giovedì 26 giugno 2025

Compleanno.


            <<Anche stamani vai in biblioteca, immagino>>, dice Teresa a suo fratello mentre è tutta presa nell’imbastire un orlo ad una gonna che le ha portato ieri una vicina di casa. Antonio non risponde, dando per scontato il fatto che, come ogni giorno, farà sicuramente un salto in mezzo a tutti quei libri e quegli scaffali che gli danno immediatamente la serenità, ed anche in considerazione di quanto le parole che ha sentito non sembrano formare propriamente una domanda. <<Farò un passaggio al cimitero, a portare qualche fiore fresco sulla tomba di mamma>>, prosegue lei. <<Magari potresti venire con me>>. Lui sistema alcuni libri da restituire al prestito sopra al tavolo, poi li infila in una borsa di stoffa, e tiene lo sguardo basso, come di chi sta riflettendo, infine dice: <<Andrò da solo, quando ne ho voglia>>, senza aggiungere altro. Sua sorella sa bene che certe volte Antonio passa da là, glielo ha riferito il guardiano del campo santo che lo nota, e poi più di una volta lei ha trovato un fiore semplice dentro al piccolo vaso accanto alla fotografia della loro madre. <<Va bene>>, dice Teresa sempre accondiscendente verso suo fratello; <<in ogni caso proprio oggi sarebbe stato il suo compleanno>>. Antonio si sofferma un momento, torna indietro per prendere il suo solito quaderno deve scrive i propri appunti; quindi, apre la porta di casa ed infine esce.

            Fuori il cielo sembra promettere una giornata piena di nuvole, anche se forse non verrà a piovere, e lungo la strada principale del centro abitato si incontrano le solite persone di ogni giorno. <<Ciao Toni>>, gli dice qualche sfaccendato quando lo nota, ma Antonio tira diritto senza fermarsi, come se non gli interessasse scambiare saluti con chi si dimostra subito pronto a ridere alle sue spalle. Il suo desiderio sarebbe quello di passare dall’officina di Aldo Ferretti dove Niocke ha detto di lavorare come garzone, ma non vuole apparire troppo zelante nel suo progetto di insegnargli a leggere e a scrivere in lingua italiana, così evita quel passaggio, e prosegue verso la piccola biblioteca sempre poco frequentata. <<Ciao Antonio>>, gli dice l’impiegata dietro al tavolo, <<devi restituire questi libri, immagino>>. Lui accenna appena un gesto di assenzo con la testa, poi le mostra un titolo annotato sopra al suo quaderno, spiegando a modo suo che vorrebbe visionare quel testo, se possibile. La bibliotecaria cerca a lungo in mezzo al suo schedario, ed alla fine dice che quel libro non è presente nella loro collezione, e che non ne è neppure prevista l’acquisizione in tempi celeri. <<Non importa>>, dice lui con indifferenza, e poi va a mettersi seduto ad un tavolo riservato ai frequentatori di quei locali. Quindi appoggia sul piano il suo quaderno ed inizia a scrivere qualche appunto.   

            L’impiegata lo lascia fare come sempre, però cerca tra le collezioni un libro che sia affine a quello che le è stato richiesto, magari dello stesso autore, addirittura scritto nel medesimo periodo. Quindi va a sfilare da uno scaffale un testo che sembra mostrare quelle caratteristiche e lo porta da Antonio, per farlo visionare a lui. <<Grazie>>, dice Toni senza mostrarsi neppure troppo contento di quella scelta, ma accettando in ogni caso quanto gli si sottopone. <<Che cosa stai scrivendo?>>, gli chiede allora Barbara, la bibliotecaria del paese, che conosce Antonio e la sua famiglia da molti anni, cercando di non apparire troppo curiosa o persino ficcanaso, ma dando alle sue parole semplicemente il senso di chi desidera solamente fare due chiacchiere. <<Devo insegnare la scrittura ad una persona che non è capace di leggere>>, dice lui quasi sottovoce, come fosse qualcosa di banale. Barbara sorride, gli pare subito un proposito estremamente nobile, soprattutto per essere uscito fuori da una persona che già deve far fronte a parecchi problemi propri, ma un attimo dopo sembra colta da una intuizione, e così va a prendere un altro libro, forse proprio adatto per quel fine.

            <<Ecco>>, dice porgendolo ad Antonio; <<questo libro spiega in parole elementari come si può imparare a leggere e anche a scrivere>>. Lui sembra proprio meravigliato dal fatto che esiste un testo specifico per il suo scopo, così prende il testo nelle sue mani ed inizia subito a sfogliarlo. <<Grazie>>, dice dopo un attimo. <<Sembra sia proprio ciò che mi serve>>. Barbara così torna a sorridergli, e mentre riprende posto dietro alla sua scrivania gli dice che può benissimo usare la biblioteca per svolgere le sue piccole lezioni. Quindi, arriva una donna di una certa età per prendere in prestito un romanzo molto famoso; perciò, Antonio si sprofonda nella lettura e nello studio del saggio che le ha trovato la bibliotecaria. Va avanti così per circa un’ora, poi si fa assegnare il prestito di quel volume così prezioso, lo ripone nella sua borsa di stoffa che porta sempre con sé, ed alla fine esce sulla strada, dirigendosi con calma verso il cimitero, dove oggi desidera andare anche lui a rendere omaggio a quella tomba, in occasione del compleanno della propria mamma.

 

            Bruno Magnolfi

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