuori dalle larghe vetrine, con la vista filtrata dai
mazzi di rose, di gerbere, e da tutte le altre piante, osservando quella vita
che le scorre proprio davanti, con le automobili dai fari già accesi lungo il
viale, e le persone che passano a piedi proprio da lì, percorrendo quel largo e
bel marciapiede.
Può darsi sia una vita minore quella che vede la
signora Teresa, ma per lei soltanto il fatto che abbiano scelto di passare da
lì, proprio accanto al suo chiosco di fiori, le rende quasi simpatiche tutte le
persone che transitano; e così continua a guardare, come in un film o in un
documentario, immedesimandosi a volte in quella poca gente che c’è a quell’ora
lungo il viale, e a volte sogna, come cercando di immaginare una realtà diversa
e migliore. Lei non si è mai lamentata della sua sorte, anzi: però le sembra a
volte che siano tanti quelli che vivono male, che non riescono ad accontentarsi
di quello che hanno, e che proseguono ad inseguire idee indefinite. Per lei,
con tutti quegli anni passati a vendere fiori, con ciò che significa, accontentando
tante persone diverse, interpretando i desideri di tutti, la sua sensibilità
nei confronti dei pensieri degli altri si è andata migliorando moltissimo, ne è
consapevole. Tanto che quando entrano dentro al negozio anche dei nuovi
clienti, la signora Teresa riesce a comprendere al volo la psicologia di quelle
persone, e trova sempre il fiore più giusto ad ognuna, a seconda delle
esigenze, senza sbagliarsi.
Quando la sera rimane
nel buio tra le piante, ad assaporare quello scorcio di esistenza che scorre
davanti al suo negozio, le capita certe volte di ascoltare, pur non volendo,
delle piccole discussioni che vanno avanti per lo spazio di pochi secondi,
giusto il tempo che serve per passare a piedi lungo quel marciapiede. Ascolta le
poche manciate di parole, ne soppesa il timbro, le inflessioni, a volte il
senso con cui vengono dette, e poi, senza preoccuparsene troppo, immagina il
resto, come se riuscisse a comprendere la vita degli altri da una semplice
frase o da poche espressioni. Ma la signora Teresa è consapevole che la vita
non è fatta solo di fiori e colori, e quindi spesso pensa che è assurdo cercare
una risposta per tutto, bisogna pur arrendersi, ogni tanto, e accettare la
realtà per quello che è. Lo dice per sé, ma vorrebbe suggerire questo pensiero
anche a tanti di quelli che passano.
Poi esce, abbassa la
serranda, e se ne torna verso casa: domani ci sarà tutto il tempo, pensa alla
fine, per affrontare altri pensieri e fare qualche riflessione diversa da
quelle messe a punto stasera. Perché alla signora Teresa le pare ci sia tutto
un mondo ancora da comprendere e da interpretare, e lei, nonostante i suoi
fiori ed anche tutto il suo impegno, sa di avere ancora una visione soltanto
parziale di moltissime cose. Ci sarà tutto il tempo, pensa, per capire di più.
Bruno Magnolfi